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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0165

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317 MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO 318

Delle due tombe più antiche ad umazione sino guere anche in questi ultimi e con ogni sicurezza le
ad oggi rinvenute, sono publicati sino ad ora soltanto tombe spettanti alla più antica fase della età del ferro,
tre vasi ed una fibula rinvenuti in una di esse; i vasi da quelle della fase più recente; supplendo coi con-
sono del medesimo impasto e della stessa famiglia e tipo fronti alla deficienza dei dati di scavo,
cui spettano quelli raccolti nelle tombe a cremazione

del 1° gruppo. Manca invero l'identità assoluta della I più antichi vasi in argilla figulina a super-
forma, ma ciò si spiega agevolmente sia colla grande ficie friabile e decorazione geometrica dipinta, intro-
varietà della produzione locale, sia per la estrema scar- trodotti dai commerci col Mediterraneo sud-orientale
sezza degli oggetti per i quali dovremmo cercare i raf- (cfr. tav. IX, figg. 1-3, 7, 8), il vasellame indigeno in
fronti; che se estendiamo i confronti alle numerose impasto ad ingubbiatura per lo più cruda e nera, colle
tombe a cremazione coeve, e del tutto simili a quelle consuete forme, tazze cioè ad ansa bifora talora ornata a
romane, scavate nei vicini colli albani, troviamo dei cornetti (tav. V, figg. 6, 10,18), lucerne a barchetta ('),
riscontri ben più stringenti a tale riguardo. In quanto coppe troncoconiche a risvolto rientrante verso il labbro,
alla fibula io ritengo che di un tipo del tutto analogo gli ossuari a corpo piriforme con anse orizzontali ad
fosse quella raccolta in frammenti entro l'urna a ca- anello, o quelli a capanna (tav. IV, fig. 9), i vasetti
panna del sepolcro a pozzo CLXXVI (cfr. figg. 112 c, 1 troncoconici con linguetta sul labbro, i dolii piriformi
e 7); ad ogni modo fibule identiche a quella della troncoconici e cilindrici (tav. VII, figg. 11, 14, 15), i
fossa CLXXV si rinvennero in tombe a cremazione dei barattoli ovoidali a rete rilevata (tav. VI, fig. 17), i
colli albani e furono già citate dal Boni (1). coltelli in ferro con codolo ad asticella, o fori nel tal-
Le tombe del secondo gruppo sino ad ora esplorate Ione per inchiodare la lama al manico (cfr. pag. 70,
sono tutte ad umazione (CLXXIX-CLXXXII). Non ne fig. 23), le fibule ad arco pieno, ornato con anelli a
riassumo qui i caratteri principali, poiché ciascuno sezione piana carenata, infilati all'arco stesso, quelle
può riconoscerli da sè medesimo, avendo io avuto cura ad arco rovescio e staffa laminata a disco eseguite in
di descriverle separatamente dal gruppo più antico. bronzo, o ad arco rovescio e staffa a canale fuse in
Anche queste non si scavarono tutte in un medesimo ferro, i cerchi pendagli a sezione romboidale molto
giorno; fra quelle note, alcune pertanto sono più an- schiacciata (cfr. tav. XIV, fig. 2), i cultri lunati, la
tiche, altre più recenti, ma nel lasso di tempo tra- capocchia d'ago crinale a rotella con barilozzo cavo
scorso fra la prima e 1' ultima deposizione non sembra fusa in bronzo (2), ed altri ancora sono oggetti al-
che la facies civile subisse modificazioni tali da po- cuni dei quali si ritrovano nelle poche tombe più an-
tersi constatare nell'esame dei relativi corredi; inol- tiche dell'Argileto, e che nell'Esquilino si rinvengono
tre l'orientamento delle fosse era presso a poco uguale in varia guisa associati in corredi di un carattere spie-
in tutte e mai si osservò che un sepolcro, fra quelli catamente indigeno e generalmente di tipo arcaico e
del secondo gruppo, ledesse sia pure menomamente primitivo, nei quali, come in quelli coevi dell'Argileto,
l'altro. Dal punto di vista archeologico esse ci rap- mancano sempre i vasi che per le loro forme, la de-
presentano quindi i resti di una fase di civiltà ben corazione dipinta a guazzo e per lo più ancora mono-
definita, che occorre studiare in blocco, mancando eie- croma, ma avvivata talora con ritocchi di altri co-
menti per stabilire con precisione il logico succedersi lori, debbono attribuirsi ad una classe ceramica i cui
di quelle deposizioni. prodotti, per diverse ragioni, si debbono ritenere coevi
Il materiale rinvenuto nei due gruppi cronologi- alla seconda fase della produzione vascolare geome-
camente consecutivi, così ben distinti nella necropoli trica in Grecia e nelle isole circonvicine, e la cui dif-
dell'Argileto, trova esatti riscontri nei corredi raccolti
negli altri sepolcreti romani e ci permette di distin-
ta Un esemplare dell'Esquilino, conservato oggi sulla col-

_ lezione Nardoni è stato da me edito nel Bull, comunale, 1898,

tav. VII, fig. 9.

(2) Cfr. tav. XVI, fig. 33 e meglio Bull, comunale; 1898,

(') Noi. scavi, 1903, p. 133. tav. VII, fig. 1.
 
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