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MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
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Dei rozzi vasi eseguiti in impasto, rinvenuti in II vaso rinvenuto nell' Esquilino, edito nella ta-
alcuni sepolcreti laziali (tav. XXIII, fìgg. 21 e 23) vola IX, fìg. 2, è un prodotto certamente importato,
con leggere varianti nella costruzione del manico (') distinguendosi da quelli indigeni per la natura del-
ed altri ritrovati in quelli prossimi di Allumiere l'argilla, per la perfezione con cui fu lavorato al tornio
imitano in modo troppo ugualmente stilizzato le otri e cotto in un forno chiuso; ed infine anche per la forma
di pelle utilizzate pel trasporto dei liquidi o di alquanto più sviluppata di quelli ai quali ho dinnanzi
c Fig. 190. d
altro materiale, per poter ritenere che derivino dalla accennato. Uno simile per forma benché munito di
indipendente e diretta loro imitazione. Ed invero si piedi e di un imbuto centrale che manca nell'esem-
ricollegano effettivamente alla diffusione di modelli, piare ritrovato nel Lazio, si ritrovò in una tomba presso
che conosciamo con sufficiente larghezza. Dei vasi a poco coeva del Caucaso (fig. 191) ('). Questo e gli
simili ai rozzi prodotti indigeni ai quali ho accen- altri modelli più prossimi ai vasi otriformi in impasto
nato e coevi a questi ultimi si rinvennero in un se- ci additano la patria di origine di questi prodotti o
polcro della prima fase della età del ferro a Kavusi in dei relativi tipi e sopratutto la via commerciale per
Creta (2). cui si importarono nel Lazio.
(>) Bull, comunale, 1898, tav. VI, fig. 7.
(2) American Journal of Archaeology, 1901, pi. I prima
fila in alto n. 5 da sinistra; seconda fila n. 6; terza fila n. 6 (!) De Morgan, Recherches sur les origines des mètaux
da sinistra. dans VArmenie russe, p. 325, fig. 47.
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
624
Dei rozzi vasi eseguiti in impasto, rinvenuti in II vaso rinvenuto nell' Esquilino, edito nella ta-
alcuni sepolcreti laziali (tav. XXIII, fìgg. 21 e 23) vola IX, fìg. 2, è un prodotto certamente importato,
con leggere varianti nella costruzione del manico (') distinguendosi da quelli indigeni per la natura del-
ed altri ritrovati in quelli prossimi di Allumiere l'argilla, per la perfezione con cui fu lavorato al tornio
imitano in modo troppo ugualmente stilizzato le otri e cotto in un forno chiuso; ed infine anche per la forma
di pelle utilizzate pel trasporto dei liquidi o di alquanto più sviluppata di quelli ai quali ho dinnanzi
c Fig. 190. d
altro materiale, per poter ritenere che derivino dalla accennato. Uno simile per forma benché munito di
indipendente e diretta loro imitazione. Ed invero si piedi e di un imbuto centrale che manca nell'esem-
ricollegano effettivamente alla diffusione di modelli, piare ritrovato nel Lazio, si ritrovò in una tomba presso
che conosciamo con sufficiente larghezza. Dei vasi a poco coeva del Caucaso (fig. 191) ('). Questo e gli
simili ai rozzi prodotti indigeni ai quali ho accen- altri modelli più prossimi ai vasi otriformi in impasto
nato e coevi a questi ultimi si rinvennero in un se- ci additano la patria di origine di questi prodotti o
polcro della prima fase della età del ferro a Kavusi in dei relativi tipi e sopratutto la via commerciale per
Creta (2). cui si importarono nel Lazio.
(>) Bull, comunale, 1898, tav. VI, fig. 7.
(2) American Journal of Archaeology, 1901, pi. I prima
fila in alto n. 5 da sinistra; seconda fila n. 6; terza fila n. 6 (!) De Morgan, Recherches sur les origines des mètaux
da sinistra. dans VArmenie russe, p. 325, fig. 47.