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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Mariani, Lucio: Aufidena: ricerche storiche ed archeologiche nel sannio settentrionale
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0187

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361

AUFIDENA

362

Fa eccezione per la forma il n. 87 (flg. 79c, n. 87),
che ha una foglia a base tondeggiante ('), forma che
appare anche tra le armi picene (2).

Rarissima è la viera di sauro ter nelle tombe ; alcuni
che potrebbero sembrare oggetti di tal genere, sono
certamente cannoni di lance, consunti dall' ossido (3).

a b c

Fig. 80. — Gladio e daga: a, n. 2811; c, n. 2773.

Talvolta le lance erano spezzate, sembra, inten-
zionalmente (4).

(') Lungh. della lama m. 0,13, largii, mass. m. 0,012,
lungh. del cannone m. 0,25, diametro alla base m. 0,03.

(2) Cfr. un esemplare nel Museo di Ascoli, e Gross, La
Tene, tav. V, n. 5. Un altro esemplare piceno era in una
tomba dei colli del Tronto, della quale do la descrizione in
appendice, al capo XIII. V. es. di Pettino (Aquila) nel Museo
Preist. n. 55971.

(3) Certamente lancia con puntale è il n. 97. Le lance pi-
cene sono spesso sauroter, cfr. a Numana, Notizie 1891,
p. 193; a Novilara però sono rari: Mon. Lincei, V, 1895, p. 220.

(4) P. e. 1838.

Le spade (fig. 80, 81) propriamente dette, sono tutte
di ferro, una ha 1' elsa di bronzo. Le dimensioni non
sono costanti; variano nella lunghezza da m. 0,35
a 0,77; quelle lunghe sono molto rare (') La meglio
conservata di esse (fig. 81 a) ha, in tutto, una lun-
ghezza attuale (2) di m. 0,87; la lama, lunga circa
m. 0,77, è lanciolata, cioè verso la metà circa raggiunge
la larghezza di m. 0,02, diminuendo a garbo verso
la punta e verso 1' elsa, ove torna ad allargarsi (3).
La lama è forgiata tutta di un pezzo coli' anima o
codolo dell' elsa fusiforme, piatta e la guardia costi-
tuita da traversa sottile, larga m. 0,04 (4); sulla impu-
gnatura si conservano parti del rivestimento di osso.

Possiamo farci un' idea completa dell' elsa, con-
frontando gli- esemplari n. 1661 e 2610 = 2773, i
quali ultimi, sebbene di dimensioni più corte (la
lama era originariamente lunga m. 0,45) sono del me-
desimo tipo.

La vagina è di legno con due costole di ferro al
taglio collegate fra loro da tante striscette parallele
di ferro poste trasversalmente sul legno (fig. 81 b).
La bocca della vagina è rivestita da una fascia di ferro
ricoperta di stoffa, la quale termina, ai lati, con due
sporgenze o cornetti rivolti in su; il collo della va-
gina è pure rivestito di piastra di ferro e su questo
è un anello piatto cui doveva essere attaccata, per
mezzo di un occhiello, la catena che l'appendeva
alla cintura. All' estremità inferiore la guaina ter-
mina con ima viera formata da una lastra conica rive-
stita di stoffa (?) (5) e da un pomo piatto semicir-
colare.

(») N. 2610 e 2773, lungh. m. 0,48, compr. m. 0,08 del-
l'elsa; hanno la lama spuntata. Il n. 1661 è meglio conservato;
n. 776, conservata tutta la lama lungh. m. 0,35; n. 777, idem,
lungh. m. 0,39, con elsa larga m. 0,09; frammento n. 236, lungh.
m. 0,31, largii, m. 0,05 ; n. 334, frammento di lama nella colle-
zione De Amicis, lungh. m. 0,30; la lunghezza originaria doveva
essere di m. 0,45.

[*) N. 1661. Mancando il pomo dell'elsa si può supporre
in origine lunga 0,90-0,92.

(3) E la lama detta « pistilliforme » Mortillet, Musèo
préh.. tav. LXXXII, n. 914, 915, 916. Tale garbo di lama esiste
anche nelle spade greche e dell'Italia meridionale in bronzo,
cfr. fig. 81 c, n. 777.

(4) Cfr. n. 777.

(5) Non è facile decidere in simili casi se la stoffa rive-
stiva l'oggetto oppure si tratta di avanzi della sindone del
defunto.
 
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