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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

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Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
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https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0236
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459

MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO

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a cartoccio conico o piramidale e le ascie ad alette e
tallone con incavo alla base, le quali si ritrovano so-
pratutto nei ripostigli ('); l'esemplare a cartoccio pi-
ramidale con denti ai lati, edito nella tav. XXII, fig. 5,
trova riscontro in altri del ripostiglio di S. Fran-
cesco (2); e così pure lo scalpello a cartoccio (tav. XXII,
fig. 3) (3) e la scure ad occhio della collezione An-
cona (4), simile all'esemplare edito nella tav. XXII,
fig. 4.

I centuroni ellittici in lamina (cfr. p. 257, fig. 104),
di cui si rinvennero resti numerosi nella necropoli e
nel ripostiglio di Bologna, si ritrovarono sino ad ora
dal Veneto, sino a S. Marino ed uno in Basilicata (5).

Le tombe Benacci a Bologna, quelle Molaroni a
Novilara, hanno restituito dei bottoncini di bronzo del
tutto analoghi ad esemplari dell' Esquilino (cfr. pa-
gina 139, fig. 59) (fi). Da quest'ultima necropoli pro-
vengono anche delle borchie di ferro con anello interno
(cfr. p. 137, fig. 58), del tutto analoghe ad esemplari di
bronzo ritrovati a Novilara (7); gli aghi analoghi a quelli
di cui si servono attualmente i materassai, relativa-
mente comuni nelle tombe dell' Esquilino (8), si ri-
trovarono anche a Villanova ed a Novilara (9). Più

Di un sepolcreto etrusco, scoperto presso Bologna, tav. VI, fig. 19;
Montelius, op. cit., pi. LXIX, fig. 4. (S. Francesco); pi. LXXVIII,
figg. 7, 8, 9 e XGVII, fig. 10.

(') Montelius, La civilisation, ecc., I, pi. XXX, fig. 4, cfr.
anche fig. 5 ; XXXV, figg. 2 e 3 prive di incavo alla base sono
comuni nel ripostiglio di S. Francesco.

(2) Zannoni, La fonderia di Bologna, tav. XVIII, figg. 3
e 21; tav. XIX, fig. 30; tav. XX, figg. 20 e 29; Montelius, La
civilisation primitive en Italie, ecc., pi. LXXVII, figg. 8, 9,
14, 15, 19; Revuede Vécole d'anthrop. de Paris, 1892, p. 325,
fig. 73.

(3) Zannoni, La fonderia di Bologna, tav. XVIII; Monte-
lius, La civilisation, ecc., pi. LXXVIII, fig. 8.

(*) Ancona, Le armi, ecc., p. 12, fig. 85.

(5) Brizio, Monum. archeol. della provincia di Bologna,
tav. II, fig. 11; Orsi, Sui centuroni Hai. della prima età del
ferro negli Atti e mem. della Deput. di Storia patria per le
Romagne, 1885, p. 29 e seg. ; Montelius, op. cit., pi. LXXI,
figg. 11-19; LXXIV, figg. 1-4-, Zannoni, Gli scavi della Certosa
di Bologna, tav. CXLVIII. figg. 28-30; La fonderia di Bolo-
gna, tav. XLVI, fig. 1 ; Bull, paletti., 1897, p. 143 e seg., fig. 12;
Not. scavi, 1882, p. 22, tav. IV, fig. 23; Bull, paletti., 1887,
p. 113, nota 1.

(6) Not. scavi, 1889, pp. 307, 313, 323; Moti. Lincei, V,
p. 142, tav. XI, figg. 4 e 5 e p. 268.

(7) Moti. Lincei, V, pp. 143 e 270.

(s) Bull, comunale, 1898, tav. IX, fig. 3; cfr. p. 37, fig. 25.

('•') Gozzadini, Intorno ad altre seltantuno tombe del sepol-
creto etrusco scoperto presso Bologna, p. 34, tav. VII, fig. 13;
Montelius, La civilisation, ecc., I, pi. XCI, fig. 7; Mon. Lin-
cei, V, p. 152.

diffusi sono quegli strumenti di bronzo che comune-
mente si ritiene abbiano servito quali fusi, e che il
Brizio crede invece che fossero delle conocchie (') e
dei quali si ritrovarono almeno due esemplari in Roma
ed uno elegantemente ornato a Caracupa nel Lazio (2).

