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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 11.1901

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De Sanctis, Gaetano: Esplorazione archeologica delle provincie occidentali di Creta: topografia e monumenti
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https://doi.org/10.11588/diglit.9304#0255
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497

DELLE PROVINCIE OCCIDENTALI DI CRETA

Col Diktynneo si connette la seguente iscrizione
rinvenuta in un villaggio che trovasi alla base circa
della penisola del Capo Spada.

27. Rhodopù. Colonna miliaria alta m. 1,061,
che si innalza sopra una base quadrangolare alta 0,37,
dinanzi alla chiesa di "Ayiog rtwQyiog. Circonferenza
della colonna 1,34. Alt. delle lettere: v. 1, 0,05;
v. 2, 0,045 ; vv. segg. 0,035. Gli abitanti del villaggio
non hanno notizia che la colonna sia mai stata cam-
biata di posto. Copia e calco :

IMPCAESARDIVI
tra 1A NI • PARTI- tei • FIL
dTVI-NERVAE-NE|ws
tra IANVS • HADRIANVS • aug
PONI • MAX- n IB -poi. Wi.

COS III P P PROC
joeCVNzASACRÀ-DEAE
DICTVN^'AE • FIERI ■ IVssit

L'iscrizione è del 119-138 di Cr. e fa testimonianza
della cura presa dai Romani della viabilità in Creta
come una epigrafe di Lyttos (C.I.G. II, 2570) e due
di Hierapytna (Halbherr, Antiquari/, 27 (1893),
p. 12 ('); Museo italiano, III, 623). La distanza,
se la colonna è in posto, è computata o a partire dal
Diktynneo o da Polyrhenion, non certo da Kydonia.
Rhodopù infatti dista dal Diktynneo in linea retta
circa Km. 12 e da Polyrhenion circa Km. 14,5; sicché
converrebbe supplire non VI, ma XI. Non è qui fuori
di luogo notare che la pietra miliaria di Adriano rin-
venuta in Polyrhenion di cui parla Dtìrr, Die Reisen
cles Kaìsers Hadrian {Abhandl. des archàologisch-

(') Siccome questa iscrizione è nascosta in un periodico
pochissimo diffuso in Italia, non sarà inutile che la trascriva
qui nuovamente in minuscole coi supplementi dello Halbherr:
[7>(9£(>toc] Khtvtìiog Kaìaag Xe^aa[iò(] rsgfictvixòg [ràg o]#ovs
xcà rovi [àf^Qn^cifiorct; [àno]xaréax^asv cF[i«] K(o'tvtov) Tla-
xwviov 'jyQinniyov xafxiov to /S' xai . ogodeiov.... Questa epi-
grafe è sfuggita anche ai compilatori della Prosopographia
Imperli Romani, ai quali avrebbe del resto dovuto bastare
C. I. G. II, 2570 per non supporre senza ragione che Paconio
avesse avuto il proconsolato di Creta e della Cirenaica.

epigraphischen Seminare?, der Univ. Wien, II) p. 49
e 106, è dovuta ad un semplice equivoco. Si tratta
di una grande iscrizione monumentale relativa pro-
babilmente al restauro di un santuario ( CIL. Ili, 2 add.
p. 967; Thénon, Revue Archéologique XV p. 420).
Forse a questa stessa iscrizione si riferiscono i
due frammenti visti da Doublet. Bull, de Corr.
IMI. XIII, p. 70. Nell'ultimo di essi egli ha letto
ISTITAV1T, mentre, sebbene il frammento sia stato
diviso in due, vi si legge anche ora chiaramente
rSTITVIT.

III. Kantanos (?).

L'acropoli di Kantanos è stata riconosciuta dal
Pashley (Travels in Crete, II, 115 segg.) in un'al-
tura scoscesa dominata da una chiesa di S. Elia presso
Kakodiki. La imponente necropoli mostra che qui ab-
biamo a fare con un centro abitato di molta impor-
tanza, e la identificazione con Kantanos sembra assai
probabile. Non va però dimenticato che a questa iden-
tificazione manca ancora la conferma epigrafica e che
il villaggio moderno di Kandanos giace parecchio più
al nord di Kakodiki. È vero che finora non si è rin-
venuto alcun centro di rovine nella vicinanza imme-
diata di questo villaggio. Ad ogni modo le iscrizioni
qui raccolte, che ho rinvenuto a Maqovdiava e T£t-
raXiai a, frazioni del villaggio di Kakodiki, non sono
le prime date dalla città che aveva la sua rocca nel
colle di jiyio; 'Hh'ag. Una epigrafe di Kakodiki era
già stata pubblicata dallo Halbherr, Museo Italiano,
III, 747 seg. e solo in seguito ad informazioni ine-
satte attribuita con riserva ad Elyros. Quest' ultima
iscrizione, che era conservata alla Canea, è andata
perduta, come sembra, durante il periodo della rivo-
luzione (').

28. Kakodiki, frazione (avvoixi'a) MaQovóiavà.
Frammento di lastra marmorea rotta superiormente
conservata nella casa di 'E^iavovrjX Ka(SGsXXàxi]g.

(') L'epigrafe pubblicata dallo Spratt, II, 427, evidente-
mente per effetto di un equivoco è data da lui come prove-
niente da Agia Irene, Solino (ossia da Kantanos), perchè è
senza dubbio di Aptcra (C.I.G., I, 2558. Haussoullier, Bull,
de Corr. ffell. Ili, p. 431).
 
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