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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0141
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fìbule ad arco ingrossato o romboidale, già osservate
in altri esemplari dell' Esquilino.

n) (tav. XVI, fig. 34). Più tarda di tutte è una
fibula ad arco sottile, ornato longitudinalmente con
striature, e verso la sommità con tre anelli rilevati.
L'arco è assai sviluppato, la molla è a due giri, la
staffa a canale lungo e molto largo, è ottenuta pur
essa a fusione.

o) Una sola fibula (tav. XVI, fig. 19) è ad arco
rovescio ; nel mezzo ove più si assottiglia, sporgono
lateralmente due asticelle terminanti a bottone, che
richiamano quelle della fibula ni); l'arco medesimo
poi, a sezione schiacciata, si andava allargando verso
gli estremi, restringendosi di nuovo verso lo spillo e
verso la staffa, in modo da assumere l'aspetto di una
fibula a doppio arco rovescio romboidale. La staffa è
a canale lungo ottenuto a fusione, lo spillo è doppio
alla sua attaccatura all'arco ove continua diviso in
due sottili asticelle cilindriche, girate a molla con una
sola spira; ad un certo punto queste asticelle sono
troncate, e manca il resto dello spillo, ma è evidente,
dal confronto con altri manufatti simili, che la parte
gemina, dopo aver compiuto una specie di arco, si fon-
deva in un'unica asticella costituente la parte essen-
ziale dello spillo, che andava poi ad allogarsi nella
staffa.

Oggetti di ornamento.

In questa categoria rientra una rotella col barilotto
forato (tav. XVI, fig. 33), evidentemente destinata ad
ornare l'estremità di uno spillone da capelli; siccome è
l'unica proveniente dall'Esquilino, io credo che debba
identificarsi con quella che i rapporti Marsuzi ci av-
vertono rinvenuta nella tomba CLI1I, presso s. Mar-
tino ai Monti, probabilmente trafugata da qualche
operaio, e venduta al Nardoni.

Armi ed utensili.

a) (tav. XVI, fig. 21). Lama triangolare piatta,
spettante ad un piccolo coltello, al cui manico era
stata fissata con tre chiodi inseriti nei rispettivi fori
praticati nella base arrotondata.

b) (tav. XVI, fig. 23). Ascia ad alette di un tipo
proprio dell'età del bronzo, colla lama tronca e man-

cante e la base alta e rastremata ai fianchi, munita
in alto del consueto incavo.

c) (tav. XVI, fig. 22). Ascia a base trapezoidale
piatta, strozzata lateralmente verso il tallone della
lama, nel qual punto si notano delle alette rudimen-
tali che convergono fra di loro, quasi formando tallone.
I margini della base sono pur essi alquanto rialzati,
in continuazione appunto dei rilievi od alette alle quali
ho accennato, e sulla superficie della base si notano
ancora delle tracce del manico in legno conservate dal-
l'ossido. La lama andava allargandosi dal tallone verso
il taglio, ma è assai logora e manchevole.

d) (tav. XVI fig. 20). Sterratora, od ascia con car-
toccio per l'inserzione del manico; la lama è comple-
tamente logora od ossidata.

e) (tav. XVII, fig. 1). Fra gli utensili annovero
la parte alta di un fuso in bronzo, col corpo rivestito
in lamina accartocciata,

Una serie a parte è costituita da un gran numero
di piccole immagini di rame quasi puro (tav. XVI,
fig. 1-10, 12, 13, 15), le quali, secondo ■ le notizie
raccolte dal Nardoni, sarebbero state ritrovate alle
radici del Viminale nel fondare la casa che è nel lato
occidentale della piazza Cavour, a sinistra di chi viene
dalla tribuna di s. Maria Maggiore ('). La scoperta
sarebbe avvenuta casualmente il 16 decembre 1876,
nell'esplorare gli innumerevoli cunicoli aperti antica-
mente nello strato di pozzolana, che giace al disotto
del banco tufaceo vergine, in cui sono scavate le
tombe. In uno di quei cunicoli adunque, alla profon-
dità di m. sei circa dall'attuale piano stradale, si sa-
rebbe ritrovato un vaso con entro venti di tali figu-
rine, e nei giorni seguenti altri due con molte altre
imaginette analoghe a quelle già ritrovate.

Il Nardoni le ritenne lavorate interamente colla
lima, ma a me sembra invece che siano state gettate
a fusione e soltanto rifinite col soccorso di quello stru-
mento. È da escludersi che siano prodotti moderni,
sia perchè altre del tutto analoghe si ritrovano nelle
antiche raccolte del Kirkeriano e del Vaticano (2), sia
perchè queste del Viminale furono acquistate a così vii
prezzo, da escludere completamente ogni interesse a

(>) Bull. Inst., 1878, p. 11 e seg.

(2) Mariani nel Bull, comunale, 1896, pag. 40 e seg.
 
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