MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
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punzonata una borchia con tre cerchi concentrici. Do- linea riempite a tratteggio, infine delle zone circolari
veva essere applicata su di un vestito, o meglio su pur esse tratteggiate intorno alle borchie d'ambra,
di un qualche mobile. con fasci di linee alla periferia e triangoli d'ambra agli
Doveva pure far parte di una collana il meda- angoli di ogni riquadro comprendente un cerchio. Nel-
glioncino a bulla con appendice girata a passante l'abbozzo che ha preceduto questo lavoro sulla prei-
Fig. 165. 2:3
(fig. 163 i), ornato con una borchia stampata e inca-
vata nel mezzo, con un arco di cerchio ed un cerchio
periferico sbalzati girando a mano uno stecco ottuso
sulla laminetta d'oro posta su di un piano di legno
dolce o di altra materia di analoga resistenza; delle
linee di puntini girano intorno a quelle sbalzate. Pro-
viene dalla necropoli di Palestrina e come tutti gli
altri oggetti d'oro qui descritti si conserva nella col-
lezione Castellani.
Nella fig. 164 riproduco l'ornato in lamina d'oro
segnato a punta ottusa di stecco, dopo averla disposta
rovesciata su di un piano poco resistente, ed inta-
gliata poi nei tratti in cui dovevano essere incasto-
nate le ambre, fissate alla contropiastra che rivestiva
e rinforzava insieme questo gioiello.
La decorazione, semplice ed armonica, comprende
un contorno rilevato e delle riquadrature a doppia
storia laziale ho esposto il parere che quel gioiello fosse
un diadema analogo a quello edito dallo Schliemann; ma
il comm. Castellani mi ha fatto osservare che manca
assolutamente ogni traccia della necessaria curvatura,
più probabile è quindi l'antica spiegazione che a so-
miglianza dell' Efod ebraico, al quale si avvicina per
la forma, fosse un ornamento del petto.
Oreficerie di gran lunga più perfette e di lavoro
più complesso, in cui le forme stampate a punzone
si associano agli ornati a pulviscolo, a granatina ed
a treccia si rinvennero in gran numero nella tomba
Bernardini di Palestrina. Sono state malamente pub-
blicate nei Monumenti dell'Instituto, ma io non posso
riparare a ciò, essendo stata da altri assunta la pub-
blicazione definitiva dei corredi di cotesto sepolcro,
pubblicazione che io spero non si farà attendere an-
cora molto. In queste condizioni, mi è impossibile
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punzonata una borchia con tre cerchi concentrici. Do- linea riempite a tratteggio, infine delle zone circolari
veva essere applicata su di un vestito, o meglio su pur esse tratteggiate intorno alle borchie d'ambra,
di un qualche mobile. con fasci di linee alla periferia e triangoli d'ambra agli
Doveva pure far parte di una collana il meda- angoli di ogni riquadro comprendente un cerchio. Nel-
glioncino a bulla con appendice girata a passante l'abbozzo che ha preceduto questo lavoro sulla prei-
Fig. 165. 2:3
(fig. 163 i), ornato con una borchia stampata e inca-
vata nel mezzo, con un arco di cerchio ed un cerchio
periferico sbalzati girando a mano uno stecco ottuso
sulla laminetta d'oro posta su di un piano di legno
dolce o di altra materia di analoga resistenza; delle
linee di puntini girano intorno a quelle sbalzate. Pro-
viene dalla necropoli di Palestrina e come tutti gli
altri oggetti d'oro qui descritti si conserva nella col-
lezione Castellani.
Nella fig. 164 riproduco l'ornato in lamina d'oro
segnato a punta ottusa di stecco, dopo averla disposta
rovesciata su di un piano poco resistente, ed inta-
gliata poi nei tratti in cui dovevano essere incasto-
nate le ambre, fissate alla contropiastra che rivestiva
e rinforzava insieme questo gioiello.
La decorazione, semplice ed armonica, comprende
un contorno rilevato e delle riquadrature a doppia
storia laziale ho esposto il parere che quel gioiello fosse
un diadema analogo a quello edito dallo Schliemann; ma
il comm. Castellani mi ha fatto osservare che manca
assolutamente ogni traccia della necessaria curvatura,
più probabile è quindi l'antica spiegazione che a so-
miglianza dell' Efod ebraico, al quale si avvicina per
la forma, fosse un ornamento del petto.
Oreficerie di gran lunga più perfette e di lavoro
più complesso, in cui le forme stampate a punzone
si associano agli ornati a pulviscolo, a granatina ed
a treccia si rinvennero in gran numero nella tomba
Bernardini di Palestrina. Sono state malamente pub-
blicate nei Monumenti dell'Instituto, ma io non posso
riparare a ciò, essendo stata da altri assunta la pub-
blicazione definitiva dei corredi di cotesto sepolcro,
pubblicazione che io spero non si farà attendere an-
cora molto. In queste condizioni, mi è impossibile