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179

LA SITULA ITALICA PRIMITIVA

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di Milo (fig. 54 e 57), in due grandi anfore di Narce (')
e in genere in tutti i vasi della famiglia ionica sopra
indicati (-).

Codesta Sfìnge è nella situla I fornita di una
singolare callotta, dalla quale si stacca una specie di

Fig. 55, 56. — Dal Jahrbuch des arch. Inst., I, p. 140.

cresta appuntita. Sebbene un tale elemento apparisca

sebbene non abbia veramente rapporto con la situla italica,
di cui si tratta nella presente monografia.

(!) Monum. ant., IV, col. 275-276, fig. 132.

(2) Cfr. Karo, op. cit, passim. Vedi oltre ai vasi di Milo
e di Rodi, che diamo qui riprodotti, altri vasi rodii in Pottier,
op. cit., tav. 12, À316; tav. 16, A 462, A 474.

in uno de' vasi più tardivi della necropoli di Este,
tuttavia non v' ha dubbio che è dedotto esso pure da
un prototipo greco. La origine di siffatta copertura
del capo risale fino all' età micenea, ove troviamo non
di rado una tiara o diadema sormontato da un ciuffo

zar. ^\

Fig. 57. — Dal Jahrbuch des Inst., II, tav. 12.

più o meno lungo imposto sulla testa della Sfinge (').
E dall' età micenea passò l'ornamento del capo della
Sfinge, trattato con una certa libertà, alle ceramiche
più arcaiche della Grecia (2). Richiamiamo qui (fig. 61)

(') Cfr. Bulletin de correspondance kellenique, 1878, ta-
vola XIX, 'Kcfrj/iSQÌg kqxcuo'L, 1887, tav. XIII, fig. 8; 1888,
tav. 9. fig- 13. Cfr. Perrot e Chipiez, Histoire de Vart. VI,
p. 833-834, fig. 416-418; p. 845, fig. 428, n. 22.

(2) Cfr. Pernice, Athen. Mittheil, XX (1895), p. 119-120.
 
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