Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

DOI Artikel:
Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0105

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
197

MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

198

dalla superficie si scoprì il terreno vergine, in cui era
aperto un pozzo circolare, certamente funebre, rivestito
con muratura a secco di tufi, in fondo al quale si ri-
trovarono i seguenti oggetti:

a) Prisma di cristallo di rocca.

b) Due frammenti irriconoscibili di bronzo.

c) Frammento di cannula conica fusa in bronzo.

d) Tallone di una spada o daga in ferro, inserito
in un cappuccio fuso in bronzo, alto m. 0,037, nel fondo
del quale resta ancora un tassello rettangolare, da

tura col corpo, ed alla bocca, il cui diam. è di m. 0,22.
Il fondo, a calotta, porta tracce evidenti del piede rotto
e mancante; intorno si notano quattro anse orizzontali,
due delle quali ad anello, le altre sagomate ad angoli
(fig. 87). Questo piatto, o fruttiera che dir si voglia,
è eseguito al tornio in un impasto piuttosto omogeneo,
ben cotto e d' aspetto rossastro all' esterno.

Gruppo CXXVIII (!). Nell'isolato XVIII della
la zona, alla profondità di m. 6 del piano di cam-
pagna e di m. 3,00 dal suolo vergine, il 5 marzo 1881

cui usciva il codolo della daga, rivestito certamente
dal manico in materia organica, di cui non resta trac-
cia alcuna. Eestano inoltre anche altri frammenti di
questa medesima daga, cioè un pezzo di lama con
tracce del rivestimento della guaina in filo di rame
avvolto a spira, trattenuto oggi dall'ossido ed alcuni
frammenti staccati del rivestimento, aderenti ad asti-
celle longitudinali di ferro, la cui funzione è espli-
cata dai foderi di daghe rinvenuti nelle altre tombe
della necropoli esquilina.

e) (fig. 86) Bacinella tirata a martello da un disco
di rame; coll'orlo rovesciato ed orizzontale; il diam.
alla bocca è di m. 0,20. Tre piedi del consueto tipo,
in grossa lamina di rame o bronzo, sono inchiodati
direttamente sul corpo della conca.

/) Frammenti di un'altra bacinella, privi di ogni
traccia di piede.

g) Piatto a fondo leggermente ^convesso e pareti
rientranti nel mezzo, sporgenti ugualmente all'attacca-

si ritrovò un loculo formato da quattro lastroni di pe-
perino, entro al quale si rinvennero numerosi fittili.

I quattro lastroni dovevano lasciare aperta la cassa
da un lato ; e siccome non vi si rinvennero nè armi,
nè oggetti d'uso personale, ma soltanto vasi di terra-
cotta, è certo che queste difese non proteggevano il
cadavere, ma costituivano un loculo costruito lungo il
fianco di una tomba a fossa, che non fu intaccata dal

0 Rapporto M., 677, 5 marzo 1881 ; la zona, isolato XVIII.
« Alla profondità di m. 6 dal piano attuale della piazza Galilei,
(errore dovuto al fatto che allora le piasse e le vie non ave-
vano ancora ricevuto il nome definitivo. Le indicazioni della
zona e delV isolato aggiunte in margine proverebbero che il Mar-
suzi volle alludere alla piazza Manfredo Fanti) ed al disotto
dell'argilla m. 3,00, venne alla luce un loculo formato da soli
quattro parallelepipedi di cappellaccio di peperino, entro cui
si rinvenne forte numero di pezzi di varie tazze e vasi fittili,
alcuni etruschi e neri, altri rossigni non che un manico, a quanto
sembra di ferro, due balsamarii ad una sola ansa colorati a zone
e pochi pezzi di tazza simile. Erano rotti por lo terre cadu-
tegli addosso, come ancora si scorgeva essere avvenuto un lieve
avvallamento della primitiva superfìcie ».
 
Annotationen