Una tomba prenestina ha restituito un fuso in am-
bra, unico sino ad ora nel suo genere; si conserva oggi
nella collezione Castellani e consta di una asticella
fusiforme assai allungata, alla quale è infilata verso
una delle estremità una fusaiola troncoconica baccel-
lata (3). Anche cotesto fuso trova riscontro in un esem-
plare rinvenuto nella necropoli felsinea (4). Comunis-
simi sono i rasoi a lama lunata, di cui si conoscono
esemplari col manico fuso insieme colla lama, o la-
vorato a parte ed inchiodato alla medesima, provenienti
dal Trentino, da Casalecchio, Castel S. Pietro, Crespel-
lano, Bologna, Quaderno, Monteveglio, dalla provincia
di Forlì, da Novilara e da altre località sull'Adria-
tico (5).

Per ciò che riguarda il vasellame metallico, un
ossuario prenestino {Bull, corri. 1898, tav. X, fig. 2)
si raffronta a degli esemplari felsinei (6), i quali però

(') Gozzadini, Di un sepolcreto etrusco scoperto presso Bo-
logna, tav. VII, fig. 1 ; La nécropole de Villanova, p. 67, fig 24 ;
Intorno ad altre settanluno tombe, ecc., fig. 7 della tav.; Mon-
telius, op. cit, pi. XCI. figg. 13 e 14; Gozzadini, Intorno agli
scavi arch. fatti dal sig. Arnoaldi Veli, tav. IX, figg. 8 e 10;
Zannoni, La fonderia di Bologna, tav XLIII, fig. 26; Not.
scavi, 1889, p. 311 e seg.; Zannoni, Gli scavi della Certosa,
p. 351 ; Crespellani, Del sepolcreto e degli altri mon. scoperti
presso Bazzano, tav. IV, fig. 6 ; Soranzo, Scavi e scoperte nei
poderi Nazari d'Este, p. 171, tav. Yllbis, fig. 7; Mon. Lincei,
V, p. 152, tav. IX, fig. 11; Montelius, op. cit., pi. LVII, fig. 4;
LXXI, fig. 3; LXXXII, fig. 5.

(2) Cfr. tav. XV, fig. 10 e Not. scavi 1903, p. 328, fig. 49.

(3) Archaeologia, voi. XLII, 2, p. XLI, tav. V, fig. 3.

(4) Not. scavi, 1889, p. 329; cfr. anche Moti. Lincei, V,
p. 154.

(5) Campi noli' Arch. trentino, 1886, p. 254, tav. unica,
figg. 1 e 2; Not. scavi, 1883, p. 159; 1888, p.' 722; Not. scavi
1879, p. 310; Not. scavi, 1885, p. 11; 1889. pp. 300, 302, 305,
312, 313, 319, tav. I, fig. 9; 326, 327, 332, 333; 1890, p. 138;
Zannoni, Gli scavi della Certosa, p. 115; La fonderia di Bo-
logna, p. 94; Not. scavi, 1888, p. 178; p. 410 e seg., 1889,
pp. 216 e 128; Mon. Lincei, V, p, 159 e seg.; 248 e seg., e
tav. Vili, fig. 9; X, fig. 5; XIV, fig. 11. Cfr. Gozzadini, In-
torno agli scavi archeol. fatti dal signor Arnoaldi Veli, p. 53
e seg.; e Gsell, Fouilles, p. 296 ; Montelius, op. cit., pi. LI, fig. 17 ;
LXIX, fig. 1; LXXII. figg. 16 e 17; LXXVI, fig. 3; LXXVIII,
figg. 3 e 4; LXXXIX, fig. 6; pi. XCVI, figg. 2 e 3.

(«) Not. scavi, 1889, p. 316 e seg., tav. I, fìg. 31; Monte-
lius, La civilisat. prim., I, pi. LXXVI, fig. 36; cfr. anche
pi. LXXXI, fig. 5.
 
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