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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Mariani, Lucio: Aufidena: ricerche storiche ed archeologiche nel sannio settentrionale
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0177

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341

ADFIDENA

342

XII.

Le armi e gli utensili.

Passando ad esaminare il corredo funebre degli
uomini, per ciò che riguarda gli ornamenti personali
non abbiamo nulla di speciale da notare. Anch' essi
portano fibule ed anelli, come le donne, e l'ornamento
solo che li distingue è il « torque » di cui abbiamo
già parlato. Ci resta perciò a descrivere le armi e
gli utensili che si rinvengono nelle tombe.

Le armi di difesa sono molto scarse ; nessun elmo,
nessuno scudo è venuto alla luce; mancano affatto
gambiere (ocreaé) (') e solo pochi esempì di corazza
e di bracciali ci si offrono nelle tombe di Alfedena.
Le armi di difesa caratteristiche di questo popolo
sono i baltei falerati e i cinturoni. Ma poiché questi
non bastano a difendere il corpo umano, bisogna ri-
cercare la ragione dell' assenza sopratutto degli elmi
e degli scudi (2). Si potrebbe supporre che gli elmi
e gli scudi fossero fatti di sostanze distruttibili, come
legno e cuoio; ma in molte tombe si sono trovati,
abbastanza ben conservati, residui di sostanze vege-
tali ed animali e se oggetti simili fossero stati de-
posti nelle tombe, qualche traccia ne sarebbe rimasta.
Piuttosto è da pensare che non fosse costume di de-
porre tutte le armi nella tomba ; gli elmi forse, come
cosa di valore, potevano venir conservati dalla fami-
glia. Ed infatti anche in altre necropoli scarseggiano
gli elmi nelle tombe ; nel Piceno, p. e. e nell' Italia
meridionale, paesi certo meno ricchi dell'Etruria, pochi
elmi sono venuti alla luco (3) e nell' Etruria stessa,
sebbene in maggior numero, pure non in molte tombe
furono ritrovati. Perciò non possiamo inferire dall'as-

(') Ocreae sono apparse nella necropoli di Herdonia. Altri
esemplari nel Museo di Napoli, cfr. Fiorelli, Catalogo, armi
antiche, un. 28-38; C6, G7.

(2) Scudi in tombe picene: a Novilara, Mon. Lincei, V,
1895, p. 241 (circolare); a Numana, Notizie 1891, p. 193.

(:ì) Nel museo di Ascoli Piceno sono 5 esemplari ; un esem-
plare proviene da Cupra Marittima (v. Gabrielli, Pai. Corri di
Ascoli Pie. 189G, p. 18, n. 1854, 4574); l'egregio direttore del
Museo di Ascoli ed ispettore degli scavi, cav. Giulio Gabrielli,
mi assicura che nella valle del Tronto sono molto rari. A No-
vilara, soltanto in sette tombe sono stati rinvenuti elmi, Mo-
numenti Lincei, V, 1895, p. 214. A Suessula non se n' è rin-
venuto alcuno.

senza di elmi nelle tombe, che i guerrieri di Alfedena
non ne usassero. La forma di quelli usati in paese
sarà forse simile a quella del Sannio (') o del Pi-
ceno entrambe talvolta munite di corna. Un elmo
è uscito poi dalla necropoli di Campo di Giove (3).

Un'altra forma di elmo che pare venisse usata in
queste regioni è quella derivata dalla cosidetta av-
X&mg, corinzia (4), ed attribuita generalmente al
V-1V sec. a C.

Sono abbastanza frequenti i cinturoni : questi, per
lo più, sono costituiti da una lamina di rame a stri-
scia, alta circa m. 0,08-0,10, la quale, come si rileva
dalla serie di forellini ai due orli, doveva essere fis-
sata sopra una cintura di cuoio o di stoffa (5) ; ciò
avveniva per mezzo di chiodetti ribaditi, i quali in
alcuni casi ed in parte si conservano (p. e. nel n. 1290).
Servivano ad allacciare il cinturone, da una parte,
alcune asole rotonde, orlate da un semicerchio sbal-
zato, spesso forate, a coppia, a varie distanze per
regolare le ampiezze della cintura, e dall'altra un paio
di ganci fusi e inchiodati sulla lamina, i quali spesso
hanno delle fogge molto artistiche (fig. Ila).

(') Cfr. elmi sannitici nel Museo di Napoli; Fiorelli, Cata-
logo, armi antiche, mi. 56-65 ; sono rappresentati anche in pit-
ture sia vascolari, sia murali.

(2) V. a Spinetoli, Notizie 1878, p. 295; a Sirolo, v. Nane
in Praehist. Blaetter, IX, 1897, tav. Vili; a Novilara, Mo-
numenti Lincei, V, 1895, p. 197. L'elmo Piceno è rappresentato
anche in alcune testine di guerrieri in giallo antico, delle
quali posso citare i segg. esempì : uno nel Museo Nazionale
Poni, nelle Terme Diocleziano, iu magazzino ; uno a Teramo,
presso il sig. Gennaro Lamonica, un altro nel Museo Civico
di Sulmona ; cfr. anche Petersen, Funde v. Conca, Roem. Mitth.,
1896, p. 178. Simile a questo è anche l'elmo rinvenuto a Poma,
cfr. Pinza, Bull. Cotnm. ardi. Gom. 1898, p. 282.

(3) Notizie 1896, p. 238. L'elmo era in frammenti e non
se ne potò determinare la forma.

(4) Cfr. elmo di Herdonia: Angelucci, Armeria Reale di
Torino, p. 13, fig. 12. La tomba di Herdonia, conteneva altri
pezzi di armatura e di ornamento affini a quelli delle tombe
in Alfedena, cfr. Angelucci, Ricerche preistoriche e storiche
nell'Italia meridionale, p. 15 segg., V. anche elmi di Canosa,
Schumacher, Bronzai in Karlsruhe, tav. XIII, 2 e tav. XIX,
p. 130, n. C94; Babelon-Blanchet, Bronzes du Louvre, n. 20009;
Fiorelli, Catalogo, armi antiche, nn. 2, 3.

(5) 13, 49, 998, 1176, 1191, 1216, 1229, 1300, 1304, 1352,
1390, 1404, 1409, 1411, 1663, 1713, 1780, 1781, 1995, 2706 ecc.
e 1459 nel Museo Preistorico in Roma, ove sono anche due
ganci, n. 1259.
 
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