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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Mariani, Lucio: Aufidena: ricerche storiche ed archeologiche nel sannio settentrionale
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0139

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265

Opi, villaggio ove furono rinvenute iscrizioni pubblicate
nel Corpus ('). La strada antica, intagliata nella roccia,
in luogo assai pittoresco, presenta nel punto più alto
detto Pietramara una edicola scolpita nella parete
del sasso con una iscrizione dedicatoria a Giove (2),
che attesta come la via antica seguisse appunto quel
percorso. E continuando per la vai di Cornino, l'antica
Cominium (3), giunge per mezzo delle valli del Melfa
(Melpis) e del Fibreno (Fibrenus) ad Atina e Sora,
nel paese degli Feritici, alle porte del Lazio.

L'altro grande letto di fiume che si apre nelle
vicinanze di Alfedena a sud, è il Volturno, lungo il
quale parecchi centri importanti della vita dei Sanniti,
erano stati fondati : Venafrum, AlUfae, Telese, ecc. ;
esso, nel suo più alto corso, divideva il territorio dei
Caraceni da quello dei Pentii, il cui centro erano le
vicine città di Aesernia e Bovianum- Undecimano-
rum. E naturalmente, anche verso la valle del Vol-
turno muoveva una strada dalla nostra città, presso
a poco nella stessa direzione in cui saliva la via mo-
derna verso s. Francesco, Pizzone, Castellone al Vol-
turno e Colli. Si trattava di superare le propagini del
Monte Meta e quella era, ed è tuttora, la via più
facile e naturale. Ed infatti, anche lungo questa via,
abbiamo tracce di abitato e di antichità affini a quelle
di Alfedena.

A s. Francesco, ove è la industre e pittoresca
masseria dei fratelli De Amicis, lungo la strada e
precisamente nel punto detto Colle della Gallina, per
la via di Roccaravindola, ho constatato l'anno 1898
la esistenza di alcune tombe identiche a quelle di
Alfedena. Quando io le vidi, erano state interamente
depredate; ma la loro costruzione a lastroni di calcare,
era la medesima di quelle di Alfedena. Sembra che
anche nei tempi romani qualche domus rustica fosse
stabilita a s. Francesco, perchè vi sono, lungo l'antica
strada mulattiera che mena da Alfedena a Pizzone,
ruderi di edifici in laterizio, con avanzi di pavimenti
in mattoncini quadrati, uguali a quelli provenienti dal
Curino.

(') C. I. L. X, p. 507.

(*) C. I. L. X, p. 508.

(3) G. I. L. X, p. 507; Mancini, Giornale degli Scavi
di Pompei, IV, 1878, p. 32; De Ruggiero, Diz. ant. rom.,
II, p. 530.

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Vicino a s. Nicola alla Rocca, sul versante opposto
di s. Francesco, sul confine del territorio di Pizzone,
ci sono ruderi ; e quivi il contadino Antonio Monacelli,
detto Tommolino, mi disse aver trovato un idoletto
di bronzo analogo a quelli di Bai-rea, Alfedena e Castel
di Sangro.

Tutto il sistema della Maiella divide la valle del
Sangro dalla magnifica e fiorente valle ieìY Alernus
(Pescara), ossia dal paese dei Paeligni, Ma, come ai
giorni nostri, così in antico dovevano esistere relazioni
tra i due paesi, vie per superare la barriera ; e che
così fosse induce a credere anche la grande analogia
che esiste tra la civiltà dei Peligni e quella dei Ca-
raceni, come avremo agio di far rilevare ampiamente
in seguito.

Si può supporrò che la via verso i Peligni pas-
sasse nel piano delle Cinque Miglia e scendesse a
Sulmona presso a poco collo stesso percorso moderno,
salve le recentissime modificazioni ; e per questa linea
passava infatti la via consolare romana ('); ma questa
che era la più diretta e comoda da Aesernia a Sulmo,
può essere stata tagliata soltanto quando la città cen-
trale aveva perduto la sua importanza di capitale dei
Caraceni, perchè essa rimaneva fuori di mano e quindi
la comunicazione più antica fra i Peligni e i Caraceni
doveva essere diversa e più diretta. Ed infatti v' è
traccia di una strada antica, ora quasi abbandonata
e solo usata parzialmente a trattura, la quale si diparte
sotto Scontrane dalla via comunale e salendo per
Rocca Croce e Rocca Sangrone, ascende al piano del-
l'Aremogna e va a Scanno {Detifulum ?) (2), scendendo
lungo il Sagittario (Fluturnus) a Sulmona. A Scanno
infatti si sono rinvenute tombe dello stesso genere di
quelle di Alfedena

(1) C I. L. IX, p. 203.

(2) C. 1. L. IX, p. 291, 3088; Scacchi, Scanno e la valle
del Sagittario. Roma 1900, p. 49. A p. 55, lo Scacchi novera
altri oggetti antichi rinvenuti nei dintorni di Scanno, ad
Acquevive, Colangelo e Jovana, il quale ultimo luogo, come
vedremo in seguito (Cap. XV) non si deve identificare col
Jovis Larene della Tabula Peutingeriana.

(3) V. appresso, Cap. XIII.

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