un
la necropoli barbarica di castel trosino
192
facciale è di microcefalo. 11 tipo però è chiaramente
distinguibile, norma verticale ad ellissi lunga con
occipite a calcagno.
Il cranio 1945 apparentemente femminile è ad
ellissi ma più lungo e più alto, ed egualmente porta
il calcagno nell'occipite. La fronte è verticale e bene
sviluppata; la faccia ha un poco di profatnia.
11 cranio 1946 maschile è grande, è un iteli'El-
lissoicle con curve regolarissime, con occipite a cuneo
arrotondato, ma abbastanza spiccato ; è però relativa-
mente basso rispetto alla sua grande lunghezza e
alla larghezza, avendo 130 mm. soltanto.
Il cranio 1947 è un Ovoide sottile, slanciato, le
cui bozze parietali portano un residuo del pentagono
fetale. La fronte è bassa e sfuggente un poco, la faccia
ha un qualche prognatismo.
11 cranio 1948 è stato denominato Ellissoide te-
tragonale, la quale forma è stata descritta nei crani
del Mediterraneo e nel primo tentativo di metodo
per la classificazione cranica ('). Cranio ellissoidale
nella norma verticale, quadrangolare nella laterale;
piccolo, stretto, alto.
I crani 1949 e 1961 sono detti Ellissoide pelasgico,
del quale nome vedasi mie opere sul Metodo e sul
Mediterraneo. Il primo varia dal secondo ed è tipico
nelle forme della sottovarietà detta embolico ; non si
distingue da un cranio africano descritto in Africa^).
Il secondo, n. 1961, è più stretto in avanti, ma è
parimente depresso e appianato ai lati; e anche cu-
neato all'occipite invece di essere embolico.
Una forma ellissoidale non nuova, ma rara, è
l'Ellissoide depresso, specialmente, come il n. 1950
con calcagno. È basso, come schiacciato con curva
trasversa piuttosto grande.
II n. 1951 ò il cranio unico completo con la sua
mandibola. È un bell'Ovoide grande, con capacità
1518 ce, robusto e pesante.
I nn. 1952 e 1953 sono Ellissoidi rotondi, che
io credo tutti e due maschili e di belle forme; altre
volte per le belle curve che presentano, specialmente il
1953, ho denominato questa forma Iso- o Eucampilo.
La loro denominazione di Rotondo deriva dall'occi-
pitale con curve arrotondate.
L'Ovoide crestato, n. 1954, è tale per un'emi-
nenza frontale in direzione longitudinale, molto simile
(') Vedi p. 49, fig. 46 dello Varietà umane, principi
e metodo di classificazione. Atti Soc. rom. di Antropologia,
voi. I, 1893.
(2) Pag. 154-55, fig. 40-41. Vedi Specie e varietà umane,
fìgg. 31-39, pag. 66-69.
a quello del cranio lo faide; solo che differisce da
questo che il lofo del frontale passa per il bregma
sui parietali, ed ha l'apparenza di una losanga ; la
cresta è limitata al parietale e finisce sulla coronale.
Il cranio è incompleto, come i seguenti :
Il n. 1955 è Penlagonoide ottuso, e il n. 1956,
Ellissoide piano, che è ancora più incompleto.
Il n. 1957 è Ellissoide cuneato, tipico per la
forma a cuneo dell'occipitale.
Il n. 1958 è un frammento, che lascia scorgere
la sua forma ovoidale e nient' altro.
Il n. 1960 è un Ovoide sottile, molto simile
al n. 1947, solo che ha più gonfie le gobbe parietali;
ma poi si assottiglia rapidamente in avanti.
Il cranio 1962 è involto nella terra, ma lascia
vedere le sue forme, che sono quelle di un Ellissoide
sfiroide.
In quanto a queste forme sopra descritte, unica
estranea è quella presentata dal cranio imperfetto,
n. 1959, che è un Platicefalo quadrato, e che è
anche brachicefalo, con indice 83.1, come dev'essere
per la sua forma.
Dall'analisi superiore risulta un gran numero di
variazioni in una molto piccola serie di crani umani,
benché poi quasi tutti si riducano al tipo ellissovoidale ;
uno solo è veramente 1' estraneo, cioè il Platicefalo
quadralo. Dei 19, 18 appartengono a quella specie
che ho denominata Eurafricana, la quale comprende
tre varietà, distinte per caratteri esterni, ovvero per
la colorazione cutanea e dei capelli e degli occhi.
Come io credo di avere dimostrato altrove ('),
tutti gli abitanti primitivi d'Europa, i neolitici, e
quindi i loro discendenti, dal Mediterraneo alla Scan-
dinavia, hanno avuto il tipo cefalico dei 18 crani
ellissovoidali. Degli invasori barbari d'Italia alla ca-
duta dell' impero romano, molti devono avere avuto
le forme craniche come le descritte, poiché le popo-
lazioni europee, dopo le invasioni arie, erano me-
scolate e composte di elementi primitivi e di quelli
sopraggiunti con forme cefaliche differenti. Nella no-
stra serie una sola calotta è estranea, come ho già
detto; e i 18 crani possono essere barbarici e anche
d'italiani mescolati coi barbari: noi non possiamo
distinguerli, come non ci riescirà a distinguere pel-
le forme crani italiani d'origine mediterranea e crani
dell' Europa centrale e settentrionale della stessa
specie.
