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LA. SITULA ITALICA PRIMITIVA

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La quale nelle due lamine componenti il vaso, per
quanto contenga figure similissime, tuttavia non è di-
visa in due eguali metà. Alle tre figure d'animali,
che, diversamente combinate, adornano ambedue le
parti, in una di esse si aggiunge una figura umana.

Incominciando dalla lamina riprodotta in basso
nella tav. IV, ritroviamo qui tre figure di quadrupedi
gradienti a destra- Tutte e tre si possono, in quanto
allo schema generale, ricondurre ad un solo e mede-
simo tipo, sebbene per taluni tratti resi in ognuna di
esse, rappresentino due specie d'animali diversi : il ca-
vallo e il leone. Il primo è rappresentato dalle due
figure laterali di questa lamina, il secondo dalla fi-
gura del centro. I tratti, per cui quelle figure si dif-
ferenziano fra di loro, sono la testa e le zampe. La
testa del quadrupede di mezzo è piccola e corta: la
bocca si apre e lascia vedere le zanne puntute, come
accade delle due figure della situla precedente. La
testa del terzo quadrupede a sinistra (che è ben con-
servata, mentre quella del primo è frammentaria) ha
una struttura diversa: è allungata e somiglia chiara-
mente a quella del cavallo. L'orecchio si drizza lungo,
laddove l'orecchio dell' altro quadrupede è corto e si
perde nella villosità del collo ; la bocca è chiusa. Le
zampe del quadrupede mediano sono conformate a
punte: cinque punte hanno le due zampe meglio di-
segnate; le altre due ne hanno due o tre soltanto.
Sono evidentemente gli artigli, che mancano agli altri
due quadrupedi, forniti di zampe cavalline. Anche un
altro peculiare attributo dato alla figura mediana con-
corre a determinarne sempre più la specie : una gamba
d' animale con la coscia molto grossa, che è sostenuta
dalle fauci aperte, come se la bestia stesse per divo-
rarla. Così la natura.selvaggia e feroce di essa è viem-
meglio chiarita. Le due figure laterali tengono nella
bocca un viticchio terminante in una foglia.

Se non fossero codesti particolari, le nostre tre fi-
gure sembrerebbero dello stesso quadrupede e più pre-
cisamente di cavallo. Salvo piccoli divari accessori,
dovuti al fatto notato da me parecchie volte, che, cioè,
ogni figura è trattata collo sbalzo e collo scalpello a
mano libera, tutte e tre hanno il corpo magro e lungo,
il collo erto e lungo anch' esso, sormontato da una
striscia villosa più adatta a indicare la criniera del
cavallo, che la giubba del leone. In ogni figura passa
attraverso al collo una fascia segnata con due linee

parallele incise, riunite da lineette disposte a spina-
pesce e intagliate più o meno regolarmente. La coda
è espressa in modo affatto convenzionale : attorta in
su e ravvolta a spira con la punta, in guisa da oc-
cupare lo spazio, che sarebbe rimasto vuoto sulla
groppa dell'animale.

Il cavallo, come questi della situla Boldù-Dolfin,
sul cui tipo si è foggiato anche il leone, è rarissimo
nella decorazione zoomorfica delle situle, mentre è rap-
presentato, come facente parte di qualche episodio, ab-
bastanza spesso sulle situle istoriate con scene della
vita umana.

In questi cavalli, come ne' leoni, si riscontra un
particolare singolarissimo ; sono alati ed hanno espresse
ambedue le ali.

Fra le situle atestine la situla A Benvenuti (fig. 2-4)
ci ha offerto parecchi esempi di animali alati : un
leone (?) e un Centauro nella prima zona, un cane (?),
una Sfinge e un Grifone nella seconda. Un leone alato
abbiamo veduto nella situla C Capodaglio (tav. I).
Leoni e Sfingi alati abbiamo finalmente veduto nella
situla Boldù-Dolfin I, testé descritta (tav. III). In tutte
queste figure è espressa una sola ala attortigliata in
su. È l'unica volta che ci si presentano quadrupedi
con due ali, una attorta in su, 1' altra attorta in giù
sotto il ventre.

Non è difficile, a parer mio, ritrovare la genesi di
questa seconda ala. Essa è da attribuire ad una cat-
tiva imitazione, che l'artista ha fatto delle figure di
quadrupedi alati della situla precedente (tav. Ili) o
d'una somigliante. Sotto al ventre di due di quei
quadrupedi meglio conservati (tav. cit, fig. sup.) spunta
una delle volute caratteristiche, che servono a riem-
pire gli spazi ('). Ora, se paragoniamo con essi i
quadrupedi della presente situla, è facile persuadersi
che la seconda ala sotto al ventre di questi corri-
sponde perfettamente alla voluta sotto al ventre di
quelli. Di maniera che sembra, l'artista della nostra
situla essersi inspirato all' altra o ad una avente gli
stessi caratteri. Egli o ha preso le volute sotto al

(*) Due di quei quadrupedi, come abbiamo veduto (tav. Ili,
in alto), conservano la voluta sotto al ventre. Anche gli altri
due (tav. Ili, in basso), di cui uno è in gran parte perduto, il
secondo in parte perduto, in parte ossidato, dovevano avere
una voluta simile, e difatti se ne vede la traccia presso quest' ul-
tima figura, non ostante l'ossidazione della lamina.
 
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