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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Gàbrici, Ettore: Bolsena: scavi nel Sacellum della dea Nortia sul Pozzarello
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0126

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287

DEI-LA DEA NORTIA SDL POZZARELLO

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immagine del culto, si continua in una forma più
evoluta in certe statuette di bronzo del Museo di Fi-
rnze, e di cui riproduco due buoni esemplari alle
figure 46 e 47 ('). In queste ri riconosce meglio la
stephane, espressa in forma confusa sugi' idoletti del
Pozzarello, la patera ombelicata e l'acerra. La pa-
tera ombelicata è data in mano alle fignre dei de-

Fig. 46.

funti sulle urne etnische ed è simbolo di purifica-
zione, che si addice molto bene alla dea sotterranea
del Pozzarello.

Il secondo tipo, certamente di epoca imperiale,
ma privo di attributi, è quello riprodotto alla fig. 27 b.
Il terzo, rappresentato dalla sola terracotta della
fig. 30, esibisce la dea col cornucopia nella sinistra.
Per lo stile della statuetta e per l'età del deposito
sacro dov'essa fu raccolta, questa terracotta è da con-

(') La statuetta di bronzo edita dal Gori {Mus. etr. I,
tab. XLIX I) ha una perfetta somiglianza con la statuetta del
Museo di Firenze da me data alla figura 47, e la credo an-
ch'essa una dea affine alla Nortia. Confronta i molti idoletti
di questo tipo, in bronzo, conservati nel Museo di Napoli: n.
9391, 130188, 130189, 130195, ecc.

siderare come la rappresentazione più tarda della
dea del Pozzarello, identica alle numerose e svariate
rappresentanze della Fortuna sulle monete imperiali
e in bronzetti dell' Etruria, conservati nel Museo di
Firenze, di cui riproduco un esemplare alla fig. 48.
Questa diversità di rappresentazioni va certamente
connessa alla evoluzione del concetto della divinità.
Il primo tipo risponde al concetto di una dea della
natura, dea sotterranea purificatrice; l'ultimo risponde
al concetto di una dea della fortuna. Questa evolu-
zione del tipo spiegherebbe pure, perchè le fonti a
noi giunte facciano della Dea Nortia solo una dea
affine alla Fortuna: essendo esse tutte dell'epoca im-
periale, espressero il concetto della dea nella sua
fase ultima, e noi dobbiamo saperne fare uso, dando
loro il giusto valore storico.

Fig. 47.

11 culto nel sacellum del Pozzarello fu esercitato,
come ho detto, tra i principi del III secolo a. Cr. e
la metà del III secolo d. Cr. La gran quantità di
stipe sacra, riferibile all'epoca imperiale, dimostra co-
ni'esso sia andato ognor crescendo d'importanza a
Vulsinii. La sua pianta primitiva venne dipoi modi-
ficata con la costruzione dei muri reticolati, i quali sono
dell'epoca imperiale che va da Augusto agli Anto-
nini, allorché ricostituiti gli antichi collegi sacerdo-
tali, furono ripristinati gli antichissimi culti italici
caduti quasi in desuetudine (Mommsen, Le eulte, I,
p. 89). Le monete di tutti i depositi, e non sono
poche, si arrestano tutte a Gordiano III o a Filippo
padre ed Otacilia Severa: segno evidente che verso
quel tempo la vita del sacellum dovett'essere tron-
 
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