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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Paribeni, Roberto: Vasi inediti del Museo Kircheriano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0157

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VASI INEDITI DEL MUSEO KIRCHERIANO

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quasi tutti feriti dalle frecce dell'eroe (')• Invece i tre
conservati nel nostro frammento hanno gettate le armi,
e se la danno a gambe, ma nessuno e ferito, come nello
skyphos corintio ora citato, o nel rilievo di Assos (2)
che molto si avvicina ai nostri frammenti per le chiome
e Per le barbe abbondanti e per i piedi umani dei
Mostri. Sicché la situazione è eminentemente ridicola,
sono degli ubbriaconi bastonati, e che tali elementi
di comicità si trovassero da tempi abbastanza remoti
°el mito dei Centauri di Pholoe, lo prova il fatto, che
Vl fu intessuta sopra una intera commedia 'HQaxXrjg
naQ« (Dóly (3).

Questo momento della grande fuga dei Centauri
e rappresentato in parecchi monumenti ; diciassette ne
citava lo Stephani nel 1873 in un interessante studio
su un vaso dell'Eremitage (4) e da allora altri esem-
plari se ne sono aggiunti (;>).

Era tutti quelli che più si accostano per il tipo delle
figure al nostro sono due: un'anfora a figure nere pub-
blicata dal Gerhard (r,j e un vaso di Palazzolo Acreide
assai imperfettamente pubblicato circa un secolo fa
dallo ludica ("). In entrambi i Centauri sono barbati
e a lunghe chiome, ma hanno i piedi anteriori equini.
Di più nel primo Eracle li saetta, e alcuni di essi
sono già colpiti, nell'altro si fa loro addosso a colpi
di clava.

Quanto alla provenienza e all'età di questi fram-
menti, ritengo indubitato, che debba trattarsi di un
vaso ionico risalente forse alla seconda metà del VI se-
c°lo. Le figure di Centauri specialmente a gambe umane
n°n si trovano con una certa frequenza, che nell'arte
dell'Asia Minore, dove il tipo fu probabilmente creato (8),

(') Cfr. specialmente Arch. Zeilung, 1883, tav. X, Gerhard
Auserlesene Vasenbilder, tav. 119, 1.

(2) Papers of the Inst. Arch. ofAmerica, I, 1882, tav. 15.
*U* grande pubblicazione in corso di stampa lnvestigations

Qt Assos non è stato ancora dato il rilievo. Credo a proposito
"Iella figura ultima a sinistra del rilievo, di cui resta la metà
superiore di un capo barbato e sostenente uno skyphos, che
trattisi di Pholos e non di Jolaos, come propone il Clarke Papers,
loc- cit., p. 108.

(3) Bernhard}', Grundriss der griech, Liter., II, 2, p. 402.

(4) In Compte Rendu, 1873, p. 90 sg.

(s) Arch. Zeitung 1881, tav. XI; 1883, tav. X; Journ.
ffell. St., I, tav. 1.

(*) Auserlesene Vasenbilder, tav. 119-1.

(7) Antichità di Acre, tav. 30.

(8) Cfr. la placchetta d'oro di Rodi Salzmann Kamiros,
tav. X.

appaiono invece nei vasi del continente greco solo
in età più tarda, quando il tipo è già tutto a gambe
equine ('). Oltre a questa ragione tipologica, pel co-
lorito, pel disegno, e pel trattamento di certi parti-
colari, per esempio dei peli, il confronto più prossimo
che possa farsi è coi sarcofagi di Clazomene, nei quali
è notevole anche la identità delle tinte, per quanto
può giudicarsene dalle riproduzioni a colori nei Mo-
numents Plot (anno IV, 1897, tav. VII) e nei Denk-
màler (II tav. 25 in basso). Quanto alle figure la testa
di Sileno del frammento di sarcofago di Londra (2)
è uguale affatto a quella dei Centauri, ed identica è
anche la posizione delle mani che si agitano nella
corsa.

Olire ai sarcofagi di Clazomene figure di Sileni
somigliantissime e ugualmente atteggiate sono in un'an-
fora rodia (3), dove si osserva anche il particolare del
petto e del ventre peloso, e in un vaso ionico a figure
nere (4).

Voler tentare di determinare ancora più specifica-
tamente la patria di questi frammenti potrebbe con-
durre a conclusioni malsicure ; osservo però, che il mito
dorico qui rappresentato potrebbe benissimo convenire
a Rodi, dove il colorito del vaso, la tecnica e lo stile
delle sue figure potrebbero pure ricondurci.

La presenza dei tratti incisi per indicare le mu-
scolature dovrà, secondo le opinioni meglio fondate,
abbassare l'antichità di questi frammenti (5) ma il
riscontro perfetto col sarcofago clazomenio del British
Museum (•') ci autorizza a tenerci entro il VI secolo.

6. (N. d'inv. 581). Kylix attica ad alto piede e
sottili manichetti (tìg. 8). Alt. m. 0,105, diam. alla
bocca m. 0,145. Sull'orlo esterno due Satiretti barbati
e con lunga coda equina corrono verso destra, tenendo
nella destra una corona, e nella sinistra un tralcio
d'edera. Le figure sono colorite in nero con tratti

(') Sulla origine orientale del centauro, cfr. Bohlau, Fruhat-
tische Vasen in Jahrbuch, II, p. 41; Orsi, Mon dei Lincei, I,
p. 813, Pottier Catalogne, p. 377. Al centauro a gambe umane
trovato a Tebe che il Bohlau cita come raro esempio di questo
tipo nel continente, io devo aggiungerne un altro alquanto meno
antico di una lekythos argiva. Am. Journal, 1900, tav. VI.

(2) Denkmàler, I, tav. 46, n. 3.

(3) Smith in Journ. ffell. St. 1885, p. 180.

(4) Karo in Journ. ffell. St., 1899, tav. V.

(5) Pottier, Catalogue, p. 145.

(6) Monumenti Piot, IV, 1897, tav. VII.
 
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