Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
247

AUFIDENA

248

d'impasto pesante; frammenti di dolii d'impasto ar-
gilloso-renoso, simili ai asi&oi greci ; un' ansa di vaso
simile ai dolii ; un' ansa di terracotta a tortiglione,
frammenti di vasi e vasetti campani ; frammenti di
piatti e scodelle calene ; frammenti di piatti e scodelle
aretine ; un apice di anfora romana ; frammenti di bal-
samari fusiformi (h'jxv^oi) romani; una lucerna di
terracotta verniciata nera.

Di materiale laterizio si raccolsero parecchi fram-
menti di tegoli, tra i quali noto uno che porta il
bollo (»):

/

Cui VM
V SCI-

= (N)VM

(T) V S CI cioè Nummi Tusci (2).

ed un altro che porta impressa una decorazione for-
mata da due S affrontati simmetricamente S2.

Infine segnalo alcuni piccoli mattoni quadrati da
pavimento aventi cm. 10 di lato, simili a quelli rin-
venuti in ruderi romani presso >S. Francesco (3) e in
altri edifici di Koma.

Riserbando un esame più dettagliato di tutte le
monete rinvenute in Alfedena a persona di me più
competente noto qui soltanto per ragione crono-
logica quali siano i principali tipi di monete rinve-
nute sul Curino. Esse sono : 8 monete di bronzo del
sistema onciale romano dell'epoca repubblicana, tra le
quali un bel sextans arcaico colla testa di Mercurio
nel dritto e la prora nel rovescio ; n. 20 monete
campane, parecchie monete « familiari » romane, pa-
recchie monete imperiali dal I sec. fino al basso im-
pero.

L'elenco degli oggetti rinvenuti sul Curino mi par
sufficiente a dimostrare: 1° che la città è contempo-

(1) Cfr. C. I. L. IX, 6078, 120.

(2) Un Nummius Tuscus era praefectus Urbi nel 302 303.
Bolli simili furono rinvenuti a Castel di Sangro, cfr. C. Man-
cini nel Giornale degli scavi di Pompei 1878, p. 49, n. 6.

(3) V. appresso, p. 265.

(4) V. appresso, Appendice III, elenco delle monete conser-
vate nel Museo civico Aufldenate, compilato dal prof. Giulio
De Petra.

ranea della necropoli ed abitata dallo stesso popolo
in epoca preromana; 2° che la vita della città ha con-
tinuato dall' età preromana alla romana ed anche nel-
l'epoca imperiale. Questa seconda mia deduzione viene
confermata da altre antichità romane rinvevute presso
Alfedena, fuori dell' ambito della città antica.

V.

Antichità romane di Alfedena.

La Madonna del Campo.

Ad un chilometro ad oriente di Alfedena, lungo
l'antica strada, anticamente splendido viale di olmi,
fatti distruggere da Ferdinando II, verso il 1849,
per farne degli affusti da cannone, c' è la chiesetta
della Madonna del Campo, nella quale alcuni begli
affreschi del XV sec. e frammenti architettonici ser-
vono ancora a dimostrarne V antica origine. E eh' essa
sia stata fabbricata in luogo di antico culto pagano,
dimostrano alcuni ruderi venuti alla luce in uno
scavo fattovi dal comm. De Nino nel 1877 ('), ed
altri frammenti romani che sono stati impiegati nella
muratura della chiesa stessa. Secondo la relazione del
De Nino pare che quivi esistesse un tempio di pro-
porzioni grandiose.

Le colonne erano di stile corinzio ; un frammento di
capitello in travertino, ora trasportato nel Palazzo Mu-
nicipale (fig. 6) mostra un diametro di m. 0,60-0,65;
si tratta quindi di colonne alte circa m. 6,50-7,00.
Lo stile con cui le foglie di acanto sono scolpite è
buono; malgrado i guasti sofferti, vi si riconosce una
certa grandiosità di modellatura e può attribuirsi al
I-II sec. dell'impero; mostra una certa somiglianza
con i capitelli corinzi del Posidonium in Roma, che
secondo il mio avviso spettano alla ricostruzione del-
l' età adrianea.

Un rocchio di colonna in travertino alla Madonna
del Campo ed un frammento nel museo, hanno sca-
nalature larghe m. 0,05-0,45, costole m. 0,015-0,018.
Ma questi frammenti sembrano appartenere ad una

(') Cfr. Notizie degli Scavi 1877, p. 279 e segg.
 
Annotationen