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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 10.1901

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Sogliano, A.: L' efebo in bronzo rinvenuto in Pompei
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https://doi.org/10.11588/diglit.9303#0330

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L EFEBO IN BRONZO

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ci vien dato dal famoso Idolino di Firenze, del quale
il nostro efebo potrebbe dirsi fratello. Ma, appunto
come tra fratelli si osservano differenze notevoli, così
fra il nostro bronzo e quello di Firenze vi hanno diffe-
renze non poche, che mette conto di accennar qui
brevemente. Innanzi tutto l'efebo pompeiano mostra

sopra risulta chiaro come l'artista abbia fortemente
piegato il tipo policleteo così al modello vivo che
aveva dinanzi, come al proprio sentimento artistico;
e se si consideri il felice innesto da lui compiuto
di forme policletee con quelle assolutamente attiche,
non si troverà inverisimile l'ipotesi che un artista

Fio. 3.

un' età alquanto minore dell' Idolino: tenendo pur conto
delle diverse dimensioni delle figure e delle differenze
di stile, il torace dell' Idolino sembra più ampio e
muscoloso di quello dell'efebo. In secondo luogo, mentre
l'Idolino posa con tutte e due le piante dei piedi sulla
base, 1' efebo di Pompei solleva dolcemente il calcagno
sinistro.

11 Furtwàngler ('), che ha sottoposto a nuovo e
più acuto esame le forme dell' Idolino, pur notandovi
non poche divergenze dallo stile policleteo, crede tut-
tavia che quest'opera d'arte sia dovuta ad un artista
del circolo di Policleto, il quale però in talune cose
seguiva un proprio indirizzo.

Ben diverso a me pare sia il caso dell'efebo di
di Pompei. Dalla breve analisi delle forme fatta di

0) Meisterwerke, p. 497 sgg.

attico abbia eseguito il bronzo pompeiano. E dell'arte
attica questa insigne scultura porta, sarei quasi per
dire, il profumo. È il sole dell'Attica che ne ha ri-
scaldato il modello ; è la vivacità, la grazia, la snel-
lezza dei fanciulli ateniesi che la nostra statua in-
carna. Ultimo raggio luminoso, essa chiude il giorno
dell' arte severa e prelude all' aurora della splendida
arte del IV secolo. Nella sveltezza e nella eleganza
delle sue forme si sente non lontana l'arte del voluto
Narcisso. E però non credo di errare, attribuendo il
bronzo pompeiano agli ultimi anni del V secolo.

Se il Furtwàngler, avendo riguardo alla tecnica
ed alla esecuzione, ritiene l'Idolino per un' opera
originale, con più forte ragione si ha da riconoscere
un originale nell'efebo di Pompei. Oltre alla tecnica,
che, come si è visto, è perfetta, oltre agi' incastri
nella pianta dei piedi, che secondo l'ordinaria ma-
 
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