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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Savignoni, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos 1902-1903: rapporto preliminare
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0303

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NELLA NECROPOLI DI PIIAESTOS

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sono essere di tutti i tempi e luoghi ; e cosi avviene
che certe specie di danza rituale possiamo vederle in
uso tanto presso i Dervisci dei tempi nostri quanto
nei culti orgiastici degli antichi, di quelli special-
mente che erano ancora lontani da una cultura più
razionale dello spirito. E un altro esempio di danza
religiosa, simile a quella di cui parliamo, credo che
ci sia offerto dal frammento di una pisside di Kuossos
(fig. 52), dove ai lati di un altare veggonsi due perso-

Fig. 52. — Frammento di pisside di Knossos.

naggi nudi, la cui azione non è stata finora bene inter-
pretata ('). Nè l'uno è in moto di corsa, nè l'altro
sta accoccolato in atto di spargere della polvere o dei
semi di grano, di cui non v'è alcun segno ; invece
tanto l'uno che l'altro eseguono una danza, ognuno
in una posa differente, la quale nel secondo, che è
frammentario, deve intendersi affatto simile a quella
della danzatrice dell'anello (2). Anche i gesti delle

in Inghirami, Vasi etr., II, tav. CLXXXIV = Eiiini., fig. 469.
Per le danze orgiastiche e con movenze aritmiche vedi ibid.,
pp. 127 e 301 sg. Cfr. anche un danzante con ginocchio a terra
in pittura egiziana: Wilkinson, J/anners2.1, p. 501, n. 261, fig. 1,
(4) Evans, l'ree, ecc.,p. 3 (101) sgg., fig. 2; Milani, loc. cit.,
II, p. 125 sgg., fig. 209; Raro, loc. cit., p. 144, fig. 25; Pari-
beni, Bull, palelnol. ital., A. XXX, p. 308, fig. 5, donde il no-
stro zinco.

(2) La figura accoccolata è dichiarata come virile dal-
l'Evans, ma non so se la sua condizione frammentaria sia tale
da escludere assolutamente che sia femminile come nell'anello.

mani sono precisamente gesti proprii di danzatori, come
di nuovo c'insegnano, anche per questo particolare, i
confronti con rappresentazioni analoghe di tempi meno
antichi ('). Nè sono questi soltanto i gesti, diremo così,
classici che già nei monumenti micenei troviamo com-
binati colle movenze della danza; anche le donne che
si vedono nel centro dei due anelli sopra ricordati di
Micene e di Vatìo compiono i loro giri ora allargando
e sollevando le braccia, ora appressando le mani alla
vita come fanno ancora i Dervisci giranti e come si
vede nelle figure di hierodule o di altre persone dan-
zanti in varie opere d'arte greca (2) ; ed anche la donna,
che esegue una danza più composta in mezzo ad un
temenos sacro, rappresentato in un altro anello aureo
di Micene, accompagna i moti ritmici dei piedi col
gesto dell'adorazione come le hierodule stesse dei tempi
classici (;ì). Sempre poi vediamo che le donne hanno
una parte preponderante nei riti del culto antichissimo
in Grecia ; anche nel vaso di H. Triada sono delle donne
che cantano al suono del Bistro (4).

In conclusione noi abbiamo nel secondo anello di
Phaestos la rappresentazione di una sacra ceremonia,
nella quale la danza va unita alla preghiera, e alla
preghiera prende parte anche un demone a guisa d'in-
tercessore, come sembra, di donne mortali. Tale in-
tervento corrobora il significato religioso della rappre-
sentazione ; ma il significato particolare non è facile ad
essere indovinato. L'oggetto visibile del culto è una

(') Vedi Emmanuel, p. 94. Cfr Mon. d. Tnst., X,tav. LII -
Emm., figg. 158 e 599; Arckaeol. Zeitung, 1881, tavv. Ili, IV -
Eram, fig. 230; Compte lì. de St. Pétersbourg, 1869, p. 173 -
Emm., fig. 492: figure di Sileni, Menadi e coniasti somiglianti
all'uomo a sin., anche pel gesto caratteristico della mano ab-
bassata indietro col pollice in alto.

(2) Veggansi gli esempi presso Emmanuel, pp. 85-87 e
p. 304 sg. Per le mani alla vita cfr. fig. 113 = Stackelberg.
Graber, tav. X ; fig. 121 = Gerhard, Trinknchalen, tav. X;
fig. 122 = Antiquités du Bosphore Cymm., tav. LXX ; fig. 413 —
Heydemann, Or. Vasenb., tav. II; fig. 585 = Jahrbuch d. arch.
Inst. 1893, Anzeiger, p. 76 sg. Questi esempi provano che si
tratta di un gesto comune, che non può interpretarsi come un
segno di fame come pensa l'Evans, loc. cit. p. 79, il quale
ravvisa nella scena una specie di divina comunione (la danza-
trice è per lui una dea).

(3) Edito da Evans, Tree, ecc., p. 84 (182), fig. 50, poi da
Milani, loc. cit., II, p. 126, fig. 211 (che ne dà una interpre-
tazione per me inaccettabile). Il passo è legato come spesso nelle
figure arcaiche e si capisce appunto cogli altri confronti ; v. p. es.,
Emmanuel, fig. 504 (Menade a destra, vaso di Nicosthenes) e le
hierodule figg. 591-3.

(*) Cfr. Monurn. ani., XIII, p. 121.
 
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