G. Sergi.
(') The Mediterranean Race. A studi/ of the Origin of
European heople. Londra 1901, Walter Scott.
la necropoli barbarica di castel trosino
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facciale è di microcefalo. 11 tipo però è chiaramente
distinguibile, norma verticale ad ellissi lunga con
occipite a calcagno.
Il cranio 1945 apparentemente femminile è ad
ellissi ma più lungo e più alto, ed egualmente porta
il calcagno nell'occipite. La fronte è verticale e bene
sviluppata; la faccia ha un poco di profatnia.
11 cranio 1946 maschile è grande, è un iteli'El-
lissoicle con curve regolarissime, con occipite a cuneo
arrotondato, ma abbastanza spiccato ; è però relativa-
mente basso rispetto alla sua grande lunghezza e
alla larghezza, avendo 130 mm. soltanto.
Il cranio 1947 è un Ovoide sottile, slanciato, le
cui bozze parietali portano un residuo del pentagono
fetale. La fronte è bassa e sfuggente un poco, la faccia
ha un qualche prognatismo.
11 cranio 1948 è stato denominato Ellissoide te-
tragonale, la quale forma è stata descritta nei crani
del Mediterraneo e nel primo tentativo di metodo
per la classificazione cranica ('). Cranio ellissoidale
nella norma verticale, quadrangolare nella laterale;
piccolo, stretto, alto.
I crani 1949 e 1961 sono detti Ellissoide pelasgico,
del quale nome vedasi mie opere sul Metodo e sul
Mediterraneo. Il primo varia dal secondo ed è tipico
nelle forme della sottovarietà detta embolico ; non si
distingue da un cranio africano descritto in Africa^).
Il secondo, n. 1961, è più stretto in avanti, ma è
parimente depresso e appianato ai lati; e anche cu-
neato all'occipite invece di essere embolico.
Una forma ellissoidale non nuova, ma rara, è
l'Ellissoide depresso, specialmente, come il n. 1950
con calcagno. È basso, come schiacciato con curva
trasversa piuttosto grande.
II n. 1951 ò il cranio unico completo con la sua
mandibola. È un bell'Ovoide grande, con capacità
1518 ce, robusto e pesante.
I nn. 1952 e 1953 sono Ellissoidi rotondi, che
io credo tutti e due maschili e di belle forme; altre
volte per le belle curve che presentano, specialmente il
1953, ho denominato questa forma Iso- o Eucampilo.
La loro denominazione di Rotondo deriva dall'occi-
pitale con curve arrotondate.
L'Ovoide crestato, n. 1954, è tale per un'emi-
nenza frontale in direzione longitudinale, molto simile
(') Vedi p. 49, fig. 46 dello Varietà umane, principi
e metodo di classificazione. Atti Soc. rom. di Antropologia,
voi. I, 1893.
(2) Pag. 154-55, fig. 40-41. Vedi Specie e varietà umane,
fìgg. 31-39, pag. 66-69.
a quello del cranio lo faide; solo che differisce da
questo che il lofo del frontale passa per il bregma
sui parietali, ed ha l'apparenza di una losanga ; la
cresta è limitata al parietale e finisce sulla coronale.
Il cranio è incompleto, come i seguenti :
Il n. 1955 è Penlagonoide ottuso, e il n. 1956,
Ellissoide piano, che è ancora più incompleto.
Il n. 1957 è Ellissoide cuneato, tipico per la
forma a cuneo dell'occipitale.
Il n. 1958 è un frammento, che lascia scorgere
la sua forma ovoidale e nient' altro.
Il n. 1960 è un Ovoide sottile, molto simile
al n. 1947, solo che ha più gonfie le gobbe parietali;
ma poi si assottiglia rapidamente in avanti.
Il cranio 1962 è involto nella terra, ma lascia
vedere le sue forme, che sono quelle di un Ellissoide
sfiroide.
In quanto a queste forme sopra descritte, unica
estranea è quella presentata dal cranio imperfetto,
n. 1959, che è un Platicefalo quadrato, e che è
anche brachicefalo, con indice 83.1, come dev'essere
per la sua forma.
Dall'analisi superiore risulta un gran numero di
variazioni in una molto piccola serie di crani umani,
benché poi quasi tutti si riducano al tipo ellissovoidale ;
uno solo è veramente 1' estraneo, cioè il Platicefalo
quadralo. Dei 19, 18 appartengono a quella specie
che ho denominata Eurafricana, la quale comprende
tre varietà, distinte per caratteri esterni, ovvero per
la colorazione cutanea e dei capelli e degli occhi.
Come io credo di avere dimostrato altrove ('),
tutti gli abitanti primitivi d'Europa, i neolitici, e
quindi i loro discendenti, dal Mediterraneo alla Scan-
dinavia, hanno avuto il tipo cefalico dei 18 crani
ellissovoidali. Degli invasori barbari d'Italia alla ca-
duta dell' impero romano, molti devono avere avuto
le forme craniche come le descritte, poiché le popo-
lazioni europee, dopo le invasioni arie, erano me-
scolate e composte di elementi primitivi e di quelli
sopraggiunti con forme cefaliche differenti. Nella no-
stra serie una sola calotta è estranea, come ho già
detto; e i 18 crani possono essere barbarici e anche
d'italiani mescolati coi barbari: noi non possiamo
distinguerli, come non ci riescirà a distinguere pel-
le forme crani italiani d'origine mediterranea e crani
dell' Europa centrale e settentrionale della stessa
specie.
G. Sergi.
(') The Mediterranean Race. A studi/ of the Origin of
European heople. Londra 1901, Walter Scott.