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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Savignoni, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos 1902-1903: rapporto preliminare
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0175

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333

IL PALAZZO DI PHAESTOS

334

Passando pel canaletto più a nord, scorrevano lungo
JI listone est-ovest e andavano a raccogliersi nella
Esterna, mentre il superfluo, attraverso gli altri pic-
c°li canali, poteva scolare verso la china meridionale.

Anche questa parte del piazzale occidentale si
trovò occupata da avanzi di costruzioni di tarda epoca
ellenica, che cominciarono ad apparire alla profon-
dità di circa m. 2 sotto il piano di campagna. Erano
del tipo più volte descritto, orientate come le altre
dello stesso piazzale da nord-est a sud-ovest. Un vano,
abbastanza ben conservato, riposava sopra un ammasso
durissimo di calce e argilla, mescolata a sassi e fram-
menti ceramici, alto circa m. 1, il quale era addos-
sato alla scalinata ed aveva l'apparenza di essere
stato fatto intenzionalmente per servire come solido
Piano di posa.

Impiegati in queste costruzioni, che si dovettero
demolire, notammo alcuni blocchi di calcare marcati
c°i seguenti segni :

Fra la terra di riempitura, negli strati più alti
si raccolsero vari oggetti di terracotta: penderuole
sferiche o a doppio cono con foro in alto, dischetti
Piatti, altri frammenti di un pithos già in parte ri-
cuperato nella precedente campagna ('), e, nell'in-
terno del vano sopra descritto, una tazza con coper-
chio, di argilla rossiccia, assai fina, dipinta a bella
vernice nera lucente.

Insieme alla suppellettile di epoca tarda, si tro-
varono pure frammenti micenei e premicenei e ciò si
spiega pel fatto, che in tutta l'area del palazzo le
costruzioni posteriori, fondate a differenti profondità,
avevano sconvolto gli strati archeologici. Tuttavia si
Può dire che, sotto il livello delle case greche, gli
avanzi di ceramica micenea erano in predominanza e
consistevano specialmente in pezzi di pithoi del tipo
rappresentato alla fig. 62, lucerne grezze con manico oriz-
zontale, aguzzo, o ricurvo (2), scodelline a cono tronco,

pentole tripodate, e frammenti di vasi dipinti a ver-
nice brillante.

È poi un fatto assai notevole che nello strato meno
rimescolato, cioè in quello che sovrastava immediata-
mente al lastricato del piazzale — alto da m. 0,40
a m. 0,60 — i frammenti ceramici erano quasi sol-
tanto dell'epoca di Kamares, e non pochi dipinti allo stile
più sviluppato. Numerosi specialmente i pezzi del fusto
cilindrico o del disco superiore delle lampade in ar-
gilla rossa con superfìce levigata a stecco ('), e del
tutto caratteristici tre frammenti lavorati con la stessa
tecnica, di cui 1' uno (fig. 61) è decorato con carat-
teristici ornamenti in bianco sul fondo rosso, e gli
altri due (fig. 59) sono identici al bordo di una ta-
vola da libazioni trovata in silu, nello strato premi-
ceneo puro, sotto la spianata inferiore dello scalone 66
(fig. 38 e tav. XXXVI).

Tali osservazioni sono della maggiore importanza
per stabilire la cronologia delle differenti costruzioni
del piazzale occidentale, in quanto ci permettono di
ritenere con tutta sicurezza, che il piazzale, col suo
lastricato e coi suoi marciapiedi, faceva parte dell'e-
dificio premiceneo, di cui scoprimmo le prime tracce
durante le precedenti campagne (!).

A tale edificio appartengono anche la gradinata
— che, come s'è detto, riposa sulla stessa roccia, e
di cui gli infimi gradini erano coperti dallo strato
contenente i frammenti di vasi camarici, — nonché
il muro a ortostati del lato orientale del piazzale.

Le ultime indagini hanno inoltre dimostrato, che
non tutte le aperture ora visibili nel detto muro sono
determinate dalla casuale mancanza dei blocchi, sic-
come dicemmo nel precedente rapporto (3), ma tre di
esse corrispondono invece ad antichi passaggi, che, dal
piazzale, conducevano in vani del primitivo edificio,
poscia rimasti nascosti sotto il pavimento del così
detto atrio rettangolare.

Sembra invece fatto in epoca micenea, forse anche
avanzata, il muro a riseghe che ora chiude a nord
la scalinata, muro che nella costruzione stessa si ri-
vela di epoca più recente, e che è fatto con pietre,

(') Mon. Aut., XII, p. 35 o n. 2.

(2) Vedine alcuni esemplari in Hogartli, The Dictaean
Cave dal B. S. A., VI, fig. 35, 1, 2.

(') Un esemplare proveniente dal sacello piomiceneo è dato
appresso, alla fig. 89.

(«) Mon. Aut., XII, p. 24 e seg.; p. 37.

(3) Mon. Aut., XII, p. 37.
 
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