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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Patroni, Giovanni: Nora: colonia fenicia in Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0106

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NORA. COLONIA FENICIA IN SARDEGNA

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forse rappresentanza soleggiata di una palma) otte-
nuti per mezzo di ima forma, e in cui si possono rico-
noscere o dischi sacri, analoghi all'oggetto tenuto al
petto dallo figurine di terracotta, ovvero focacce sim-

Kio. 27.

boliche offerte al defunto, come sembra si debba spie-
gare un grosso disco di terracotta molto ordinaria,

(diam. m. 0,34, spessore m. 0,07) avente impressi 34
buchi, che fu trovato nell' ipogeo Vili.

§ 7. La ceramica.

Della evoluzione che la ceramica ebbe presso i
Penici d'occidente si ha ora la più completa idea a
Cartagine ; parecchi punti mi sarebbero rimasti oscuri
se avessi avuta presente solo la suppellettile di Sar-
degna e non avessi visitato e il magnifico Museo di
S. Luigi e l'ammirabile sala di Cartagine al Museo
del Bardo, usufruendo altresì di cortesi dilucidazioni
del p. Delattre e di lunghe amichevoli conversazioni
col sig. Gauekler, che mise altresì a mia disposizione
i libri della Direzione di Antichità ; cose tutte di cui
mi professo oltremodo grato. È ora necessario trac-
ciare per sommi capi il quadro di questa evoluzione,

quale risulta dalle mie osservazioni sulla suppellettile
originale e dalle spiegazioni ricevute, riferendomi, per
le figure dei tipi che qui enumero, alla tav. XXV
dell'opera illustrata: Musée Lavigerie de St. Louis
de Carthage. Tn tal modo sarà più facile rendersi
ragione della successione dei tipi sardo-fenici e rile-
varne le particolarità.

Nella ceramica punica si distinguono tre epoche,
nelle quali dominano tipi differenti : un'epoca arcaica
(dal VI secolo in su), una media (V-IV secolo) ed
una più recente. L'epoca arcaica è caratterizzata dai
tipi seguenti:

a) anfora con la massima espansione verso il
basso ed a bocca larga, in modo da ricordare alquanto
la pelike greca, munita di coperchio e decorata con
fasco dipinte brune e rosse. L'uso della pittura, sempre
però limitato, è in generale caratteristico della cera-
mica punica arcaica.

b) oinochoe che ricorda nella sagoma i tipi Di-
pylon-Falero e le loro imitazioni nella ceramica italiota
e negli impasti e buccheri etrusco-italici.

c) fiasca che ricorda la lekythos panciuta co-
mune nella ceramica dipinta dell'Italia meridionale,
ma con tre particolarità caratteristiche: collo alto a
rigonfiamento; labbro espanso orizzontalmente ; mani-
cuccio che unisce le spalle del vaso alla metà del
collo, nella parte rigonfia.

d) anfora mammata rustica (sempre priva di
decorazioni).

e) lucerna bilicne formata da un piatto con bordo
accartocciato in tre punti prima della cottura : le più
antiche sono poco profonde e più vicine alla forma
originaria del piatto.

/) incensiere a due coppe soprapposte: nei più
antichi esse sono press'a poco uguali.

Nell'epoca media troviamo i seguenti tipi:

g) anfora ovoide, a collaretto.

h) fiaschette di forma depressa.

i) anfora di forma cilindrica allungata, accol-
lata alle spalle ma senza labbro, con fondo mammato.

E nell'epoca più recente:
j) anfore a coda.

k) brocche a bocca tonda e collo cilindrico.
Tali sono, s'intende, i tipi principali che segnano
l'evoluzione delle forme, accanto ai quali ne esistono
di secondari od altri che non offrono variazioni apprez-
 
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