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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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di smaglianti colori, ma dopo aver perduto nelle suc-
cessive rifrazioni il contorno e le proporzioni della
imagine del passato che portava in sè.

È quindi al materiale preistorico che dobbiamo
volgere principalmente le nostre ricerche, ogniqualvolta
il desiderio ci spinga a scrutare il remoto passato;
l'esame delle tombe contemporanee ai primi stabili-
menti umani nel suolo romano, quello dei relativi cor-
redi e della loro disposizione, lo studio infine dei resti
degli abitati e delle necropoli non solo forniscono dati
sicuri sullo sviluppo delle civiltà primitive, ma ri-
velano spesso altri copiosi dettagli sul modo di abi-
tare, di difendersi dallesorprese, sugli abiti, sulle armi
di difesa e d'offesa, sugli oggetti d'uso, sulle industrie
locali e sui commerci, in una parola sulla vita d'allora.
Il quadro che si può in tal guisa tracciare è sicura-
mente conforme al vero; nulla vieta poi che qualche
tratto possa essere completato col soccorso delle notizie
raccolte dagli antichi scrittori, o colle congetture dei
moderni.

Ad un tale lavoro io attendo da lungo tempo ; ed
ora compiendo il voto espresso nella memoria che ha
per titolo, Le civiltà primitive del Lazio, dò alle
stampe queste pagine, destinate a sostituire quel primo
abbozzo, spesso informe, di una illustrazione razionale
dei monumenti romani e del Lazio antico anteriori
all'età repubblicana. Manca in cotesta memoria l'e-
same delle antichità prenestine, che io per ragioni
indipendenti dalla mia volontà pubblicherò a parte;
manca inoltre l'esame dei monumenti raccolti al di
là del Tevere sino a Cere, in quella regione che si
ricollega strettamente al Lazio; nè le comparazioni
col materiale rinvenuto altrove poterono farsi colla
larghezza desiderabile, avendo incontrato ostacoli in-
sormontabili alla pubblicazione di materiale inedito
giacente da anni in diversi Musei ; infine delle innu-
merevoli questioni che si affollano alla mente, in-
tenta a ricercare le origini della città eterna, solo alcune
io ho potuto risolvere, ad altre ho appena accennato,
moltissime ho dovuto trascurare mancando gli elementi
necessari per definirle. Questi elementi io invero avrei
voluto ricercare, ma gli scavi necessari per ricostituire
con sicurezza i riti funebri, per rintracciare le difeso
dei primitivi abitati, per decidere importanti questioni
topografiche e per aumentare il materiale preistorico
sul quale istituisco le presenti ricerche, e che è an-

cora molto manchevole, richiedono grandi mezzi, nè
a me è dato avvantaggiarmi del denaro pubblico che
annualmente si impiega in ricerche di cotesto genere, e
pare destinato unicamente a fornire facili allori e ti-
toli scientifici ad una ristretta categoria di funzionari.
Non è quindi questo lavoro quale io l'avrei voluto.
Pure se arresto il passo e mi rivolgo a riguardare il
cammino percorso a dispetto della contraria fortuna,
non trovo ragione di sconforto, chè non mi sembra
nè poco nè inutile al fine che mi sono proposto, di stu-
diare, cioè, nelle sue linee generali, lo stato del suolo
romano e le condizioni civili dei suoi abitatori e su-
bordinatamente quello corrispondente del Lazio antico,
nelle età antecedenti alla divisione amministrativa della
città in quattro regioni; divisione questa che certamente
non fu escogitata ed applicata in un'epoca antichissima,
e che ad ogni modo avvenne quando era già trascorsa
da lungo tempo la età del ferro, ossia l'ultima fase
delle civiltà preistoriche, delle quali appunto io esa-
mino gli avanzi.

Selci scheggiate attribuite all'età quaternaria.

Dopo le prime ricerche del Ceselli, una pleiade
di scrittori fece a gara nel pubblicare i manufatti in
selce di tipo archeolitico rinvenuti fra le ghiaie depo-
sitate nella pianura laziale dalle correnti d'acqua della
età quaternaria (').

(') Ceselli, Strumenti in silice della prima epoca della
pietra della Campagna romana; Sunlo della Memoria sopra
gli studi paleoetnologici del bacino' di Roma e sue adiacenze.
Corrispondenza scientifica di Roma per Vavanzamento delle
scienze, 1867, n. 52, estr. ; Blaicher, Essai d'une monographie
géologique du Mont sacre, 1865, e Recherches géologiques
faites drns les environs de Rome ; nel Bull, de la Soc. d'hist.
naturelle de Colmar, 1866, p. 3, estr. ; Ponzi, Il periodo gla-
ciale e Vantichità dell'uomo, estr. dagli Atti della pont- Acc.
dei Nuovi Lincei, tomo XVIII; Sugli {strumenti in pietra fo-
caia rinvenuti nelle cave di treccie presso Roma riferibili
aWindustria primitiva, Atti cit. ; Le antichità dell'uomo, nel
Giornale arcadico, tomo XLIV, estr. ; Bull, dell'Instituto di
corr. archeol., 1866, nn. 4 e 5; Sull'Italia ed i suoi abitanti, su
Pico re del Lazio e dell'Ausonia del sig. cav. C. Ravioli, Cor-
rispondenza scientifica di Roma, n. 52; Ponzi e Masi, Oggetti
preistorici... del gabinetto di Geologia e mineralogia della
R. Università di Roma (1873); Sulle selci tagliate rinvenute
in Roma ad Acqualraversa ed al Gianicolo, nella Corrispon-
denza scientifica di Roma, voi. Vili, n. 3 (1870); Pigorini,
Bull. Instituto di corr. arch. 1866, pp. 12, 35, 218; aprile, mag-
gio); Annuario scientifico industriale, 1866, p. 175 e tav. unica,
fig. 1 e seg.; La paleoetnologia in Roma, in Napoli, nelle
Marche e nelle legazioni, p. 10; De Eossi, Primo rapporto... negli
 
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