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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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De Sanctis, Gaetano: Esplorazione archeologica delle provincie occidentali di Creta: topografia e monumenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0155
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2t»7

DELLE PROVINCIE OCCIDENTALI DI CRETA

298

o muro di terrazza, M; ina ora nel sito di quello
non si vedono che avanzi di muri irrilevabili, fosse
di scavo fatte dai cercatori di pietre, materiali am-
monticchiati, fra i quali fu rintracciato appena un
pezzo di pietra con ornamento a reticolato (fig. 7),
che probabilmente fece parte di un soffitto ('). A
sud sono quattro grandi cisterne contigue, C, di buona
costruzione.

Il Diktynnaeou fu prima sotto la supremazia di
Kydonia, più tardi passò sotto quella di Polyrhenion ;

Fig. 7. — Frammento di soffitto (?).

sembra anche che per un certo tempo dipendesse da
Phalasarna, ma è ignoto quando (2).

Alcuni oggetti del Diktynnaeon sono stati tra-
sportati nel Monastero di Oonià che si trova nel-
l'angolo orientale del Capo Spada, là dove questo
comincia a prolungarsi nel mare. Questi oggetti, ripro-
dotti nella nostra fig. 8, sono :

1. Un capitello col sommo-scapo di una colonna
dorica di pietra calcare. L' echino è basso ed è ter-
minato da tre anelli ; 1' abaco, in parte frammentato,
ha sul margine di ogni lato un leggero incavo largo
circa 7 cm. e nel mezzo un buco quadrato per il
pernio. Le dimensioni sono le seguenti : alt. del plinto
m. 0,075, largh. m. 0,57; alt. dell'echino m. 0,07,
del sommo-scapo m. 0,17.

2. Un grosso embrice (xaXvTxtìjQ) di marmo azzur-
rognolo rotto in una delle estremità. Ciasjuno dei piani

(') Lo diagonali dei rombi misurano rispettivamente m. 0,10
e m. 0,066; i regoli sono larghi m. 0.016.

(2) Cfr. De Sanctis in questo stesso volume p. -196.

inclinati è contornato in tutti i lati da una lista inca-
vata per circa 2 mm., di esecuzione accuratissima.

3. Un fiorone a cinque petali dello stesso marmo,
che doveva far parte della decorazione di un casset-
tone, probabilmente dello stesso edifìcio. I petali sono
grossi e trattati con libertà e naturalezza. Diametro
m. 0,20.

4. Un grosso uccello di poros giallastro, privo della
testa e dei piedi. Attorno al collo sono delle ondu-
lazioni oblunghe rilevate che sembrano accennare a
lunghe ciocche di capelli anziché a penne ; inoltre il
diametro della sezione del collo (m. 0,12) sembra
troppo grande per un uccello, tenuto conto della
lunghezza totale, che è di m. 0,45 : onde non è im-
probabile che si tratti di una Sirena. L' esecuzione è
superficiale.

5. Ma la cosa più notevole è una stela scolpita
ed iscritta che vedesi figurata alla tav. XXV]', 3, e per
la sola parte superiore qui appresso (fig. 9). Secondo le
informazioni avute, era stata ivi trasportata dal Dik-
tynnaeon circa quattro anni avanti e poco dopo fu vista
dal Myres, che si limitò a darne un cenno, invero
totalmente errato (').

È una lastra di pietra calcare lunga m. 0,98,
larga m. 0,555, grossa 0,135. La iscrizione, che è
per la massima parte svanita e per la quale rimando
alle notizie datene dal prof. De Sanctis in questo
stesso volume p. 495, conteneva un trattato tra Po-
lyrhenion e Phalasarna. A somiglianza di alcuni de-
creti attici (2), l'iscrizione porta in testa una rap-
presentanza allusiva al suo contenuto. Il quadro è
scolpito a bassorilievo sotto un frontoncino, nel cui
mezzo è incisa chiaramente la nota invocazione ©EOI
ma che, invece di terminare coi suoi lati obliqui la
stela, è sormontato a sua volta da una specie di at-
tico scolpito con figure ed antemii, in una maniera
simile ad alcune stele sepolcrali di Atene (3).

(') Journal of hell. studies, XVI (1896), p. 179, n. 3. Egli
lesse nel timpano, invece di ®EOI, il principio della parola
A © \rjfuiu}i'~\ e credette la figura a sin. una rappresentanza di
Histiaea e perciò l'iscrizione un trattato fra questa città e Ky-
donia; questa seconda sarebbe rappresentata dall'eponimo eroe
Kydon, cui ravvisa nella figura a destra, da lui presa per ma-
schile.

(2) Basta ricordare la nota stola col trattato del 400 a. Cr.
fra Atene e Sainos; Schoene, Grioch. Eoliefs, tav. X, 54; cfr.
anche ibid., tav. VII, 48 e 49.

(3j Cfr. p. es. Gonze, Grabrelicfs tav. CLVIII.
 
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