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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Mariani, Lucio: Aufidena: ricerche storiche ed archeologiche nel sannio settentrionale
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0212

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411

AUF1DENA

412

E se tale teoria era scusabile prima dell'esplora-
zione (') e degli scavi, è divenuta addirittura insoste-
nibile, dopo le ricerche che ci siamo studiati colla
massima oggettività di descrivere ; senonchè è stata
ripresa ai giorni nostri dal dott. Vincenzo Balzano (2),
da Carlo Fiocca (3), da Lorenzo Fiocca (4) ; ed è stata
anche cantata in versi dal sig. Ismaele Mannarelli (5).

Io non starò a discutere ciascuno di questi scritti,
perchè le ragioni poste innanzi da questi autori sono
in gran parte comuni e desunte dagli scritti più an-
tichi ; ma esaminerò il valore degli argomenti che mi
sembrano degni di essere vagliati. Ed infatti ce ne
sono alcuni che non vale la pena di prendere in con-
siderazione, quali ad esempio « che se Alfedena fosse
« veramente stata la città antica, avrebbe tino dal prin-
« cipio serbata in se stessa la principale testimonianza
« della sua antichità, la giurisdizione » ("), o « che la
« necropoli di Alfedena appartenga alla città di Castel
« di Sangro » (7). Così non voglio dare troppo peso ad
alcune denominazioni moderne di località in Alfe-
dena, le quali sembrano un riflesso dell'antichità del
luogo: Coccia Romana, Campo Consolino, Valle Qui-
rino ecc. (8), poiché non siamo sicuri intorno al loro
significato etimologico. Altri argomenti invece sono in
apparenza più seri; e tra questi, innanzi tutto, le testi-
monianze degli itinerari.

Secondo i principali itinerari antichi, esisteva una
via pubblica tra Aesernia e Sulmo, la quale pas-
sava per Aufidena. Secondo la Tabula Peutingeriana

(') Cfr. audio Kèppel-Craven, Excursion in the Abruzzi,
t. Il,.p. 59, cit. dal Corcia, Storia delle Due Sicilie, I, p. 28!»,
che indica bene il sito di Aufidena; Romanelli, Scoverte patrie
di città distrutte nella rcg Frentana, p. 350; Top. stor. del
R. di Napoli, II, p. 784.

(2) La storia di Castel di Sangro raccontata a scuola.
Bologna, Mareggiani, 1889; LI, Dove fu Aufidena? Castel di
Sangro, 1899.

(3) Cenno storico archeologico sulVAlfedena dei Caraceni.
Napoli, 1866.

(4) V'ari articoli nella Rivista abruzzese di lettere scienze
ed arti, Teramo : Castel di Sangro, l'antica Aufidena, anno XII,

1897, pp. 466, 557 segg.; anno XIII, 1898, p. 86 segg.; anno

1898, fase. Vili, p. 371 segg.; p. 514 segg.; anno XIV, 1899,
p. 3 segg. Bovianuiii [oggi Pictrahbondante). La monografia
sopra Aufidena, Roma, V. Spada, 1899, è una ristampa degli
articoli sopra citati, con aggiunte.

(5) Aufidenes (sic) Roma, Forzani, 1899.

(6) Balzano, Dove fu Aufidena ? p. 18.

(7) Mannarelli, op. cit., p. 46, seg.

(8) V. anclie Romanelli, Topogr. stor. del R. di Napoli,
II, p. 784.

da Sulmona a Jovis Larene intercedevano 7 miglia
= km. 10,270, da Giove Larene ad Aufidena 25 mi-
dia — 37 km., cioè da Sulmona ad Aufidena kilo-
metri 47,270 (')• Secondo l'Antoniniano da Sulmona ad
Aufidena erano 29 miglia — 43 km. ; secondo To-
lomeo, da Sulmona ad Aufidena 24 miglia = km. 35 '/«•
La distanza tra Aesernia ed Aufidena è data dalla
Tabula Peutingeriana in 0 miglia = km. 13 '/«, tino
alla stazione ad pyr, nell'Antoniniano in 24 miglia -
km. 35 '/si da Tolomeo in 28 miglia — km 41 »/,. Dal
che risulta come gli itinerari non vadano d'accordo in
queste misure; la distanza tra Aesernia ed Aufidena
nella Tabula Peuiingeriana è certo incompleta (2),
perchè neanche in linea retta tra Isernia e Castel di
Sangro od Alfedena c'è così poca distanza. Le altre di-
vergenze di misura tra Sulmo ed Aufidena (km. 47,270,
km. 43, km. 35 72) sono tali che basterebbero a togliere
valore all'argomento che si vuol trarre dalle distanze,
tanto più che la distanza tra Alfedena e Castello è
tanto breve che poco modifica la lunghezza dei tratti
Sulmo-Aufidena ed Aufidena-Aesernia. La strada mo-
derna, prima della rettifica della discesa dal Piano di
Cinquemiglia a Sulmona, era lunga fino a Castel di
Sangro 44 km. ; corrisponderebbe quindi abbastanza
colle 29 miglia — 43 km., notate dall' Itinerario An-
toniniano, che infatti sembra il più esatto dei tre. Vero
è che anche la distanza tra Sulmona ed Alfedena, pas-
sando pel piano dell'Aremogna, cioè 40 km. circa, si
avvicina molto alla misura degli antichi (km. 35 l/«-43)
e quindi le misure degli itinerari non potrebbero es-
sere invocate a sostegno della tesi

La questione però sta nel sapere il percorso di
questa strada : in tempi preromani non v' è da pen-
sare a strade pubbliche carrozzabili in quella regione

(') Supponendo però clic nessun diverticolo ci fosse per
Giove Larene; questo luogo, elio doveva ossero un fanuni è
nominato tra Sulmone ed Ausidia anche noi Ravennate. La
posizione di Giove Larene, è indicata con molta probabilità
dal luogo detto San Giovenale, presso Pettorano sul (lizio;
cfr. P. De Stefania, nella Monografia del regno delle due Si-
cilie, s. v. Pettorano; ed Itinerari degli Abruzzi nella Gaz-
zetta di Sulmona, 1874, n. 28 e 30; Scaccili, Scanno e la valle
del Sagittario. Roma, 1900, p. 66. A Scanno si chiama ancora
Via Vecchia di Alfedena la strada che va lungo la valle di
Rocca Pia, verso il Piano delle Cinque miglia.

(2) Desjardins, Table de Peutinger, p. 172.

(3) La pietra miliaria di Ariano, C. I. L. IX, 6056, ove il
Romanelli leggeva ab Aufidena, LXXVII e ab Aei/uo, VII, se-
condo il Mommsen sono falsificate.
 
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