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studiata specialmente in este

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corno ci ricorda un animale consimile della situla di
Sesto Calende, che abbiamo interpretato come vittima
sacrificale (Mg. 38).

Due grandi volute doppie artificiosamente scendenti
all'ingiù dal margine superiore della prima zona, una
palmetta dal gambo obbliquamente ricurvo volto pure
in giù nella terza, due figure di uccelli librati nel-

mente modificate le nostre conoscenze sulla cronolo-
gia de' vasi greci, non è forse più permesso riportare
i vasi a figure rosse, giacenti insieme coi vasi a figure
nere nella tomba, ad un tempo posteriore al princi-
pio del secolo IV.

Lo stile, come io stesso notai, ponendo la situla
Arnoaldi a riscontro con la situla Benvenuti (') « si

Pig. 44. — Come la precedente.

1' aria sui bovi della zona seconda e terza sono mo-
tivi anche strettamente affini a quelli adoperati nelle
situle euganee: il coperchio B (fig. 14), le situle A,
C, L (fig. 2, tav. I, IV). Ma gli elementi zoomorfici
e fitomorfici sono ad ogni modo, come si vede, divenuti
affatto accessori nell' insigne situla bolognese, istoriata
delle ben note rappresentanze episodiche umane, delle
quali non è il luogo qui di discorrere.

Più che mai secondaria è diventata poi la decora-
zione zoomorfica nella situla Arnoaldi, proveniente da
una tomba etrusca, che per la presenza di vasi greci
dipinti deve riportarsi a un'età più tarda della pre-
cedente, sebbene non così tarda, come potevasi credere
tre lustri or sono, quando il vaso fu pubblicato per la
prima volta dal Brizio. Egli riferì (') — ed io convenni
con lui in tale attribuzione (2) — la situla Arnoaldi
alla metà del secolo IV. Ora che si sono notevol-

(') Brizio, Nuova situla negli Atti e Memorie cit., s. Ili,
v- II, p. 278 e 297.

(*) Ghirardini, Notizie 1883, p. 361 (= La colles. Barat.,
p. 190).

mostra in uno stato di scomposizione e quasi di dis-
solvimento ». Abbiamo anche qui, oltre alle figure di
cavalli, che fanno parte della prima zona esprimente
corse di carri — cavalli allungati e stecchiti come
nella situla L Boldù-Dolfin (tav. IV) — una zona pic-
cola e ristretta di nove quadrupedi correnti a sinistra,
non bene determinabili, quanto alla specie (2), ma
palesemente affini alla decorazione delle situle Capo-
daglio E-H (tav. Ili) e comune ne' cinturoni di Este.

Vuoisi soltanto notare l'aggiunta nella zona della
situla Arnoaldi di una mezza figura umana, rozza-
mente tracciata con l'arco, in cui il Brizio ha ravvi-
sato « un cacciatore in ginocchio nell'atto di scoccar
dall'arco saette, due delle quali hanno già colpito ai

(l) Ibid.

(*) Il Brizio, op. cit., p. 278, designa gli animali così : due cer-
biatti, un cane (?), una pantera (?), tre altri cerbiatti e due
cervi. A me paiono tutti animali di specie affine, pur diversi-
ficando leggermente nelle proporzioni. Non mi riescono ben
chiari i due cervi, cui accenna il Brizio, ma dei quali non
appariscono le corna ramose, che dovrebbero determinarli per
tali.
 
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