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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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De Sanctis, Gaetano: Esplorazione archeologica delle provincie occidentali di Creta: topografia e monumenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0253

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DELLE PROVINCIE OCCIDENTALI DI CRETA

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C.I.L., V, 38; 'lartaróc è detto anche in Appiano,
Pun., 80, mentre Val. Max. I, 3, 3 lo chiama Hispalus)
fupraetor peregrinus nel 139 av. Cr. (Val. Mas. 1. e).
Finalmente l'ultimo di questa famiglia di cui abbiamo
notizia, figlio del precedente, è Cn. Cornelius Cn. f.
Scipio, che si attirò ima condanna avendo rifiutato
di andare come pretore in Spagna (Val. Max. VI, 3, 3).
Non possiamo determinare con sicurezza se la nostra
epigrafe si riferisca al console del 176 o al pretore

del 139. La forma~del cognome non è decisiva a fa-
vore del secondo ; ma la grafia sembra meglio adat-
tarsi alla seconda metà di quel che ai primi anni
del secondo secolo.

Termino la serie delle iscrizioni di Polyrhenion con
un facsimile della iscrizione esistente sulla base di
una statua innalzata da Polyrhenion in onore di Au-
gusto, base che ora è murata nella chiesa più volte
menzionata :

Myres (p. 181) legge le due prime righe IIoXv-
qìjvmv àvéOìjXsv \ à nóXig asserendo che « the words
on eithers side of AIIOAIZ have been added in
smaller and rougher lettres and are nearly obliterated ».
Queste osservazioni non corrispondono alla realtà.
Nella prima linea si leggono chiarissimamente a si-
nistra di HoXvorjvt'm' le parole d nóhg, e quindi
« nóXig della seconda linea non può riferirsi a JIo-
XvQTjvCoìv, il che del resto sarebbe, per la costruzione,
stranissimo. Io ritengo che l'iscrizione in onore di
Augusto suonasse à nóXig uvioxqcitoqu etc. Tanto la
prima linea quanto le lettere più piccole della seconda,
di cui mi pare di veder traccio anche sotto il più grande
AnOAlZ, spetterebbero ad una iscrizione anteriore.
Senza distruggere la prima iscrizione, le si è sovrap-
posta la seconda, le cui lettere dovevano essere rese
cospicue per mezzo della colorazione. Ora, come mi fa
osservare giustamente il prof. F. Halbherr, ceifioviwv
non può supplirsi che Aaxs6aif.iovCmv. Si tratterebbe
dunque della statua di un personaggio spartano, pro-
babilmente un re. E ciò andrebbe d'accordo con quel
Monumenti antichi — Vol. XI.

che ho notato sopra sulle relazioni tra Sparta e Poly-
rhenion. Si è fortemente tentati di supplire 'Axqótcctov
le traccie prima di « nóXig. Ma YS2 mi pare sicuro
sul calco, e posto per la parola fiaffiXéa non mi pare
ci sia nè prima nè molto meno dopo 'Axqótutov. Inoltre
l'iscrizione a giudicare dai caratteri non è anteriore
alla fine del III secolo. Un nuovo esame della pietra
darà la chiave dell'enigma.

II. Diktynnaeon.

In un seno ben riposto tra due speroni del capo
Spada, poco sotto la sua punta estrema, dal lato
orientale sono gli scarsi avanzi che rimangono ancora
dell' antico e famoso tempio di Diktynna. Il luogo
porta ora i nomi di KuvifrXuQsg o Msvvieg o Ila-
Xaióxcùga, ed è usato da qualche anno come cava di
pietre da costruzione pel monastero di Gonià e per
la Canea. Così a Gonià trovammo una grossa stela
iscritta, già del resto segnalata dal Myres (Mem. cit.,

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