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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [3]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0091

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STUDIATA SPECIALMENTE IN ESTE

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vore fra gli archeologi. Federico von Duhn un anno
più tardi (1889), rendendo conto della pubblicazione
dei famosi bronzi cretesi dell'antro di Zeus Ideo ('),
osservava la parentela di taluni di que' bronzi col
materiale euganeo; connetteva la industria metallica
della regione veneta con l'antica corinzia, e si richia-
mava alla mia trattazione delle antichità Baratela (2).
Paolo Orsi in una benevola recensione dello stesso
lavoro pose egli pure come dimostrato da me, che
« almeno in massima parte i primi impulsi all' arte
delle sitale voglionsi rintracciare in quella greca ar-
caica » (4), limitandosi a far « qualche lieve riserva -
quanto all'esclusione, che io avevo fatto dell' influenza
etnisca.

In maniera più decisiva nella eccellente monografia
sulla cista prenestina del museo di Karlsruhe, lo Schu-
macher, toccando della cista di Moritzing, e delle
principali situle dell' Italia superiore (r>), accolse quella
opinione e la confortò di un argomento desunto da
un importante riscontro monumentale: quello della
situla Benvenuti con la cista d'avorio chiusina, sul
quale riscontro fermeremo più avanti la nostra at-
tenzione.

Quando nel '93 presentai all'Accademia dei Lincei
i nuovi e magnifici disegni delle situle atestine, fermai
di nuovo più chiaramente, pur senza svolgerle, le ra-
gioni fondamentali, che m'inducevano a trovare i germi
della ornamentazione figurata delle situle nell' arte
greca e più esattamente nella ionica (n).

Intanto Maurizio Hoernes e in una recensione delle
due prime parti della Situla italica (7) e nella po-

(') Halbherr e Orsi, Antichità dell'antro di Zeus Ideo in
Greta nel Museo italiano d'antichità classica, II (188S).

(2) Deutsche Litteraturzeitung, 1880, n. 14, p. 517.

(3) Bull, di paletn. Hai. XIV (1888), p. 180-184.

(4) Ibid. p. 183.

(5) Schumacher, Eine prànestin. Ciste ein Museum zu Karls-
ruhe (1891), p. 61-65. Così egli si esprime a p. 02: « Ghirar-
dini hat diese Prage (cioè onde sieno venuti gli elementi della

decorazione della situla Benvenuti)............ behandelt

und das, wie ich glaube, unanfechtbare Resultat gewonnen,
dass die Kunst welche auf der Situla zu Tage tritt zunachst
weder von Phonikien, noch Etrurien, sondem von Griechenland
abzuleiten sei n.

(6) Le situle figurate di Este nei Rendiconti della R. Ac-
cademia dei Lincei; CI. di scienze morali, II (1893); p. 223-227).

(7) Hoernes, Mittheil. der Anthrop. Gesellschaft, XXVIII
(1898), p. 46, 47.

derosa opera sull'arte primitiva europea (•), rese conto
de' concetti espressi da me sulla genesi della decora-
zione figurata delle situle e li accettò sostanzialmente,
pur sollevando qualche questione, che a suo tempo
dovrò trattare intorno al tempo e al modo, in cui
l'arte greco-orientale avrebbe esercitato il suo influsso
stili ' arte veneta.

Fra i sostenitori dell'origine greca dell'arte delle
situle dev' essere per ultimo collocato il Karo, che
nell' opuscolo sull' antichissima arte vascolare, tanto
modesto di proporzioni quanto interessante di conte-
nuto e ricco d'ingegnose osservazioni stilistiche e tipo-
logiche, menziona, sia pure incidentemente, le situle,
da lui dette euganee e ne riferisce le rappresentanze
zoomorfiche all' influsso dell'arte ionica (2).

Dovremmo noverare, fra gli stessi propugnatori
della origine greca, Enrico Brunn, il quale nell'anno
1887 discorrendo degli scavi della Certosa (3), e più
tardi nella sua Storia dell'arte ( ') dichiarava, non esservi
quasi altro gruppo di monumenti, che così direttamente
potesse contribuire, quanto le situle di Bologna e di
Watsch, alla restituzione dello scudo d'Achille. Se-
nonchè la via, che condusse il Brunn a questo giu-
dizio, non muoveva dal materiale decorativo atestino,
su cui fondai precisamente il mio, sì piuttosto dal
contenuto scenografico delle situle, che gli ricordò i
soggetti della vita agreste, civile, religiosa, militare
istoriati sullo scudo omerico. Aggiungasi che, per lui,
non trattavasi d'influsso operato veramente dall'arte
greca sull' italica ; ma piuttosto di antichissimi germi
artistici, comune retaggio di popolazioni vissute un
tempo al contatto fra loro, i quali avrebbero avuto
così in Grecia, come nella periferia del mondo greco
ed italico uno svolgimento parallelo, sebbene non sin-
crono. La estrema lentezza e il lungo ritardo dello
sviluppo di siffatti germi presso le popolazioni del-
l' Illirio e dell' Italia superiore sarebbero dovute a

(') Lo stesso, Urgesch. der Kunst, p. 652-679. La tratta-
zione delle situle figurate è inchiusa nel capitolo intitolato
dall'Hoernes: Die griechisch « orientalisirende » Zeichnung
(p. 614 e segg.).

(2) Karo, De arte vascularia antiquissima quaestiones
(Bonn, 1896), p. 42, 43.

(3) Brunii, Ueber die Ausgrabmgen der Certosa von Bo-
logna nelle Ahhandlungen der k. bayer. Akademie der Wis-
senschaften, ci. I, XVIII (1887), p. 170 e sgg.

(4) Brunn, Griechische Kunstgeschichte, I, p. 81 e sgg.
 
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