Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

DOI Artikel:
Paribeni, Roberto: Necropoli del territorio Capenate
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0220
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
419

d'ogni altra ricorda la grande arte assira, e per la scelta
del soggetto e per il modo, onde esso è trattato. Le
proporzioni del corpo raccorciate e quasi contratte dei
leoni, la cura con cui sono segnati i particolari anato-
mici, e specialmente l'impalcatura ossea nelle gambe
e nel costato, il pelo reso con lineette ad angolo, e se-
gnato con singolare e minuziosa ricerca del vero anche
dietro i garetti, i solchi che segnano la contrazione
delle labbra nello spalancarsi della terribile bocca, tutta
l'espressione esagerata di forza e di ferocia, che spira
dall'intera figura, riscontrano assai suggestivamente con
le caratteristiche dell'arte caldea e assira ('). Non credo,
che mi s'accuserà di trarre conclusioni troppo larghe
da questi confronti stilistici, se riterrò, che la nostra

420

Una affatto simile si dice rinvenuta nel sepolcreto di
Montarano (') ricorderò anche un oggetto non dissi-
mile di forma, ma più grosso e pesante di Molino della
Badia (Grammichele) pubblicato dall'Orsi senza ten-
tarne una dichiarazione dell'uso (2).

La tomba LII stessa e la LXXXIV contenevano
degli spiedi di ferro riuniti in numero di due o tre,
come fu già osservato in altri sepolcreti (3).

Forse appartennero a queste deposizioni più ar-
caiche alcuni degli strigili in bronzo e in ferro trovati
nelle tombe con tracce di più seppellimenti. Frammenti
di tre strigili in ferro si rinvennero infatti nella t. XIX
(n. 25) la cui suppellettile presenta un carattere del
tutto omogeneo, molto antico, e senza tracce di depo-

NECROPOM DEL TERRITORIO CARENATE

Fig. 35. — Forcella da tessere in bronzo (tomba LII).

tazza origini da quelle fabbriche del Mediterraneo
orientale, alle quali si sogliono ascrivere le preziose
coppe a minuti e complessi rilievi interni (2).

Merita di fermare la nostra attenzione anche la
fodera liscia di bronzo che riveste internamente la
tazza, e cela il rovescio del lavoro a sbalzo. Questo
rivestimento aveva certo lo scopo e di conferire solidità
all'oggetto, e di permettere a chi ne aveva usato di
poterlo ripulire; è adottato nei vasi d'argento d'età
romana (3), non so se si riscontri anche in età più
antiche. Tale fodera è fermata semplicemente con una
ribattitura sull'orlo.

Ulensili diversi. La t. LII ci diede un grazioso
esemplare di forcella da tessere in bronzo (fig. 35).

366, n. 10; 367 nn. 6 e 8. Analoga, anzi, per la forma del
vaso, assai simile alla nostra tazza, ma molto più rozza e bar-
barica nella decorazione è la coppa di Castelletto Ticino, cfr.
Ghirardini, in Mon. Lincei, X, p. 125, fig. 41.

(^Cfr. specialmente Perrot-Chipiez, Hist. de VArt, li, p. 692;
Heuzey, in Mon. Plot, II, p. 22.

(2) Cfr. Perrot-Chipiez, 1. e, 735 seg. ; Clermont-Ganneau,
Etudes cTarch. orientale, La coupé phenicienne de Palestrina
in Compite Rendu de l'Acad. des Inscript. 1878, p. 223 e seg.

(:!) Per es. in vasi argentei di Pompei e di Boscoreale.

sizioni più tarde. Uno strigile in ferro è del resto
anche nella tomba Bernardini di Palestrina (*).

Avori. L'oggetto meglio conservato in tale ma-
teria fu il frammento di t. XX con le due figure
di leoni alati dalle ali completamente distese (fig. 36) ;

Fig. 36. — Frammento d'avorio con figure a rilievo (tomba XX).

può avere appartenuto all'impugnatura di qualche
ricca arma o d'uno scettro ma fu poi ridotto a qualche
altro ufficio, come prova il foro quadrangolare prati-
cato posteriormente senza riguardo alle figure.

(«J Mon. Lincei, IV, p. 390, fig. 180.
(a) Bull, di Pai, XXXI, p. 128, fig. 36.
(3) Mon. Lincei, IV, p. 393; IX, p. 696.
(') Mus. preistorico di Roma.
 
Annotationen