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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
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Tomba CLXXIX ('). Fossa presso a poco rettan-
golare, orientata da nord-est a sud-est (fig. 110 D).
I lati corti sono rispettivamente di m. 0,79 e 0,75;
e di m. 1,25 ed 1,22 quelli lunghi. È profonda m. 1,45
Fig.
dal livello del terreno, che sembra quello antico del
sepolcreto. Conteneva lo scheletro di un bambino,
rinchiuso in un tronco di quercia sezionato pel lungo
e cavo nell' interno, deposto nel fondo di una appo-
sita incassatura, aperta nel piano della fossa in pros-
simità di uno dei lati lunghi. Nel rimanente rialzo
o sponda esistente nel fondo della fossa, giacevano al-
cuni scheggioni di tufo, resti probabilmente di una
rozza volta ad aggetto, eretta a difesa della deposi-
zione verso l'alto; fra coteste pietre si ritrovarono i
(') Not. scavi, 1903, p. 159 e seg., tomba D.
vasi di corredo. Del sarcofago primitivo di quercia
non restavano che pochi avanzi ; ogni traccia del ca-
davere ora scomparsa, e solo una melma nerastra, rac-
colta nel fondo dell' incavo al quale ho accennato,
113. 1:3
mostrava la esistenza di abbondanti materie organi-
che decomposte. Il corredo era costituito dai seguenti
oggetti (fig. 113):
a) Cinque archi di piccole fìbule, di metallo os-
sidato, nero, forse di argento, assai danneggiati dal-
l'ossido, e con avanzi notevoli di una ornamentazione
anulare rilevata, ottenuta a fusione.
b) Vaso sferico in impasto abbastanza omogeneo,
lavorato al tornio, ornato pure alla ruota con tre sol-
cature concentriche sul labbro, ben cotto, nella quale
ultima operazione acquistò alla superficie un bel co-
lore rosso; è alto m. 0,19.
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
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Tomba CLXXIX ('). Fossa presso a poco rettan-
golare, orientata da nord-est a sud-est (fig. 110 D).
I lati corti sono rispettivamente di m. 0,79 e 0,75;
e di m. 1,25 ed 1,22 quelli lunghi. È profonda m. 1,45
Fig.
dal livello del terreno, che sembra quello antico del
sepolcreto. Conteneva lo scheletro di un bambino,
rinchiuso in un tronco di quercia sezionato pel lungo
e cavo nell' interno, deposto nel fondo di una appo-
sita incassatura, aperta nel piano della fossa in pros-
simità di uno dei lati lunghi. Nel rimanente rialzo
o sponda esistente nel fondo della fossa, giacevano al-
cuni scheggioni di tufo, resti probabilmente di una
rozza volta ad aggetto, eretta a difesa della deposi-
zione verso l'alto; fra coteste pietre si ritrovarono i
(') Not. scavi, 1903, p. 159 e seg., tomba D.
vasi di corredo. Del sarcofago primitivo di quercia
non restavano che pochi avanzi ; ogni traccia del ca-
davere ora scomparsa, e solo una melma nerastra, rac-
colta nel fondo dell' incavo al quale ho accennato,
113. 1:3
mostrava la esistenza di abbondanti materie organi-
che decomposte. Il corredo era costituito dai seguenti
oggetti (fig. 113):
a) Cinque archi di piccole fìbule, di metallo os-
sidato, nero, forse di argento, assai danneggiati dal-
l'ossido, e con avanzi notevoli di una ornamentazione
anulare rilevata, ottenuta a fusione.
b) Vaso sferico in impasto abbastanza omogeneo,
lavorato al tornio, ornato pure alla ruota con tre sol-
cature concentriche sul labbro, ben cotto, nella quale
ultima operazione acquistò alla superficie un bel co-
lore rosso; è alto m. 0,19.