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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Paribeni, Roberto: Necropoli del territorio Capenate
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0221

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NECROPOLI DEL TERRITORIO CAPENATE

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Più importanti sarebbero state la pisside di t. LII
(11. G) disgraziatamente così mal ridotta, e l'armilla
di t. LXVI anch'essa mal conservata. Nella pisside
o scatola di t. LII le testine di anitra e di ariete
scolpite in pieno rilievo erano disposte in giro al-
l'esterno del vaso, come lasciano pensare i frammenti
meglio conservati dell'oggetto simile di tomba Ber-

Fig. 37. — Alabastron con figurine d'animali correlili (tomba C).

nardini ('). La provenienza di tali oggetti dall'Oriente
sembra indubitabile (s).

Vasi dipinti di fabbricazione greca o di imita-
zione itaiica. Il vasellame dipinto greco nel sepolcreto
di contrada S. Martino fu scarso, solo poche tombe ne
avevano qualche esemplare quasi sempre di piccole
dimensioni e di decorazione molto semplice. Si tratta
per lo più di aryballoi, bombylia, alabastra, così detto
Lekythoi cuoriformi, ecc. (cfr. t. XX, XXIX, XXX.
LUI, LIX, LXVI) per lo più decorati con fasce a
colori, senza tracce di graffito. La ricca tomba LXVI
era in questo genere meglio provvista che le altre,
specialmente essa diede buon numero di quei lunghi
alabastra (fig. 37) a fondo piatto di argilla pallida con
figurine di quadrupedi correnti rappresentati a macchia

(') Graevcn, Antike Schnitzereien aus Elfenbein und
Knochen, serie I, p. 74, fig. 8.

(2) Per l'armilla vedi sopra p. 397.

Monumenti Antichi — Voi,. XVI.

brunastra (')• Dalla t. XXXVIII e dagli antichi scavi
(p. 370) si ebbero tre di quei balsamarì a forma di
cinocefali seduti, già più volte rinvenuti in Italia (2),
e uno a forma di montone seduto (p. 370). Un ary-
ballos corintio a palla con figure di cigni degli antichi
scavi, tre altri simili di t. XX (n. 29) e di t. LXVII,
(u. 1), Yalabastron allungato con piccolissime figure
animali di t. XXIX (n. 2) e quasi certamente la
bella oinochoe geometrica di finissima argilla giallo-
pallida, di elegantissima forma e di pareti assai sot-
tili (3) trovata nella tomba XVI (n. 20) chiudono la
serie dei vasi greci arcaici trovati nel sepolcreto orien-
tale.

Notevolmente più ricco ne fu invece il sepolcreto
occidentale di monte Cornazzano. Le forme furono
sempre le stesse di piccoli vasetti del genere detto
protocorintio; oltre gli aryballoi, i bombylia, gli ala-
bastra, si ebbero anche delle specie di ollette assai
basse e schiacciato (t. XCIV n. 2, C n. 7). Parti-
colarmente interessante era il balsamario di tomba
LXXVIII in forma di cinghiale eretto sui quattro
piedi.

La maggior parte di questi vasi, specialmente quelli
di piccole dimensioni con semplici linee e fasce dipinte
senza tracce di graffiti, potrebbero battezzarsi per pro-
tocorintii (4) ed esser rimandati ad una rispettabile
antichità. Molto antichi sarebbero anche gli alabastra
a fondo piatto con animali correnti a macchia bruna,
che negli scavi dell'Heraion di Argo si rinvennero in
strati assai profondi (5). Ma non è improbabile, che

(■) Altri da t. LIX (n. 1) dagli antichi scavi (p. 369).

(2) Sulla origine del tipo cfr. Pottier, Catalogucs des vases
anLiques du Louvre, II, p. 428; Capart, Les débuts de Vart
en Egypte, p. 179; una ricca lista in Winter, Die antiken
Terrakotten, III, 1, p. 222, n. 10, cfr. i pendagli in lapislazzuli
di questa forma della splendida tomba di Isopata (Evans,
Prehistoric tombs of Knossos, p. 152).

(s) Per queste qualità sono indotto a crederla veruni trans
mare nata e non d'imitazione italiota, cfr. sotto, p. 424 ; per
altre simili di tombe etrusche cfr. Not. scavi, 1903, p. 269;
1906, p. 67 etc.

(4) Sulla estensione da darsi all'appellativo protocoriniio
seguo le idee del Poitier, Catalogne, II, p. 425, pur notando per
quanto dico nel testo, che la parola non può avere un valore
cronologico ben definito.

(6) Clark Oppin in Americ. Journal 1900, p. 457; e in Wald-
stein, The arr/ive Ileraeum, II, p. 127, vedili anche nella ce-
ramica delle tombe del Dipylon: Perrot-Chipiez, Hist. de VArt,
VII, p. 180, fig. 04,

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