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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi della Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0017
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DELLA SARDEGNA

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tipo comune; la decorazione poi, eseguita ovunque collo
stesso sistema, è completata da una ruota, i cui raggi
partono dal fondo ombelicato della tazza.

A questo tipo si ricollegano due tripodi, uno dei
quali per lo meno rinvenuto negli strati superiori
intatti della grotta; essi infatti in sostanza sono coppe
emisferiche molto grandi, cui si aggiunsero tre piedi
a sezione circolare ; uno di questi tripodi decorato ad
incisioni è figurato nella tav. II, fig. 11.

È pure importante un vaso tronco-conico rozzo e
liscio, munito di una bugna a virgola rovesciata
(tav. 1, fig. 13). Un'altro porta una bugna circo-
lare vicino al labbro (fig. 9); un terzo ne ha due

Fig. 9 1:2 — Frammento del labbro di un vaso ornato con una
bugna, proveniente dalla caverna di S. Bartolomeo presso
Cagliari.

accoppiate (fig. 10). Alcuni cocci che potrebbero an-
che essere avanzi di bicchieri a campana, benché le
pareti siano molto grosse, ciò che di solito non si
riscontra nei vasi di questo tipo, ed i frammenti troppo
piccoli per ricostruire con sicurezza la forma origi-
naria del recipiente, souo decorati a stampo con fa-
scie orizzontali punteggiate (tav. I, fig. 2; tav. II,
fig. 13 e 14), talora associate o collegate con tratti
obliqui e ricorrenti (tav. II, fig. 3) e denti di lupo
(tav. 1, fig. 4) ottenuti colla stessa tecnica. Coli'im-
primere delle funicelle, si decorarono talora senza
alcun concetto prestabilito le superfici di alcuni reci-
pienti (tav. II, fig. 1); spesso peraltro queste im-
pressioni sono raggruppate a ferri di cavallo con-
centrici (tav. I, fig. 14 e II, figg. 9 e 10). Un altro
metodo consisteva nell'eseguire a mano libera ed a
punta di stecco la decorazione, che in tal caso è assai

più svariata; questa è la tecnica seguita nell'ornare
la tazza (tav. I, figg. 7 e la) ed il tripode (tav. II,
fig. 11), nel quale si osservano concetti decorativi già
notati in frammenti ornati invece a stampo (cfr. tav. II,
fig. 3).

Singolare è l'ornato a grattugia di un frammento
(tav. I, fig. 6). Molto numerose poi sono le anse stac-
cate dai loro recipienti; ve ne sono di quelle semi-
anulari a sezione convessa (tav. II, fig. 8) o piatta
e decorate con solchi paralleli (tav. I, fig. 5), altre

Fig. 10 1:2. — Frammento di un vaso decorato con due bugno
accoppiate, proveniente dalla caverna di S. Bartolomeo
presso Cagliari.

sono tronche e piatte in alto (tav. I. fig. 11), altre
a disco perforato (tav. I, fig. 3), altre, infine, tubu-
lari assai rilevate (fig. 11), o quasi internate nelle
pareti del vaso (tav. I, fig. 14); numerosi infine
sono i piedi a sezione rettangolare appartenenti a
tripodi.

La maggior parte di questo materiale servì ad
usi funebri, i vari corredi però non si distinsero dal-
l'Orsoni, il quale pure nulla ci seppe dire sulla gia-
citura degli scheletri.

Di fronte alla grotta di S. Bartolomeo nel Capo
S. Elia, l'Orsoni ne scavò un' altra, in cui rinvenne un
materiale del tutto analogo. Vi ritrovò infatti un
punteruolo in rame (tav. Ili, fig. 5), il frammento di
un' altro immanicato in un osso cavo (tav. Ili, fig. 1),
le solite ossidiane, i dischetti forati e gli altri orna-
menti in conchiglia, due fusaiole troncoconiche in
 
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