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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0078

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LA SITULA ITALICA PRIMITIVA

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convenga ricollegarle in qualche modo a queir arte
delle situle, che attecchì e fiorì largamente nella re-
gione veneta e in ispecie a' piedi de' Colli Euganei.

La tomba estense n. 73 della Villa Benvenuti, ove
si scoprì la celebre situla, per la statigratìa, come per
la qualità del contenuto è decisamente anteriore alla
civiltà etnisca della Certosa e quindi alle relazioni
della civiltà veneta con essa; mentre corrisponde, per
i tipi caratteristici delle suppellettili, al periodo, in
cui fioriva tuttora nell' agro bolognese (') la pura ci-
viltà del tipo di Villanova. Noi siamo pertanto auto-
rizzati a riguardare la situla Benvenuti come indi-
pendente da qualsiasi influsso dell'arte delle due situle
bolognesi ; siamo autorizzati per converso a credere che
queste, appartenenti a tombe posteriori a quella della
situla atestina, siano da riferire all' influsso dell'arte,
cui è dovuta la situla stessa, cui sono dovute le altre
congeneri della stessa contrada e delle regioni più
settentrionali.

Nulla di più logico che ammettere questa deriva-
zione dell' arte delle situle di Bologna dal Veneto,
una volta che, come abbiamo più volte osservato, rap-
porti commerciali fra i Veneti e gli Etruschi di Fel-
sina sono attestati appunto per il periodo della Certosa.
Non si tratta soltanto di importazione di suppellettili
etrusche nel territorio veneto, ma di prodotti veneti nel
territorio etrusco (2). Una volta adunque che nell' età
della Certosa noi ritroviamo due tombe etrusche conte-
nenti due situle di bronzo per tecnica e per stile rappre-
sentativo isolate fra le suppellettili etrusche e greche
deposte nelle tombe di quel genere, e per tecnica e
per stile grandemente affini alla situla Benvenuti di

situle di Bologna che darle come prodotti di un'arte umbra,
di cui non ci sono note affatto le attitudini ad una rappresen-
tazione figurativa, che abbia qualcosa di comune con quei due
cospicui monumenti. Senonchè, come dimostreremo più avanti,
non si potrebbe neppure ammettere cotesto influsso, sia perehè
non vi è verun indizio che l'arte etrusca arcaica del VII e VI
secolo, impregnata di elementi ionici, salisse al nord, e si tra-
piantasse oltre l'Appennino, sia perchè la situla Benvenuti di
Este, più antica della situla della Certosa e ad essa stretta-
mente affine, dimostra che la vera e caratteristica arte figu-
rativa delle situle si esplicò prima nel Veneto che nel ter-
ritorio felsineo, di guisa che nel Veneto e non altrove sono da
ricercarne i germi.

(') Cfr. sopra, col. 28.

(2) Cfr. Brizio, La provenienza ecc., negli Atti e Mem. cit.,
p. 189; Ghirardini, Notizie 1888, p. 153 (= La colles. Barat.,
p. 325j e sopra, col, 68 e sgg.

Este e alle situle alpine, su cui cadrà più avanti il
discorso, mi sembra confermata l'ipotesi che esse siano
dovute all' efficacia dell' arte, cui quelle situle si ri-
conducono: sia che si importassero belle e fatte nel
paese, come inclina a credere 1' Hoernes ('), sia che
si fabbricassero quivi a imitazione della tecnica, dello
stile, de' soggetti delle situle forestiere.

Il concetto della decorazione delle situle è asso-
lutamente estraneo alla civiltà bolognese : così all' ar-
caica di Villanova, come alla recente della Certosa.
Infatti ne' cimiteri arcaici trovammo bensì numerosis-
sime situle liscie, ma neppur una con gli ornati a
sbalzo, nè geometrici, nè figurati. Ne' cimiteri recenti
non troviamo più nessuna situla nò liscia, nè ornata,
fuori delle due, che si presentano a un tratto, senza
prodromi, nè preparazione di sorta, con la loro ricca
decorazione figurata. Altrimenti va la bisogna nel ter-
ritorio atestino. Ivi noi abbiamo tenuto dietro a una
evoluzione continua e progressiva del tipo della situla ;
1' abbiamo veduta adornata vagamente di motivi geo-
metrici da prima, più tardi di una figurazione, che
ebbe ivi un largo e durevole sviluppo. La situla figu-
rata è adunque ad Este in casa sua, nella sua propria
sede; a Bologna è qualcosa di singolare, di esotico.

Io ho ciò non ostante ammessa la possibilità, che
si fabbricassero le due situle nel territorio felsineo.
Per quanto questa ipotesi possa parer strana, non credo
sia da buttare senz' altro in un canto.

Noi abbiamo veduto che in due altre tombe etru-
sche vennero alla luce due oggetti portanti incise rap-
presentanze, che appartengono al genere decorativo delle
situle: la teglia della Certosa e lo. specchio del predio
Arnoaldi ; ma que' due oggetti sono, dicemmo, di fab-
brica locale, sicuramente etrusca, e soltanto le figure

('J Urgesch. der Kunst, p. 656, « Die beiden Situlen aus
der Certosa und dem Fondo Arnoaldi, s<>wie eine Pfanne mit
Thierfiguren und ein Spiegel mit Kriegerfigur sind wahr-
scheinlich als Import aus Venetim anzusehen. Es fehlt die fiir
das Gebiet von Este bezeugte locale Uebung dieser Kunst, wo-
fttr auch die etruskische Periode, aus der alle diese Werke
stammen, um Felsina herum, keinen Raum hot». Ho voluto
riportare intera l'opinione dell'Hoernes, che corrisponde sostan-
zialmente a quella sostenuta da me e confortata da argomenti,
che mi sembrano d'indiscutibile valore : dico sostanzialmente,
in quanto anch'io ammetto che quell'arte a Bologna sia pene-
trata dal Veneto, salvo che credo possibile un' imitazione fatta
nel Bolognese di modelli dell'arte veneta.
 
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