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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Patroni, Giovanni: Nora: colonia fenicia in Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0095

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sso è pure raffigurato nella nostra
a> accanto al precedente. Fra i due, nella parto

173

ì llia benda dalla quale, sulla fronte, s'innalzava
panna d'oro. La laminetta è abbellita da ornati
0 tenuti con un punzone. Essi consistono in tre dop-
Ple file verticali di granuli disposti a spiga, delle
1"ali spighe la mediana termina in basso con una
Maschera gorgonica di lineamenti arcaici, che fa
°lUlndi 1 impressione di pendere come da una cate-
"ina (v. la tavola).

Altro oggetto simile, anch'esso di lamina d'oro,
ma senza maschera gorgonica e con le impressioni
sP'cate meno regolari e distinte, fu trovato nella
tomba XIV. E;
tavol

jnfeiiore è riprodotto un frammento di un terzo,
l'iale per5 era d'argento, più grosso quindi, e ulte-
^10lmente ingrossato dall' ossido. Fu raccolto nella
tomba XXIX.

la condizione in cui ci è pervenuta la sup-
Pe lettile delle tombe di Nora, la ripetizione di un
Cosimo oggetto anche in limitato numero di esem-
^ ar' ^asta a dimostrare che non si tratta punto di

un CS^n

80 eccezionale, ma di un costume diffuso tra ì
1 tadini. Ora tali penne d'oro e d'argento non ven-
^ 0 *°ora riconosciute, per quel che io sappia, in
le necropoli sardo-fenicie. Esse mancano pure a
1 agine, a Cipro (ove si ha maggiore influenza
* eca) e nella Fenicia propria. Bisogna però avvertire
'e la mancanza di tali oggetti in metallo non prova
^u la contro l'esistenza dell'uso di analoghi ornamenti
capo in materia marcescibile che non ci è per-
duta, in ver0 penne_ Quosto costume doveva anzi
SSere assai diffuso fin da epoche remotissime sulle
lv° del Mediterraneo, nè limitatamente alle stirpi
itiche; e, ad esempio, benché le numerosissime

NORA. CM-ONIA FENICIA IN SARDEGNA

174

tomb

Cl abb

e dell'Italia meridionale finora scavate nulla

regione,
attesti
di

iano rivelato di simile, i vasi dipinti della

soprattutto della Campania e di Pesto, ci
ar,o l'uso di cinger la testa con una specie
corona radiata o dentata, che poteva consistere
11Da benda con penne (') ; talora anzi la penna
Una sola, e sorge precisamente sulla fronte

p gg ^ -Patroni, La ceramica antica nell'Italia meridionale,

"•aest^ ^'^era^es del vaso **elle Esperidi firmato dal
s ro Pestano Assteas (Patroni, op. cit, fig. 39, bibliografia

La particolarità del costume norense starebbe dunque
nella sostituzione di un ornato motallico a quello di
materia organica. Ciò fa pensare ad alcuni diademi
d'argento apparsi in tombe antichissime dell' Iberia ('),
ove si nota appunto una parte sporgente sagomata
destinata ad innalzarsi sulla fronte; e il riscontro
acquista ancora una certa forza per il rapporto che la
tradizione storica pone fra F Iberia e Nora. Quei Fe-
nici che dalle fattorie iberiche avrebbero poi ripie-
gato a Nora, e in cui dovremmo riconoscere gì' Ibe-
rici della tradizione condotti da Norace, tanto più
facilmente potevano in questo particolare trovarsi d'ac-
cordo con gl' indigeni dell' Iberia, in quanto che già
i Kcftiu contemporanei di Thutmes III (circa il 1550
av. Cr.), dalla maggior parte degli egittologi identi-
ficati coi Fenici, solevano rialzare sulla fronte o
sulla sommità del capo alcune ciocche di capelli a
guisa di penne, se pur non erano vere penne in-
filato nella chioma (2). Il costumo norense di portare
una benda con una penna d'oro o d'argento sulla
fronte potrebbe dunque sino a prova in contrario atte-
stare e particolari relazioni con l'Iberia e la pre-
senza di un elemento fenicio orientale antichissimo,
anteriore alla formazione dell'impero punico in occi-
dente.

La tomba XXVI di Nora diede, accanto ad oggetti
introdottivi posteriormente, come i vasi campani ver-
niciati di nero, un piccolo unguentario di smalto vi-
treo, avanzo di deposizioni arcaiche, e ceramica pu-
nica di tipi che a Cartagine appartengono ancora al
periodo arcaico, p. e. F incensiere a due coppe soprap-
poste. La tomba XIV ha un inventario così povero
(cfr. l'elenco che segue) da doversi ritenere sia stata
più volte spogliata nella stessa antichità; ma anche
qui l'esile laminetta d'oro poteva esser rimasta da
tempo anteriore. La tomba XXIX, che diede l'esemplare
argenteo frammentato, non ha dato vasi di vetro fe-
nicio o terracotta smaltata, ma ha un incensiere a
doppia coppa. Nulla si oppone perchè, concordemente

ivi); la pittura vascolare presso Millingen^ Peintures de vases
grecs, tav. XIII, nello stile di Cuma, ecc.

(') Siret H. et L. Le* premier* dges du metal dans le
sud-est de rLspatjne, tavv. 43, 44 (tombe di Bl Argar).

(2) Cbampollion, Monumenti de VÉgypte, tav. CXC (tomba
di Bekhmara) ; Wilkinson, Customs and Manne.rs, I, tav. II;
Hall, The oldest civilization of Greece, frontespizio.
 
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