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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Mariani, Lucio: Aufidena: ricerche storiche ed archeologiche nel sannio settentrionale
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0171

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329

AUKIDENA

330

Non saprei asserire se all' occhiello con cui termina
la « chàtelaine » fosse appeso il grande occhialone
n. 2726, perchè, come ho detto, questo fu trovato un
poco più in su, presso il ginocchio ; ma non essendo
questo una fibula, non mi pare improbabile che for-
masse, come in altri casi, il pendaglio finale dell' or-
namento. Lamine decorate da bolloncini e da appli-
carsi a fasce, zone, cinture e fors' anche a stola, sono
uscite da una tomba della vicina regione Marsica, a
Navelli (')•

rale Adriatico ('). Ed in generale, sembra che le popo-
lazioni, le quali hanno avuto una lunga persistenza
della civiltà del bronzo, si sono sbizzarrite nel creare
le forme più complicate e ricche di simili orna-
menti. Ma questo gusto barbarico dell' esuberanza è
poi una caratteristica di tutte le popolazioni indigene
dell' Italia meridionale, il quale ci apparisce molto
evidente a Suessula, confrontando le tombe greche colle
indigene (-').

Fig. G2. - Pendagli della tomba A, XXXVII.

Questi ornamenti muliebri che costituiscono la parte
più notevole del costume della regione, non hanno, come
dicevo, esatta analogia con ornamenti d'altri paesi;
ma, in generale, è da notare come la manìa dei pen-
dagli, delle catenelle e di tutti questi fronzoli attac-
cati alla persona, trovi riscontro nel Piceno (-) ; que-
sto è il paese più vicino cui viene richiamata la nostra
mente ; tuttavia un simile costume può ritenersi pro-
prio di più luoghi ove si è sviluppata la civiltà del
cosidetto periodo di Hallstatt specialmente nel lito-

(1) Notizie 1891, p. 316.

(2) P. e. Novilara, Mori. Lincei, V, 1895, p. 139.

(3) Cfr. p. e. fibula di Rebbio, Montelius, Italie primitive,

Fio. 63. - Corredo della tomba D'", CCCCXXXVII.

Parlando delle fibule e delle « chàtelaines » ho

I, tav. VI, n. 17; cfr. fibula di Este, ivi, tav. Vili, n. 82;
Marchesetti, S- Lucia, tav. XIV; Hoernes, Urgesch. d. Kunst,
tav. XIII, un. 6, 7, 8 (Tirolo e Bosnia).

(!) Nel materiale illirico sono da notare: a Jezerine, Munro,
Rambles andstudies in B. u. II. et D., p. 169, fig. 63; Radimsky,
Mitth. aus B. u. II. 1895, p. 122, fig. 305; p. 127, fig. 328;
p. 143, fig. 399; p. 163, fig. 501; a Zagabria, Ljubic, Museo
di Z. 1876, tav. IV, 1 = 1889, tav. XXXIII, 246, cfr. 247;
tav. XXI, 107. 108. Generalmente sono appesi a fibule tipo
La Tène.

(2) Von Duini, Delineazione di una storia della Campania
preromana, nella Rivista slorica del Tropea, anno I, 1895,
n. 3, p. 37; cfr. Patroni, Bull. Paletn. Hai. 1896, p. 43.
 
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