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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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De Sanctis, Gaetano: Esplorazione archeologica delle provincie occidentali di Creta: topografia e monumenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0159

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305

DELLE PROVINCIE OCCIDENTALI DI CRETA

306

dal muro sud-ovest, dove pure affiorava un pavimento
di musaico a grossi tesselli bianchi e neri, esprimenti
meandri ed altri ornati. Avanzi abbastanza estesi di
altri mosaici dello stesso stile, a tesselli bianchi, neri
e rossi mi furono mostrati nella casa di Michele Toma-
zinakis : in una stanza formano scomparti rettangolari
con fasce intrecciate e linee spezzate, in un' altra di-
segni a ventagli, nel cortile di nuovo fasce intrecciate.

Nella chiesa trjs MeTanooqxiìGsmc il tetto è soste-
nuto da quattro grandi colonne antiche lisce, di cui
l'ima è integra e d'un sol pezzo di marmo pentelico,
le altre son composte di vari pezzi messi insieme alla
meglio di marmi diversi, sì bianchi che variegati, tal-
volta anche disuguali di diametro. I capitelli sembrano
antichi, ma furono un poco rimpiccoliti per adattarli
al diametro delle colonne. Queste avranno un'altezza
di circa m. 4; la periferia dell'imoscapo m. 1,60, il
diametro della base, che ha un torus basso, m. 0,60.
Le basi sono lavorate nello stesso blocco del fusto.
Evidentemente si tratta di colonne prese da editici
d'età romana.

Nel cortile della casa del dott. Kambulakis ho
visto infine nel terreno un pezzo di colonna liscia
di granito bigio, alta, per la parte scoperta, m. 1,35
ed avente il diametro superiore di m. 0,60. Oltracciò
ivi erano tre grossi capitelli corinzi di lavoro abbastanza
buono e un quarto un poco più piccolo (!). Nello stesso
luogo furono trovati e si conservano alcuni frammenti
di opere d'arte; e cioè un pezzo di testa umana (la
sola nuca con le orecchie) di marmo bianco e di
fattura mediocre, ed inoltre un' Erma virile di marmo
che mi parve pentelico, priva della testa, dalla quale
scendevano sul petto a d. e sin. le estremità di una tenia.
Tutti questi sono indizi, che ivi esisteva un grande
edifìcio romano, ed infatti in occasione di lavori ese-
guiti nel 1862 vi sarebbero stati trovati, secondo che mi
fu riferito dal possessore e da altri, i resti di un teatro
od anfiteatro ora nascosto sotto la costruzione moderna.

Ivi stesso sarebbero state trovate due statue, l'una
di Athena e l'altra di Afrodite, che poi sarebbero
state trasportate a Parigi, ed inoltre la statua acefala
di un imperatore romano che vedesi riprodotta nella
nostra tav. XXV, 1 da una fotografia. Al tempo del mio

(') Quelli alti m. 0,60 col plinto misurante m. 0,75 di lato,
questo alto m. 0,55 col plinto di m. 0,48.

viaggio stava addossata al muro esterno del castello
presso l'ingresso. Mancante, oltre che della testa, anche
delle braccia, della metà della gamba sin., di piccola
parte della destra. Più grande del vero; l'altezza è
adesso di m. 1,80. Il marmo è probabilmente pentelico.

L'imperatore sta diritto sulla gamba destra, la sin.,
piegata al ginocchio, era alquanto spostata in fuori,
il braccio d. era abbassato, il sin. alzato. Il pa-
ludamento, che è fermato da un grosso bottone sulla
spalla d. e passa davanti al petto, scende dietro come
a fare sfondo alla maestosa figura. La corazza spicca
per la ricchezza degli ornamenti eseguiti a bassori-
lievo: sopra una ciocca di acanto sta la Lupa coi
gemelli, l'emblema di Roma, che fa da sgabello al
Palladio, l'emblema di Atene. Pallade è rappresen-
tata in forma arcaizzante, simile alla Promachos in
atto di vibrare la lancia, collo scudo nella sinistra,
coll'egida stretta a guisa di giustacore e fiancheggiata
dal serpente e dalla civetta posati sopra due steli
fioriti. A d. e s. volano verso la dea due Vittorie,
ognuna delle quali le appressa al capo una corona.
Le due file di piastrine metalliche in basso sono
adorne parimenti di emblemi: nel mezzo della fila
superiore è una testa di Zeus Ammon e da ciascuna
parte un' aquila, una testa di Medusa e un'altra di
elefante, ambedue in profilo; nella inferiore è da cia-
scuna parte un elmo, una testa di leone di prospetto,
che però non è eseguita sulla piastrina vicina all'anca
destra, e infine una testa di ariete. I piedi erano ri-
vestiti di alti calzari in pelle di leopardo, uno dei
quali resta in parte. Accanto alla sua gamba d. è
una figura muliebre di piccole proporzioni, aderente
per di dietro alla statua principale, ed è priva anche
essa della testa, che è stata portata via da una frattura
obliqua insieme con porzione del petto. Essa sta ge-
nuflessa, in posizione veramente un po' scontorta, sopra
il piccolo pezzo di piedistallo che rimane, ed ha le
mani legate dietro, e rappresenta adunque una natio
debellala. Non è facile definirla, non bastando a ciò
l'abito, che è un chiton con apoptijgma scendente fin
quasi al ginocchio e rigonfio alla cintura; sull'omero
sin. e sul petto si veggono due pieghe curvilinee che
sembrano appartenere ad un velo discendente dal capo
come in un'analoga figura di Olimpia (').

{') Olympia, III, tav. LX, 3, p. 246 (Domiziano e Germania).
 
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