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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi della Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0050

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MONUMENTI PRIMITIVI

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Più importanti sono i duo recipienti (tav. IV,
figg. 21 e 23); esemplari simili, oltre che nella ca-
verna di S. Bartolomeo a Cagliari (tav. Ili, fig. 16),
muniti o privi d'ansa, si notano in strati dell'età
premicenea a Cipro, ove però sono di una forma al-
quanto più schiacciata ('), a Remedello (2), in se-
polcri megalitici della Lozère (3), nella Haute Ga-
ronne (4), in dolmen ed in strati dell'età del bronzo
della Danimarca (5), a Lobositz in Boemia (6), ad
Hedersleben e Bòsitzer in Germania ('), al Pnyo Hour-
miao in sepolture a cremazione relativamente re-
centi (8), ed in Spagna, ove appartengono all'età del
bronzo antica (9). La grande diffusione di questo tipo
vascolare non meraviglia; se si considera che può
forse derivare o ricollegarsi al bicchiere a campana,
cui si aggiunse talora, per facilità di maneggio e
d'uso, un'ansa od anche delle appendici e dei piedi.

Il sepolcro di Bunannaro è di un tipo che ab-
biamo già dimostrato posteriore alle più antiche celle
a pianta rettangolare, e quindi può con probabilità
credersi più recente del periodo eneolitico al quale
quelle appartengono ; la presenza di un anello, che la
relazione dice di bronzo, fra gli oggetti in esso ritro-
vati, confermerebbe tale conclusione, avvalorata anche
dalle notate somiglianze fra le stoviglie quivi rinve-
nute e quelle delle caverne di Iglesias, che attri-
buimmo parimenti e per altre ragioni all'età del
bronzo.

Le notizie relative a questo sepolcro e quelle for-
niteci dal Mantovani, su di un ipogeo da lui scavato
nel territorio di Osilo, in una celletta del quale egli
rinvenne parecchi scheletri, provano che queste grotte
artificiali di tipo complesso, servivano ancora di sepol-

ta Myres, op. cit, pi. II, fig. 297.

(2) Colini in Bull, di Paletn. ital., 1899, p. 56, fig. 38 c
tav. VII, fig. 7.

(3) Matériaux, 1873, p. 364, fig. 61.

(4) Matériaux, 1876, p. 530.

(5) Soplms Miiller, Sistemo préhist. du Dancmark, (bronzo)
p. 66, pi. XVI, fig. 234; p. 40, pi. XIII, fig. 237 (dolmen).

(«) Zeitschrift fiir Etimologie, 1894, p. 108, fig. 5, g.

C) Archiv. fiir Anthropol., 1898, p. 57, fig. 35 ; Verhandl.
der Beri. Gesell. fiir Anthropol, 1894, p. 103, fig. 3; e 1890,
p. 359, fig. 13.

(8) Matériaux, 1882-83, p. 51, tav. IV, fig. 7.

(9j Siret, Les premiers dges du metal dans le sud-est de
VEspagne, Atlas, pi. 14, e testo p. 71 (Fuente Vermeja); Rev.
des quest. scientif. de Bruxelles, 1893, p. 551, fig. 280-282
(Los Eriales).

tura a parecchi cadaveri umati, forse di persone ap-
partenute ad una medesima stirpe, o forse anche ad
una stessa famiglia. Ciò collima colle corrispondenze
notate fra il materiale raccolto nella grotta di Bu-
nannaro e quello ritrovato in altri strati mediter-
ranei dell'età eneolitica, e dimostra, se le conclusioni
cronologiche alle quali siamo stati condotti dall'esame
del materiale sono giuste, che in Sardegna per le
condizioni geografiche dell'isola, nell'età del bronzo
perduravano alcuni riti funebri ed alcune delle tec-
niche industriali e dei tipi ceramici propri del periodo
antecedente.

Fig. 58. — Pianta del Nuraghe u Bianco di Oes «
(ril. Nissardi).

I nuraghi.

Oltre ai sepolcri incavati nella roccia, si osser-
vano in Sardegna dei monumenti costruiti in pietre,
fra i quali i più noti ed anche i più comuni sono i
nuraghi.

I più semplici consistono in un ammasso conico
di sassi rivestito con un paramento di enormi pie-
troni, talora rozzi, ma spesso sbozzati a mazza o scal-
pello ; la pianta è sempre circolare e nell' interno di
tale costruzione è ricavata una cella circolare pur essa,
le cui pareti, costituite da filari aggettati, si restrin-
gono verso l'alto, ove sono poi chiuse da un solo la-
strone. La cella è spesso provvista di nicchie, vi si
accede per un corridoio, talora provveduto di una
 
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