Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 15.1905

DOI Artikel:
Pinza, Giovanni: Monumenti primitivi di Roma e del Lazio Antico
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9312#0380
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
dalle osservazioni dell'Helbig e del de Rossi ('). E
quindi evidente che le mura in questione sono, in parte
almeno, fondate su di ira terreno di scarico non an-
teriore all'alba del secolo VI a. C. (2), ma divenuto col
tempo abbastanza solido da poterle sostenere; si deve
perciò ritenero che sia stato accumulato in età molto
remota rispetto alla costruzione delle mura stesse, le
quali pertanto, almeno in quei punti, ove pure non
presentano caratteri differenziali in confronto cogli altri
avanzi, sono di molto posteriori alla data desunta dal
materiale raccolto fra gli scarichi.

Il Kichter ed il Delbriick esaminando i caratteri
delle mura attribuite a Servio e le condizioni storiche
che poterono determinarne la costruzione reputarono
che diffìcilmente potessero risalire al di là del IV se-
colo a. C. ma altri argomenti più convincenti
definiscono meglio la cronologia di questa difesa cit-
tadina.

La parte della necropoli esquilina immediatamente
al di fuori delle mura serviane era ancora in atti-
vità negli ultimi tempi della Eepublica, come lo di-
mostrano, oltre ai puticoli ed ai resti delle tombe sin-
golari colà ritrovati, anche i cippi rinvenuti fuori della
porta Viminale e di quella Esquilina, nei quali è in-
ciso un senatoconsulto ed un editto del Pretore che
vietano fra le altre cose di bruciare o seppellire dei
cadaveri in quella località (').

Questi atti della magistratura provano che la
consuetudine di cremare ivi i cadaveri e di seppel-
lirveli, vivace ancora nel IV secolo a. C, al quale
spettano lo tombe dell' Esquilino contenenti vasi
etrusco-campani, numerate in inchiostro nero nella
tav. XXV, perdurava ancora al tempo in cui furono
emessi quegli editti ; non vedendosi in caso con-
trario ragione alcuna che ne giustificasse la pubbli-
cazione.

Nè soltanto al di là dell'Aggere si ritrovarono
memorie o tracce di seppellimenti di età molto tarda.

(') De Rossi, Rivinta degli studii e delle recenti scoperte
•paleoetnologiche, negli Studii in Italia, anno 111, voi. II, p. 24.
(») Bull, coni., 1897, p. 228 e seg.

(3) Kichter, Topographie der Stadt Rom (1901), p. 43. Cfr.
anche Delbriick, Der Apollotempcl aufdem Marsfelde in Rom,
p. 14 e seg. che esprime una opinione clic molto si approssima
a quella del Kichter.

(*) Bull, com., 1875, p. 194, tav. XIX, 1882, p. 159: 1884,
p. 58 s seg.

Al di fuori della porta Ratumena ed a pochi
metri dalle mura « serviane » che costeggiano i di-
rupi capitolini, esiste ancora il sepolcro eretto negli
ultimi anni della Repubblica in onore di Bibulo e lì
presso un altro, probabilmente di poco più tardo, a
giudicare almeno dalla sua struttura, attribuito ai
Claudii, i quali ad ogni modo ebbero certamente nelle
vicinanze un loro sepolcro gentilizio. Altre tombe sono
state scoperte nella villa Mattei a poca distanza dalla
porta Capena ; nè dista molto dalla cinta « serviana »
la notissima piramide sepolcrale di Caio Cesiio. A
distanza minima dalla porta Sanquale e dalle mura
serviane che recingevano il Quirinale, in corrispon-
denza della scala che presso le stalle del Bernini
dalla via della Dataria sale di fronte al palazzo
della Consulta, era incavato nella roccia e decorato
con facciata in travertino un sepolcro dei Sempronii,
certo non posteriore agli ultimi anni della repub-
blica ('). Ciò prova che già alla fine della Repubblica,
l'abitato era scarso fuori delle mura stesse ; ciò rende
poco probabile che quelle mura fossero state erette in
epoca molto antica, poiché in tal caso dato il con-
tinuo ed enorme sviluppo di Roma dall'epoca delle
guerre puniche in poi, il limite dell'abitato e quindi
il principio della necropoli sarebbe avanzato molto al
di fuori delle mura così dette serviane, alle quali
invece i sepolcri dell' ultimo e penultimo secolo della
Repubblica sono quasi addossati.

Ma questi sono argomenti indiretti ed è tempo
ormai di addurre quelli decisivi.

Già il De Rossi aveva osservato che l'Aggere
« serviano » tagliava in due la necropoli preistorica
dell' Esquilino (-), indizio sicuro di età posteriore,
l'uso di non seppellire entro l'abitato essendo sacro
non solo in Roma ma ovunque sino dai tempi prei-
storici. Tre tombe della necropoli alla estremità orien-
tale del Quirinale non erano veramente coperte, come
si disse dal De Rossi (3), dall' aggero, ma da un
posteriore ampliamento di quest'ultimo, destinato a
creare una spianata o piazzale intorno ad un tempio
ivi eretto in età certo non antichissima (J) ; cionono-

(') Bull. Instit., 1864, p. 6; Bull, comunale, p. 126 e seg.
tav. XII.

(2) Bull, com., 1885, p. 41; 1896, p. 9.

Ann. Inst-, 1885, p. 295.
(4) Cfr. la Forma Urbis, del Lanciarli, tav. X; e Mariani,
nel Bull, com., 1896, p. 17.
 
Annotationen