Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

DOI Artikel:
Mariani, Lucio: Aufidena: ricerche storiche ed archeologiche nel sannio settentrionale
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0183

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
853

AUFIDENA

354

cassa toracica che, quantunque fosse un po' depressa,
pure conservava ogni oggetto al suo posto ; uno dei
soliti dischi era collocato sul petto e un altro gli
faceva riscontro sulla schiena. Essi erano collegati
fra loro da un balteo che passava sulla spalla destra
e andava al fianco sinistro, ove non si potè ben chia-
rire come fosse fissato ; ma pare che fosse raccoman-
dato ad una cintura di stoffa o di cuoio distrutta,
della quale peraltro restava la fibbia o ciappa, sullo
stomaco. Con ciò venne chiarito l'uso di tali baltei
corazze, cui non si ha da porre a riscontro nessun altro
esempio fuori di Alfedena, ove la posizione di questi
baltei-corazze fu constatata anche in altri casi (').

In altri casi invece (2) si è notata un' altra posi-
zione che si spiega col fatto, verso cui più volte ho
richiamato l'attenzione (3), che non sempre cioè gli
oggetti deposti nella tomba erano collocati al loro posto
abituale ; ma talvolta si caricava il morto di ornamenti
e altri oggetti, dopo che era stato deposto, messi
sciolti sopra di esso.

Abbiamo osservato ciò a proposito della collana
nella tomba CDXXXIV della zona D,v, e lo stesso dob-
biamo dire del balteo-corazza, nella tomba CDLXXI
della stessa zona. Quivi esso era sciolto e collocato
sul cadavere per lungo, in modo che un disco pog-
giava sul petto ed uno sulle gambe (4).

Sebbene i dischi di Alfedena siano simili a quelli
della Marsica, del Piceno ecc., pure presentano carat-
teri costanti e particolari ad essi propri. Negli scavi
della nostra necropoli, se ne sono rinvenute nove
coppie (5).

Essi hanno una dimensione quasi costante (diam.
m. 0,20), sono di grossa lamina leggermente bombata,
foderati da un disco simile, un poco più spesso, di
ferro, cui pare fosse sovrapposto uno strato di cuoio

(') Tomba F, XLIII, 2411, pel n. 949 è incerto.

(2) 1914, 2798, 2818.

(3) Cfr. pp. 273, 327 ecc.

(<) Cfr. anche D"\ CCCX, 1914, e nota precedente.

(5) Zona C, LXXV, 949; E, XCVIII, 2311; D'", CCCX,
1914, I)"", CCCX, 2311; D,v, CCCLXXXIX, 2607; D",
CCCLXXXVIII, 2599; T)">, CCCCLXVIII,2798;D'V, CCCCLXXI,
28L'>. Inoltre ci sono due dischi nella collezione De Amicis,
ed uno più piccolo. Nel museo civico aufidenate c'è un disco
isolato proveniente da Barrea (collezione Di Loreto); un altro
esemplare è in proprietà del dott. Tito Lombardozzi, rinve-
nuto nel suo terreno contiguo alla zona DIV.

monumkm-i antichi. — Voi. X.

o d' altra imbottitura ; il disco di rame è tenuto ade-
rente alla sua fodera da una cornicetta di lamina di
ferro (')• H balteo, largo m. 0,04, è formato di lamine
di ferro, rivestite di cuoio e di lamina enea, tenute
unite allo stesso modo dei dischi con l'orlatura o
cornicetta. Due laminette lunghe circa m. 0,15 tengono
collegati, per mezzo di cerniere snodate, due dischi ad
una laminetta ricurva che serve da spallina.

Al disotto i dischi hanno talvolta attaccati altri
due pezzi di lamina simili, per collegarli alla cintura,
tal altra sono provvisti di anelli od occhielli in
cui si doveva passare un legacciolo o una cinghia.
Due di questi occhielli da cinghia in bronzo (2) sono
formati da un anello piatto, ornato di protuberanze a
globetti all' intorno, cui è attaccato per mezzo di due
appendici un bastoncello destinato a cucirvi sopra la

Fig. 76a. — Anello di Fig. 765. — Oggetto di ferro

cinghia n. 230. n. 197.

cinghia, come si usa anche oggigiorno (fig. 76 a). Di
tali occhielli è dovizia nelle tombe picene (3).

Una caratteristica dei dischi di Alfedena che si
riscontra costantemente, è la decorazione di cui sono
ornati. Nel mezzo di due circoli concentrici, formati
da minutissimi punti punzonati a sbalzo, si trova
sempre un animale graffito (4), fantastico, formato da

(') Nell'esemplare pubblicato dall'Helbig si notavano in
origine gli avanzi di questa orlatura; ma pare, di bronzo, cfr.
Epopèe Homérique, p. 409.

(2) 230, fig. 76 a, e 1809.

(3) Cfr. es. piceno nel Museo Preist. Rom., n. 55656 (Monte-
giorgio); cfr. anche Gross, La Tene, tav. X, n. 32, 33.

(4) Cfr. esemplare pr. Pigorini, 1. c. fig. 7. Furtwangler,
Bertrand-Reinach, Les Celtes dans les vallées du Po et du Da-
nube, p. 97, e altro esemplare con lupo (?) citato dal Pigorini,
ivi, p. 261. Per l'uso di decorare a graffito pezzi di armatura,
cfr. la celebre corazza: Olympia, Bronzen, tav. LVIII, LIX,
p. 153 segg. che, secondo una congettura del Murray, potrebbe
esser venuta dall'Italia, Handbook of Arch. p. 123.

23
 
Annotationen