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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Rizzo, Giulio E.: Vasi greci della Sicilia
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0057

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97

VASI GRECI DELLA SICILIA

98

Limitandomi alle Amazzonomacnie, due dei gruppi
nel lato orientale del fregio di questo tempio hanno evi-

denti

tiin

issime analogie col gruppo dell'oenochoe, quan-

te sia invertito il ritmo delle figure.
Notevole sembrami il fatto che il gruppo diventa
Rivolta tristico con l'introduzione di un terzo com-
battente posto di fronte al primo, come il Boreade
* destra nella pittura vascolare (').

Ma se i confronti più opportuni sono quelli con l'arte
quinto secolo, a cui il vaso appartiene, una coinci-
^enza di linee, forse non del tutto accidentale, ci ri-
cama alla memoria il drammatico gruppo di Athena
Un Gigante, nel fregio grande dell'altare di Pergamo (2).
^he questo, come altri gruppi delle sculture pergamene,
non siano che nuovi adattamenti di schemi anteriori è
11Saputo; ma quale nuova arditezza, quale inesauribile
Sa, qual forte carattere drammatico acquistano nel fre-
di Pergamo i motivi, derivati dall'arte classica, ma
ltnProntati ad una vita nuova! E poiché sono noti gli
Unenti pittorici delle sculture pergamene, special-
mente di quelle del fregio, nel quale è spiccatissimo
lattamento dello stile pittoresco alla plastica, il
Eccolo gruppo dell'oenochoe Vagliasindi potrà darci
u,la lontana idea di ciò che sarà stata una di quelle

rire

Ul"i-I'>nickmann, Denkrnàler, tav. 86 e 87). Non intendo esau-

fr .6 -l Con''ronti, e quindi non discuto la piccola variante nel

ti tempio di Atliena Nike (lato sud: un guerriero asia-

i, u. ^e"ta svincolarsi da un Ateniese che lo acciuffa per ì ca-
relli • T> -r,

r0se ' r>r,lnn-Tìruckmann, Denkm., tav. 117); nò le altre nume-
rila jVarian^ lle' monumenti del quinto secolo ed in altri del
te. "' *^r-> P- es-> 'e sculture dell'Asklepieion di Epidauro
(r3*gVadias> Fouilles, tav. VIII, fig. 13); il fregio del Mausoleo
del ' ^enkm<ìler, tavv. 98 e 100), etc. Quanto all'espressione
già''a^0*' Cerca^a ln mo(lo diverso da'vari scultori, è noto clic
qn !?. ^'e"io di Atliena Nike essa è molto accentuata, e segna
fé] l,assaggio verso nuovi ideali della plastica greca, in
iZl°ne col mutamento sincrono che avveniva nella letteratura.
0) Cfr. p. es. il fregio del Mausoleo : lirunn-Brnckmann,
<**màler, tav. 98.
6 ^ ^°me ane^° congiunzione fra il gruppo di Pergamo
'*>Util ^"lazzonomacn'a ài esecuzione post-classica, non sarà
(}ej 0 are uno sguardo all'Amazzanomachia scolpita sul fregio
tra l n''10 ^' Artemis Leukophryne a Magnesia. La coincidenza
„ jJJ^PPo i" Clarac, tav. 117 E, 9 (a destra) (Fotog. Giraudon,
p, )> e quello di Pergamo, non può affatto esser casuale:
Qrs/.aZ2°ne serniaDDattuta risponde perfettamente al Gigante, il
ad Athena. Le controversie sulla cronologia del tempio e

0

lreco

&ab' e"'° S' Sil c'lc sono mo^c 0 SraT> (vedile riassunte in
8cult' Cit'' '1- ^ ^ assa' 'l'100'" se alcune delle

tHa luesto fregio siano anteriori a quelle di Pergamo;

(J°Vr. mo<^° ti indiscutibile la identità di alcuni motivi,

a alla comunanza delle fonti d'inspirazione.

grandi pitture, le quali, se non furon proprio il mo-
dello, serviron certo come fonte d'inspirazione agli scul-
tori di Pergamo ('). La figura dell'Arpia, anteriore di
più che due secoli al fregio di Pergamo, non ricorda
forse il Gigante abbattuto a metà, le cui vaste ali si
agitano convulsivamente nell'aria? Non ripiega egli
il braccio dietro la testa, e non sono i suoi occhi,
come quelli dell'Arpia, rivolti dolorosamente al cielo ?

Per rendere più chiara la somiglianza schema-
tica dei due gruppi, unisco qui uno schizzo delle due
figure del vaso, viste al rovescio (fig. 22), cioè con mo-
vimento simile a quello dell'Athena e del Gigante nel
fregio di Pergamo ; ma desidero che non si dia a questo
confronto un valore chenonintendo affattoat-
tribuirgli. Olii giudichi con discrezione, non vorrà
però negare le analogie formali de' due gruppi, dovute
ad un'unica fonte di inspirazione, a cui il nostro vaso
è cronologicamente assai più vicino.

E non avrei speso molte parole per illustrare questo
gruppo, se fosse molto comune nella pittura vascolare;
ma se è vero, da un canto, che le Amazzonomachie
nei vasi di stile grandioso a f. r. conservan ricordi
della megalografia, principalmente delle composizioni
di Micone, è anche vero, d'altro canto, che in questi
vasi e in altri posteriori noi non troviamo un gruppo
che sia simile esattamente a quello della oenochoe
Vagliasindi (2). Su vasi italioti del quarto secolo (3)
prevale, invece, il tipo dell'Amazzone a cavallo,
acciuffata e tirata indietro da un Ateniese.

Solo nella famosa anfora di Melos (4) io credo di
riconoscere il confronto più stringente della pittura

(') Cfr. Collignon, llistoire de la sculpt. grecque, II, p. 530.

(s) Conviene citare appena il vaso Stoddart-Forman (Gerhard,
Auserles. Vasenb. n. 329-330; Smith, The Forman collection,
n. 357), pertinente a quella classe di vasi con Amazzonomachie,
di cui ho parlato sopra (p. 40 s.); però codesto gruppo di Sthe-
nelos ed un'Amazzone ha poche somiglianze con quello che ci
interessa.

(3) Cfr., p. es., Monum. delVInst. V, 11 e X, 28; Millin,
Peint. II, 25 ecc. Sarebbe importante il confronto col gruppo
nella grande anfora di Ruvo Monum. delVInst. II, tav. 30, se non si
sapesse che una grande parte della pittura è di restauro moderno.
Cfr. un disegno della sola parte antica in Kobert, Marathon-
schlacht, p. 36 sgg. Allo stesso motivo artistico sembrano in-
spirate, nella pittura vascolare, le numerose rappresentanze
di Aiace e Cassandra, quelle specialmente di un cratere di
Weimar (Arch. Zeitung, 1848, tav. 13), quantunque sia inverso
il movimento delle figure.

(4) J/onumimts grecs, 4 [1875], tavv. 1-2; IVien. Vorlegell,
S. Vili, tav. 7.

Mon-

umenti Antichi — Voi. XIV.
 
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