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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 17.1906

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Orsi, Paolo: Gela: scave del 1900-1905
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https://doi.org/10.11588/diglit.12731#0175

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341

GELA

342

mento di osso; esso aveva forma elittica (1. m, 1,60),
c di sotto si sviluppava a conca (prof. m. 1,80); è
presumibile avesse contenuto qualche grande vaso figu-
rato, coi resti della cremazione. Ma esso fu scoperto
ed asportato in precedenza.

Sep. 27. Di tegole a cappuccina, per adulto, dir.
NOO-SEE, contenente uno scheletro col cranio a NEE,
ai cui piedi una lucerna ombelicata aperta ed una
bassa tazzina grezza.

Ad esaurire il terreno Di Bartolo, e più special-
mente quel tratto dove era stata segnalata la necro-
poli, restava ancora un piccolo appezzamento, nel quale
non era stato possibile penetrare nel 1902, per diffi-
coltà d'indole privata, essendo che allora il predio Di
Bartolo apparteneva a quattro diverse persone, fratelli
e nipoti; rimossi questi ostacoli, nel febbraio del 1905
io esplorai esaurientemente quell'ultimo lembo di suolo
archeologico, spingendo poi numerose trincee di saggio

Fio. 249.

Sep. 28. Simile alla precedente con scheletro dal
cranio ad E senza oggetti.

Larghissime esplorazioni eseguite a settentrione e
ad occidente (dal lato sud furono praticate già nel 1901)
del gruppo dei sepolcri sembravano dimostrare che esso
era già finito, e conterminato da una vasta zona di
terreni sterili. Il contenuto dei sepolcri ci autorizza
a collocare tale gruppo nella prima metà del sec. V,
e più propriamente nel secondo quarto di esso.

Siccome mi si assicurava che indizi di sepolcri si
avessero anche nella proprietà Beppino Di Bartolo,
posta nel declive settentrionale della collina fra la
ruotabile e la ferrovia, vi eseguii parecchi giorni di
ricerche, ma con risultati negativi; in due punti si
trovarono tre grossi copertoni, ma senza la corri-
spondente fossa sepolcrale di sotto. E siccome qui
il sottosuolo è fortemente cretoso ed umido, forse venne
di proposito schivato dagli antichi costruttori di se-
polcri.

anche fuori di esso, verso mezzogiorno, di guisa che
oggi abbiamo la certezza assoluta che il sepolcreto Di
Bartolo è totalmente esaurito.

Sep. 29. Area di ustrino contenente, con poche ossa
cremate e ceneri, una lekythos aryballica nera a pai-
inette impresse, non completa, uno skyphos pure nero,
un orcioletto a fuso, ed una strigile di br. in frammenti.

Sep. 30. Cella ipogeica di pezzi di arenaria, a due
assise, con sei poderosi copertoni, dir. 280°-100°, la
quale nel cavo misurava m. 2,14 X 1,03, X 1,09 prof. ;
i copertoni avevano uno spessore di cm. 45 ed anche il
fondo era l'ormato di pezzi. Neil' interno uno scheletro
dal cranio ad 0 ; lungo la parete N, in corrispondenza
al lato sinistro del morto erano disposti in linea i se-
guenti vasi a cominciare dai piedi: due lucerne, tre
grossi skyphoi infilati l'uno nell'altro, una lekane con
coperchio, un quarto skyphos capovolto sopra una se-
conda lekane, una grande lekythos a f. r., quattro an-
fore nolane in fila.
 
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