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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0104
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b) (tav. IX, fig. 9). Scifo protocorinzio geome-
trico (2), alto m. 0,12; la decorazione esterna, dipinta
con colore rosso, è abbastanza visibile nella riproduzione
che ne offro, internamente è ornato con zone nere.

c) (tav. IX, fig. 13). Tazza protocorinzia geo-
metrica a fondo schiacciato, corpo rigonfio e basso, e
breve collarino, leggermente rientrante ; è munita di
due ause orizzontali ad anello, ornata nel fondo con
raggi triangolari e sul corpo con zone dipinte di
rosso.

d) Balsamario del tipo edito nella tav. X, fig. 5,
ornato con zone brune e con due fasce di animali in
corsa dipinti a guazzo.

e) Altro balsamario ornato con petali nelle
spalle, squame sul corpo e raggi sul fondo.

f) Frammento di un vaso in argilla figulina,
ornato con fasce nere e brune dipinte e con una iscri-
zione granita (2).

g) Un sostegno di vaso (?) a gamba umana,
ornato con una svastica.

h) Un piattello d'argilla giallastra, sulla quale
sono dipinti a vernice nera un ornato ad onde alla
periferia, ed una stella nel mezzo.

i) Brocca etrusco-campana, il cui corpo riproduce
i tratti di un viso umano. Kicorda inoltre il citato
rapporto del Lanciani numerosi vasi in impasto, ed
un gioiello a foglia d'oro completamente schiacciato.
Come si vede, le indicazioni che possediamo su questa
tomba a camera sono del tutto incomplete; bastano
però a giustificare l'ipotesi che in essa fossero avve-
nute delle deposizioni in epoche assai diverse ; essendo
del tutto improbabile che i vasi etrusco-campani de-
scritti sotto le lettere h), i), ed il sostegno g) vi si
deponessero insieme a quelli protocorinzi geometrici.

Gruppo CXXVI (Tomba a camera) (3). Nello
sterro della via Napoleone III, quasi nel mezzo della
trincea, a m. 31 dalla fronte del monastero di S. Eu-
sebio, e m. 60 dall'angolo colla via Rattazzi, si rin-

(1) Bull, cora., 1898, tav. X, fig. 1.

(2) Il Lanciani ritenne che il frammento in questione fosse
scritto da destra a sinistra con caratteri etruschi {Bull. com.
1875, tav. VI-VIII, fig. 21, pag. 48). Il Garrucci riconobbe che la
lettura doveva farsi invece da sinistra a destra (La Civiltà cat-
tolica, 1876, IX, voi. X, quad. 622, p. 470); la vera lettura
di cotesta iscrizione greca (il graffito dice KTE-KTOU),
fu data dal Dressel, (Annali Instituto, 1880, p. 288, n. 70)..

(3) Bull, com., 1874, p. 49 e seg. e 1875, p. 48 e seg.

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venne casualmente, essendo franata improvvisamente
la volta, una tomba a camera, sulla quale il Lan-
ciani ha pubblicato interessanti notizie. La cella era
a pianta rettangolare, di m. 3,80 X 1,93, con ban-
chine nei tre lati non corrispondenti all' ingresso,
e nel mezzo un ambulacro largo m. 0,53 ; le banchine,
larghe ciascuna m. 0,70, sono alte dal piano dell'am-
bulacro m. 0,80 ; la volta è a botte (fig. 85) a sesto
ribassato. In questo ipogeo, la cui altezza mas-
sima è di m. 1,45, si penetrava originariamente
per un portello alto m. 1, largo m. 0,60, chiuso da
un macigno, che Y imminente pericolo di una frana
non permise di togliere ; non si hanno quindi notizie
sicure sul corridoio di accesso. Se si considera però
che secondo i dati raccolti dal Lanciani, da questo
punto verso settentrione il sottosuolo in cui era inca-
vata la tomba a camera discendeva verso la valle,
si deve dedurne che all'esterno del portello già de-
scritto si accedesse per un vestibolo o corridoio in
piano, aperto nel declivio naturale del colle in corri-
spondenza appunto della camera sepolcrale già de-
scritta.

La cella era stata incavata per ricevere quattro
deposizioni ; effettivamente però vi si rinvennero otto
scheletri, uno dei quali, per mancanza di spazio, era
stato disteso lungo l'ambulacro. Il materiale di cor-
redo ricordato dal Lanciani è il seguente:

a) Quattro coppe a vernice nera (etrusco-cam-
pane).

b) Unaoinochoe dipinta a vernice nera, alta 0,15.

c) Altra simile con tracce di policromia.

d) Olpe alta m. 0,14.

e) Ariballo a protome muliebre, dipinto in bianco
e rosso su fondo nero.

f) Scifo alto m. 0,08, con greca intorno al labbro
e pampini nella curva inferiore.

g) Balsamario fittile di forma ordinaria, che
molto probabilmente è quello edito nella tav. IX, fig. 14.

h) Due lampade etrusco-campane a vernice nera.

i) Altra simile a copertura rossa (vaso aretino).
k) Spillo di bronzo.

I) Globulo di pasta vitrea con tracce di do-
ratura.

Gruppo CXXVII. Quando si abbassò il livello
della via Principe Umberto, nel tratto in cui questa
incideva l'antica via di porta di S. Lorenzo, a m. 6,40
 
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