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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Rizzo, Giulio E.: Vasi greci della Sicilia
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0061

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vasi greci della sicilia

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l'iadrj, piuttosto che un quadro solo, con le avventure
^egli Argonauti, modello comune tanto alla cista che
^anfora di Kuvo. Un esame accurato delle due rap-
Presentanze, anche nei minuti particolari, sarebbe in
s°mmo grado istruttivo; a noi, però, basta presupporre,
C°D probabile congettura, l'esistenza di questo modello,
c io non giudico ellenistico, come crede il Flasch, ma
anteriore. Il carattere e lo stile diverso della oenochoe
^agliasindi non ci permettono di riferirla ai me-
ssimi modelli, bensì a modelli di un' arte meno

^odiosa nei mezzi, ma più progredita nell'espres-
sione.

Non è mio merito, nè è dovuto a mia scelta ; ma
solo per fortunata combinazione i tre vasi da me pub-
blicati rappresentano tre momenti successivi, e fra' più
interessanti, nell'evoluzione della pittura vascolare
greca ; e due di essi ci serbano notevoli riflessi di
un'arte più nobile e più grande, di cui non abbiamo
monumenti superstiti.

Se indiscutibile può dirsi la relazione del cratere
primo di Camarina con la megalografia di Poliguoto
e del suo ciclo, la oenochoe Vagliasindi ci richiama
alla memoria una pittura più fine e più sentimentale,
che mira alla ricerca degli effetti drammatici.

Giulio Emanuele Eizzo.
 
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