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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Editor]
Monumenti antichi — 10.1901

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0089

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165 STUDIATA SPEC

con le sole ligure animali sembra debba essere fratello
germano di quello di Hallstatt; e. poiché appare esso
pure isolato nel Goriziano, molti reputeranno logico
ammettere che agli artefici del Veneto debba del pari
riferirsi. Noi ci riserbiamo di dare un giudizio asso-
luto intorno ad esso, quando ne avremo conoscenza e
sapremo tutte le particolari circostanze topografiche,
in cui venne alla luce; ma sul quesito della fabbri-
cazione de' bronzi alpini non possiamo astenerci dal
fare una osservazione d'indole generale.

Oltre agli scarsissimi esemplari di decorazione
zoomorfica pura, appartenenti alla regione alpina, quali
sono i detti due coperchi e le due lamine di cintura
di S. Marein, abbondano abbastanza in quella regione
le situle, e gli altri bronzi, dove o mancano intera-
mente o sono divenuti secondari all'atto gli elementi
zoomorfici, laddove un larghissimo sviluppo ha preso
la rappresentazione delle scene della vita umana.
Alludo alla cista di Moritzing, alle situle più o
meno conservate di Matrei, di Welzelach, di Capo-
retto, di Watsch, di S. Marein, alla cintura di Watsch,
ad una di quelle di S. Marein, alla guaina di spada
d'Hallstatt e finalmente alla situla di Kuffarn (') :
la quale ultima, similissima per la forma alla situla I
Boldù-Dolfin (fig. 23) e per i vari elementi delle
rappresentanze scenografiche alla situla Benvenuti
A (2) e alla bolognese del predio Arnoaldi (3), non
fu da noi presa in considerazione, mancando affatto
della zona decorativa zoomorfica, come non 1' hanno
le dette due cinture della Carniola e la guaina di Hall-
statt, escluse parimenti del tutto dalle nostre investi-
gazioni. Ora, poiché quest'ultima famiglia di situle e
d'altri bronzi istoriati è così numerosa appunto nel
territorio, che dal Tirolo si estende alla bassa Austria,
è lecito il dubbio che non siano tutti quanti oggetti
di importazione dall' Italia superiore ; tanto più che
nel gran centro di produzione delle lamine figurate,
che fu certamente appiè' dei Colli Euganei, sono assai
più abbondanti gli elementi zoomorfici, i quali da sè

MENTE IN ESTE ] (j(J

soli, come dicemmo, compaiono di raro nelle Alpi, di
quello che le rappresentanze istoriate.

Noi non crediamo affatto inverosimile, come cre-
dono alcuni archeologi ('), una fioritura dell'arte figu-
rativa delle situle nella zona alpina. Una tal fiori-
tura sarebbe in tutti i modi da attribuire senza fallo
ali' infl usso dell' arte veneta e particolarmente atestina;
perocché come della figurazione zoomorfica, così della
antropomorfica i germi primi sono certamente ad
Este, onde uscì il più antico monumento di tutta la
serie, la situla Benvenuti. E ad Este, ancorché non
siano fino ad ora apparse altre situle istoriate, tuttavia
si riscontrano e altre membra disiecta di figure umane
miste in talune situle alle figure d'animali, le situle
C, L (tav. I, IV), e rappresentanze molteplici di fi-
gure umane nelle lamine della stipe barateliana, talune
delle quali si connettono strettamente alle situte isto-
riate (2).

Noi ammettiamo adunque l'efficacia esercitata dal-
l' arte veneta ne' paesi alpini ; ma ciò che a priori
non ci sembra potersi negare è che i vasi di bronzo e
le altre lamine istoriate si fabbricassero anche in al-
cuno di quei paesi, sia del Tirolo, sia della Carniola :
si fabbricassero naturalmente sui tipi, sui modelli,
con la tecnica, con lo stile adoperati dagli artefici del
Veneto. Le stesse due situle bolognesi, attribuite da
noi ad influsso dell'arte veneta, dicemmo non impro-
babile uscissero da fabbriche del paese da quell'arte
inspirate.

Non è tuttavia qui il luogo di trattare delle si-
tule esprimenti episodi umani, il cui contenuto rap-
presentativo esce dai confini imposti alle nostre ricer-
che. Certo — ripetiamo anche qui quello che dicemmo
a proposito delle due situle bolognesi — lo studio ana-
litico e comparativo dei soggetti figurati in esse e del
loro stile fornirebbe ulteriori argomenti per la solu-
zione del quesito concernente la loro provenienza. Noi
abbiamo detto quello che basta, riferendoci alle rap-
presentanze zoomorfiche dei bronzi alpini (3).

I1) Cfr. per la bibliografia parte I, col. 189. Aggiungaci:
Bertrand e Keinach, Les Celtes, p. 115, fig. 74, 75 e Hoornes,
op. cit., tav. XXXIII; cfr. p. GC1.

(4) Le situle appese al telaio, la scena dei lastroni, gli
uomini con tazze in mano.

(3) Le corse ai carri, e i lottatori.

(') Basti ricordare l'Hoernes, Urgesch. der Kunst, p. 660.

(i) Cfr. Ghirardini, Notizie 1888, tav. IX-XII, p. 96-120
= La Collez. Barat., p. 68-96). V. specialmente le lamine edite
sulla tav. IX, fig. 2, 3, 5, 6; cfr. p. 105-108 (= La Coli, 77-80).

(3) Esce dai confini del nostro studio la tardiva e scar-
sissima apparizione dello stile zoomorfico proprio delle nostre
situle nel periodo della cultura detta di La Tène: cfr. Hoernes,
 
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