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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0093
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nell'isolato XIX, presso la piazza "Vittorio Emanuele;
vi si rinvennero, fra gli altri oggetti, dei frammenti
di bucchero indigeno, coi quali si ricostruirono due
vasi conservati oggi nel Museo.

a) Brocca a corpo piriforme, con due anse verti-
cali a nastro munite di una costola mediana rilevata ;
è alta m. 0,17.

b) (tav. VII, fig. 11). Splendida tazza di bucchero
indigeno eseguita al tornio, colle anse sagomate ad

il labbro è ornato con una linea spezzata incisa;
al disopra del collarino, gira intorno al corpo all'al-
tezza delle anse, una zona a spina di pesce incisa, e
sul collarino medesimo si notano delle piccole intac-
cature verticali.

c) Coppa emisferica con breve piede ad anello e
labbra orizzontali ; è plasmata in argilla figulina, for-
mata al tornio, cotta ad alta temperatura in un forno
chiuso, ove prese un aspetto bianco giallastro e quindi
ornata a pittura rossa con zone nelle pareti e raggi nel
fondo. Due fori sono trapanati nel labbro per appenderla.

d) Punta di lancia a cartoccio, fusa in ferro; esi-
stono ancora nell' interno della cannula dei resti del-
l'asta di legno, sulla sommità della quale era infitta.

Gruppo CVI ('). Nel medesimo isolato XIX,
entro una delle solite tombe a volticella di rozzi cap-
pellacci, si rinvenne:

a) Una cuspide di lancia in bronzo, lunga m. 0,18,
la quale si conserva oggi nel Museo sotto le indica-
zioni precedentemente date ; la lama è a foglia di
ulivo, il cartoccio all'esterno è a prisma ottagonale.

Gruppo CVII (2). Il 29 decembre 1882 nel ca-
vare il pozzo per le fondazioni del terzo pilone della

del diara. di m. 0,136 ; (d) punta di lancia in ferro, nella cui can-
nula si scorge ancora il legno; 6 alta m. 0,13 ». — È evidente
che nel descrivere la tazza, il Marsuzi ha scambiato la decorazione
col fondo biancaslro della coppa, attribuendo erroneamente gli
ornamenti in colore rosso al fondo del vaso ed il colore bian-
castro di quest'ultimo alla decorazione dipinta.

(') Rapporto M., 879. u In una delle solite arche fa volti-
cella) si rinvenne una cuspide di lancia di bronzo lunga m. 0,185,
larga m. 0,03 ».

(2) Rapporto M., 887. « Oltre le indicazioni topografiche
contenute nel testo, il Rapporto citato avverte che dalla parte
dei piedi, cioè alla estremità orientale della fossa, si rinven-
nero : (a) un bellissimo vasetto di smalto turchino cupo, ornato
nell'orlo superiore e nel corpo con smalto giallo; ha questo
vaso una sola ansa, è alto m. 0,07 ed il diam. al corpo è di
m. 0,04; (b) uno specchio liscio di bronzo con piccolo manico,
il diam. è di m. 0,11; (c) manichetto semiellittico ugualmente
W bronzo, l'asse maggiore è di m. 0,057 ; (d) vasetto fittile a ver-

casa nell'isolato XXIII, che fa angolo tra la via Buo-
narroti e la piazza Vittorio Emanuele, a due metri di
profondità dal suolo vergine, si rinvenne una tomba a
fossa, le cui pareti in parte erano rivestite con pezzi
di pietra e la deposizione difesa quindi dall'alto con
una serie di lastroni inclinati a contrasto; la fossa
era orientata da est ad ovest, ed i piedi dello sche-
letro giacevano verso est. Precisamente in questa
estremità si rinvennero i seguenti corredi di età non
molto remota (III-IV sec. a. C.) :

a) Balsamario colla superfìcie ornata a cola-
ture di smalti policromi, disposti secondo un rozzo
disegno.

b) Specchio liscio in bronzo ; la luce ha un dia-
metro di m. 0,11 ed è fusa d'un sol pezzo col breve
peduncolo, destinato ad essere inserito nel manico.

c) Maniglia di un vaso fusa in bronzo.

ci) Piccola anforetta a vernice nera, di fabbrica
etrusco-campana.

e) Tazza, pur essa a vernice nera, munita di co-
perchio e di un becco per versarne più agevolmente
il contenuto.

f) Vasetto per cosmetici.

g) Cilindro cavo di avorio lavorato al tornio.
Gruppo CV1II ('). Il 4 gennaio 1883, nell'iso-
lato XXIII, circoscritto dalle vie Buonarroti e Ferruccio
e dalla piazza Vittorio Emanuele, si rinvenne una delle
solite tombe a volticella di cappellacci, entro la quale
non si ritrovarono che i piedi a nastro e pochi altri
frammenti di un tripode in lamina di bronzo ; i piedi
in questione, uno dei quali è riprodotto nell'annessa

nice nera tondo e piatto, con coperchio a due incastri, privo
delle anse e di parte del becco, alto m. 0,03, del diam. di
m. 0,08; (e) vaso simile ma ordinario, con coperchio mobile e
con foro in mezzo, alto col coperchio m. 0, 027 e del diam. di
m. 0,055 ; (g) cilindro d'osso forato nel centro, rigato nella parte
esterna, alto m. 0,03, diam. m. 0,027; (/) vaso fittile verniciato
nero munito di un'ansa alto m. 0,09, diam. al corpo m. 0,07.
Insieme ai predetti oggetti si raccolse anche il cranio, al quale
manca soltanto la mascella ». — Questa tomba fu descritta
anche nelle Notizie scavi 1883, p. 14; quest'ultima descri-
zione è errata in alcuni dettagli. Nel Museo cotesti corredi
sono raccolti insieme in uno scaffaletto, ove è indicato in ap-
posito cartellino il luogo e la data della scoperta, che coincide
perfettamente colle indicazioni del citato Rapporto M.

(*) Rapporto M., 892. « In una delle solite arche sir in-
vennero : tre piedi (forse di vaso) piani, uno dei quali rotto in
due e quattro frammenti, forse del medesimo vaso; il tutto in
bronzo ». — Museo. Scaffaletto contenente le indicazioni topo-
grafiche e cronologiche del Rapporto M. ora ricordate.
 
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