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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 17.1906

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Orsi, Paolo: Gela: scave del 1900-1905
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https://doi.org/10.11588/diglit.12731#0018
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GELA

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La raccoltina Calandra, meno qualche pezzo, è
stata tutta assorbita dal Museo di Siracusa. Quella
del def. Mario Aldisio conteneva un sol vaso di gran
pregio, acquistato dal Museo di Berlino ('); il resto, di
mediocre valore, è ancora disponibile. Il comm. And.
Ruggeri possiede una buona serie formata quasi esclu-
sivamente dalle necropoli suburbane del feudo Monte-
leone; il pezzo migliore, è un'anfora baccellata a ro-
telle nello stile che si avvicina a Meidias.

I signori Salvatore Nocera ed Aldisio Cartia hanno
piccole serie di vasi con qualche buon esemplare
minore.

II Municipio, che dai soli lavori del nuovo cimi-
tero avrebbe potuto assicurarsi una collezione ragguar-
devole, ne ha costituita una molto modesta colla metà
del prodotto degli scavi governativi al Borgo; ma
i rottami, pur degni di studio e conservazione, vennero
totalmente negletti e confusi.

La Direzione di Siracusa, assumendo dal 1898 la
giurisdizione archeologica anche sulla provincia di Cal-
tanissetta, ebbe anzitutto di mira di porre un termine
alla licenza che da quarant'anni imperava a Gela e di
impedire ad ogni costo gli scavi abusivi.

Quello che in sei anni si è conseguito mediante
sacrifici pecuniari al certo non eccessivi, lo dice il
prosente volume ed alcune note da me pubblicate
altrove (2). Le campagne di scavi abusive a C. So-
prano sono cessate, e di molto diminuite anche quelle
nel suburbio, sebbene l'autorità politica non sempre
abbia dato man forte alle richieste del Ministero
della P. I. Mi è grato ricordare qui con riconoscenza
l'opera solerte e disinteressata sempre prestata dal-
l' Ispettore on. ing. Angelo Dibartolo, e le deferenze
usatemi da molti cittadini, che per quanto era in
loro hanno paralizzata la guerra sorda e latente mossa
da altri all'opera scientifica della Direzione di Sira-
cusa, non ad altro intesa che a riparare, per quanto

(') FnrtwSngler, Orpheus, Attische Vase aus Gela in L.
Winkelmannsprogramm (1890), pp. 154-164.

(2) Iscrizioni gelosi in Rivista di storia antica di G. Tro-
pea, (anno 1900, pp. 49-52). Dello mio campagne gelosi dal
1899 al 1905, e di qualche altra speciale acoperta, ho dato
una serie di comunicati preliminari nelle Not. scavi 1900,
p. 245 segg.; ibidem, p. 272 segg. (L'heroon di Antifemo ,
cippo funebre dipinto; iscrizione arcaica); ibidem, 1901,
p. 307 segg.; ibidem, 1902, p. 408 segg.; 1903, pp. 430-431;
1904, p. 372; 1905, p. 446.

ancora era possibile, a secoli di rovine e di inco-
scienti saccheggi.

V.

Gela preistorica.

Molte ormai delle città greche della Sicilia hanno
svelato negli strati del loro sottosuolo, dove più dove
meno, a seconda della vigilanza esercitata sopra ogni
scoperta, tracce della vita e della gente preellenica.
Così a Siracusa, così a Megara, così a Selinunte ecc.
E come, por tradizione scritta, i Dori di Ardua
ponendo piede in Oilygia espulsero una grossa mano
di Siculi che vi abitava, così i Rodio-Cretesi fon-
datori di Gela trovarono sulla collina che divenne
lor sede installate famiglie indigene. È merito della
recente indagine archeologica d'aver fatto questa
constatazione storica di molto significato; perocché
prima del 1900 gli umili avanzi della povera indu-
stria sicula passarono completamente inosservati e
negletti, sebbene tutto induca a credere che essi sieno
usciti relativamente copiosi dal sottosuolo della città
e delle più prossime campagne.

Delle reliquie sicule trovate nel 1900 e 1901
io ho discorso, illustrandole, in una breve nota ('),
che qui basterà riassumere, con l'aggiunta di qualche
nuovo fatto. Dentro la città due sepolcri intatti con
la usuale suppellettile del 1° per. si trovarono sul-
l'alta collina presso via Bonura, un terzo con vasi che
sembrano del 2° per. in via Salerno. Notizie di uu-
merosi coltelli silicei, dispersi appena raccolti, nelle
vicinanze di via Bonura e nel predio La Paglia, ebbi
da uno scavatore paesano. Cocci relativamente abbon-
danti del 1° per. raccolsi all'estremità orientale del
paese negli strati profondi di Bitalemi, nel predio
Bresmes, nelle vicinanze del Calvario, e poi negli
scarichi sopra la capitaneria del porto, ed in quelli
di via Bonura.

Nel predio Jozza in contrada Palazzi, trasforman-
dolo nel 1903 in vigna, vennero a luce alcuni prege-
voli ossuari greci dipinti; e fra mezzo alle tombe

(') / Siculi nella regione gelese in Bull. Paletn. Rai., 1901,
pp. 153-163.
 
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