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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Editor]
Monumenti antichi — 11.1901

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De Sanctis, Gaetano: Esplorazione archeologica delle provincie occidentali di Creta: topografia e monumenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0160
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307

ESPLORAZIONE ARCHEOLOGICA

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Sebbene manchi la testa, pure si può affermare
con sicurezza essere questa una statua di Adriano.

La qualità e lo stile della corazza, che nella
unione simbolica di Atene e Roma rispecchia i sen-
timenti filellenici di questo imperatore, è appunto ca-
ratteristica per le statue loricate del medesimo ; anche
la forma delle piastrine metalliche ed i simboli che
vi sono figurati concordano, tranne qualche leggeris-
sima variante, colle corazze di quelle statue ('). Gli
esemplari più completi sono una statua trovata ad
Olimpia (2) ed un' altra colossale trovata in Creta
stessa, a Hierapytna, ora nel Museo imp. di Costan-
tinopoli (3). Appunto in grazia di quest' ultima, che
ha dato il fondamento a studi sulle loriche istoriate
delle statue romane, si sono potute, avanti tutto, ri-
conoscere come frammenti di statue di Adriano due
altri torsi loricati, l'uno di Cirene nel Museo Britan-
nico (4), 1' altro nel Museo di Atene (5).

Neil' esame delle concordanze della nostra statua
colle due prima mentovate, che conservano anche la
testa, non deve poi trascurarsi un altro particolare,
vale a dire le due strisce, che si vedono sopra le
spalle, e che sono evidentemente le code dei lemni-
skoi della corona trionfale, che, come in quelle, cin-
geva la testa.

Possiamo adunque con sicurezza aggiungere alla
serie testé indicata anche la statua di Kissamo. Ma
non basta: ne abbiamo anche un'altra, pure inedita
e parimenti cretese, che da Gortyna, ove fu trovata,
è stata trasportata nel Museo di Candia, e che pub-
blichiamo qui a riscontro della precedente (fig. 10). Per
diligenza di lavoro e finezza di particolari essa è di
gran lunga superiore alla prima, che presenta un' ese-
cuzione macchinale, dura e senza sentimento; basta
confrontare il modo diverso con cui è trattato il pan-
neggio del paludamento e delle figure in rilievo, il
movimento delle pteryges frangiate, le forme dei

(') Cfr. W. Wroth, Journal of fieli, studies, VI, p. 199 sgg. ;
VII, p. 132 e p. 137 ; von Rohden, Bonner Studien, p. 3.

(2) Olympia, III, tav. LXV, 1, e LXIX, 1, p. 271 (Treu);
Reinach, Répertoire, II, p. 575, 1.

(3) Gazette arch., 1880, tav. VI, p. 52 (Sorlin-Dorigny) ;
Bernoulli, Ròm. Ikonogr., II, 2, tav. XXXVIII, p. 110; Reinach,
op. cit., p. 576, 9. Musée imp. ottomani, catal. d. sculptures, 45.

{*) Wroth, 1. e, p. 132, n. 55 e p. 138; v. Rohden, 1. e,
tav. III, 2; Reinach, 1. e, p. 585, 6.

(5) Hiibner, Augustus nel Winckelmannsprogramm del 1868,
tav. II, 2; Reinach, ihid., n. 4; cfr. v. Rohden, 1. c.j Sybel, 5957.

volti di Medusa e di Ammone, che qui sono pieni di
vita, lì addirittura deformati, senza dire poi della
figurina accessoria, che più del resto tradisce l'ina-
bilità del marmorario. Non esito anzi ad affermare

Fig. 10. — Statua d'imperatore trovata a Gortyna.

che la statua di Gortyna è finora la migliore della
serie, per quanto mi è dato giudicare dalle sole pub-
blicazioni; per quella di Hierapytna, molto meno lo-
devole di quanto si disse, ne sono sicuro de visu.
Essa presenta inoltre alcune varianti: a parte il nu-
mero più grande dei simboli nelle piastrine dell'orlo,
nel che concorda colla maggior parte delle statue com-
pagne ('), qui il lembo superiore del manto è sem-

(*) Nella fila superiore appresso al profilo di Medusa è una
testa di elefante; nella inferiore appresso al leone sono succes-
sivamente due scudi incrociati e una rosa.
 
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