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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi della Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0102

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MONUMENTI PRIMITIVI

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mili si ritrovano, eseguiti in avorio, negli strati eneo-
litici della Spagna ('), altri in bronzo si ritrovarono in
Francia nel ripostiglio di Vernaison (?) ed in diversi
luoghi del bacino del Rodano e della Svizzera (3), ove
appartengono alla bella età del bronzo, e sono di poco
più antichi e forse anche coevi a quelli del ripostiglio
di S. Francesco a Bologna (4).

Di diversa forma è uno spillone scoperto entro
un nuraghe della Nurra (figura 83), esso ha qualche
somiglianza, che del resto ritengo casuale, con un
esemplare trovato a Stendhal (5).

Il ripostiglio di Abini ha restituito alcune fibule
ad arco semplice striato (tav. XV, figg. 23 e 19) od
ornato a decorazioni geometriche incise a bulino ed
una a sanguisuga; il ripostiglio di Valenza, oltre a
quelle ad arco semplice, conteneva pure una fibula
ad arco serpeggiante e bastoncelli ed un' altra grande
a sanguisuga coli' arco vuoto (tav. XVI, figg. 7, 14, 23);
la staffa disgraziatamente è rotta, non posso quindi
decidere se fosse lunga o breve. Questa fibula è stata
certamente importata in Sardegna, poiché i bronzi ed
in specie le figurine colle quali era associata, dimo-
strano che i fonditori dell' isola non sapevano ricavare
un vuoto nell'interno degli oggetti; che se avessero
conosciuta tale tecnica, adottata nella fusione della
citata fibula, l'avrebbero certamente seguita pure i
fonditori delle statuette risparmiando così una quan-
tità considerevole di metallo (G). Anche le altre fibule

(') Rev. des quest. scientif., 1893, p. 536, fig. 232; UAn-
thropologie, 1892, p. 397, fig. 47 (Ponelas, sepolcro n° 12);
Cartailhac, Les dges préhistoriques de VEspagne et du Por-
tugal, p. 103, fig. 118 (Casa da Moura).

(*) Chantre, Rech. paléoetnol. dans le bassin du Rhóne.
Age du Bronze, pi. XXXVII, fig. 1 e 6. Congrès interri,
d'anthropol. et d'arch. préhist., 1871, p. 343, pi. V, fig. non
numerata.

(3) Matériaux, 1878, p. 108, fig. 56 e 57. Questo esem-
plare di Montreux è interessante, poiché la capocchia è vuota
e lavorata a giorno come un esemplare di Ahhasanta. Altri
esemplari del Rodano oltre quelli di Vernaison sono riprodotti
dallo Chantre, Etudes paléoetnol. dans le bassin du Rhóne,
pi. XVII, fig. 5, ed 1, 2, 4, 6.

(4) Zannoni, La Fonderìa di Bologna, tav. XLIII, fig. 5 e 0.

(5) Verhandlungen, 1898, p. 221, fig. 19; cfr. anche fi-
gure 17 e 18.

(6) Invero la capocchia di uno spillone di Ahhasanta, del
quale dovremo in seguito parlare, è cava e si ottenne colando
il metallo in una matrice coli'anima costituita da un nocciuolo
forse di argilla o d'altra sostanza friabile, estratto poi a mi-
Huti pezzi dai trafori decorativi eseguiti all'intorno della ca-

pereiò sono probabilmente d'importazione, ritrovandosi
identiche altrove; esse quindi hanno un valore decisivo
sulla cronologia dei ripostigli che le contenevano, ma
su ciò torneremo in seguito ; notiamo intanto che fibule
dei vari tipi menzionati si rinvennero nel ripostiglio
di S. Francesco ('), il quale perciò deve ritenersi cro-
nologicamente parallelo a questi della Sardegna.

In un nuraghe di Tiana si rinvennero due di quei
cerchi di bronzo ai quali sono appese delle catenelle
terminate da pendagli ornamentali in lamina intagliata
in varie guise e talora decorata a sbalzo (tav. XVII,
fig. 11), che giustamente lo Spano ritenne fossero
ornamenti personali (2). Ornamenti simili, per lo più
destinati ad appendersi all' ardiglione delle fibule,
si rinvennero nel Lazio, in sepolcri del territorio
falisco, nel Piceno, in alcune necropoli della valle
del Po ed al di là delle Alpi nella Bosnia ed Erze-
govina, ove peraltro escono da strati relativamente
recenti.

Da Abini proviene un braccialetto massiccio, piano
all' interno, convesso all' esterno (fig. 89), di un tipo
che nelle Cicladi si usava già nei tempi premicenei (3);
anche nell' Europa centrale del resto sembra che ri-
salga a tempi antichissimi, poiché se ne ritrovano
esemplari eseguiti in pietra (4) ; nella Francia pe-
raltro, ed in specie nella valle del Rodano, si rin-
vennero nei ripostigli dell' antica età del bronzo e di
quella recente (5). In quanto all'altro braccialetto a
filo ritorto a fune, esso è comune nel continente ita-
liano durante 1' età del ferro.

pocchia stessa. La gran massa però degli spilloni sardi è di
tutt'altro e più rozzo lavoro, onde io ritengo che questo oggetto
sia di importazione e provenga forse dalla valle del Eodano,
poiché in regioni vicine alle alte valli di questo fiume e cioè
in alcune palafitte svizzere, si rinvennero esemplari simili a
quello sardo sia per la tecnica che per la forma.

(1) Zannoni, La Fonderia di Bologna, tav. XXXIII, XXXIV
e XLI.

(2) Il Cara pubblicandone uno (Cenno ecc., p. 5 e seg.,
tav. A) emise l'opinione stranissima che fossero flagelli; altri
esemplari erano già stati pubblicati dal Lamarmora, Voyage, II,
p. 505, tav. XXXIV, n. 6.

(3) 'Ecfiju. «QxaioX. 1898, mv. Vili, fig. 2.

(4) Zeitschr. fur Ethnol. 1896, p. 78, figg. 43, 44.

(5) Chantre, Etudes paléoelnologiques dans le bassin du
Rhóne. Age du bronze, pi. XXXVIII, fig. 6. Congrès int. d'anth.
et d'arch. préhist. 1874, p. 413 e seg., fig. la e 1871, p. 343
e seg., pi. IV, ultima figura (Vernaison) ; Verhandlungen, 1890,
p. 424, fig. 13; Du Chatellier nei Matériaux, 1887, p. 141,
pi. IV, fig. 4, ripostiglio di Caotjou-Glas (Finistère).
 
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