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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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De Sanctis, Gaetano: Esplorazione archeologica delle provincie occidentali di Creta: topografia e monumenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0156
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299

ESPLORAZIONE ARCHEOLOGICA

300

Due ligure muliebri si stringono la mano in segno
del patto giurato. Sono, come di consueto, due figure
di divinità, ognuna delle quali rappresenta la città, di
cui è protettrice. Quella a destra è in chitone suc-
cinto, legato attorno alla vita da un panno, i cui capi
penzolano davanti come nell'Artemia detta di Ver-
sailles ('); dietro la spalla destra apparisce una delle
estremità dell' arco, di cui l'altra estremità spunta di
sotto al braccio sinistro e dietro la spalla sinistra
si scorge la cima della faretra ; semplice è l'ac-
conciatura dei capelli che sono in parte consumati.

in Creta anche ai nostri giorni, in cui è designato
col nome espressivo di clyoifxi) è un simbolo ovvio,
oltre che nelle monete di Pol3Trhenion, anche in altre
delle città montane della Creta occidentale, quali p. es.
Hyrtakina ed Elyros (*); anzi in una moneta di questa
ultima città si vede, non la sola testa, ma l'intero
animale ritto verso un arbusto, del quale mangia le
foglie (2), vale a dire una rappresentanza simile a
quella del nostro rilievo, che pertanto sembra ripetere
un emblema tipico. Nella stela medesima, a conti-
nuare le allusioni, si vede espresso simmetricamente

L'altra donna porta la chioma acconciata più elegante-
mente con un ciuffo legato alla nuca, ed è vestita di
lungo chitone ed himation. Nella prima dobbiamo ri-
conoscere senza dubbio l'Artemis-Diktynna, la dea
tutelare di Polyrhenion, ed in pari tempo la signora
del celebre santuario, cui era dato in custodia il pre-
sente documento. A lei daccanto è un piccolo capretto
selvatico rivolto verso un albero; e capretto ed albero,
insieme coli' immagine della dea delle selve e della
caccia, sono simboli caratteristici del paesaggio e del-
l' occupazione favorita di una popolazione vivente su
monti boscosi. Si comprende facilmente che presso
una popolazione così fatta dovesse essere in partico-
lare favore il culto di Diktynua; ed è perciò che sulle
monete di Polyrhenion vediamo spesso figurata questa
dea, nonché l'arco, la punta di freccia, la capra sil-
vestre (2). La testa di questo animale (comunissimo

(1) Cfr. un tipo affino in Furtwangler, Coli. Somzée p. 29,
num. 38.

(2) Svoronos, Numismatiquc de la Urite ancienne, tav. XXV
sg., e p. 277 sgg. Por le figuro di Dictynna, cfr. specialmente

sopra ciascuna delle pendenze del frontone un ca-
pretto inseguito da un levriere e rampante siili' an-
temio centrale (3).

Dal lato sinistro accanto alla figura che sta di-
rimpetto a Diktynna, sporge la prora di una nave,
che è notevole per la sua forma simile a quella della
Nike di Samotracia e delle monete corrispondenti
di Demetrio Poliorcete e di qualche altra dell' epoca
ellenistica (4). Sebbene sia di tipo bellico, tuttavia
credo che la nave possa prendersi qui come simbolo

XXVI, 25, tetradrammo di tipo attico con Diktynna che scocca
l'arco, e XXIII, 17 moneta di Domiziano, nel cui rovescio è
Diktynna cacciatrice accompagnata da tra levriero corrente ;
attorno è l'iscrizione Mxxvvva Isfìaaxri.

(!) Svoronos, ibid., tav. XVIII, n. 7-11, e tav. XII, 9-13.

(8) Ibid. tav. XII., n. 13. Anche nella citata stela del trat-
tato fra Atene e Samos è un albero sfrondato (simbolo, in questo
caso, del sacro olivo) cui Athena ha appoggiato lo scudo.

(3) L'antcmio dell'angolo sin. è rotto e cosi anche in gran
parte le figure di capretti ; pure il margine è in parte consumato.

(4) Cfr. Collignon, hist. de la sculpt. II, p. 4G7 sg. e Bau-
meister, Denkm. III col. 1C32 fig. 1G93; v. anche la moneta
di Kios in Bitinia del 300 circa av- C. presso Torr, Ancient Ships.
p. 62 tav. V, 23.
 
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