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noovi sttjdii e scoperte in gortyna

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della sima con due teste leonine aggettanti (fìg. 9,
cfr. ibid., d' e p. 35), che essendo lavorato in una
sola pietra insieme con una porzione del geison ha
dato il modo di determinare l'inclinazione e l'altezza
del timpano. La fìg. 10 rappresenta la forma del-
l'angolo del timpano ricostruita da questi due ele-
menti.

Oltre a ciò fu recuperato un grandioso acroterio,
che sembra il centralo, scolpito in un solo masso con

appresso dal De Sanctis, il quale presenta anche uno
schema della loro distribuzione Non si deve di-
menticare che appunto da una di queste iscrizioni ci
fu rivelato il nome del santuario in discorso, che così
potè essere riconosciuto essere quello stesso Pythion
che è mentovato in fonti letterarie (2). E sarà oppor-
tuno anche ricordare che le iscrizioni stesse le quali
contengono quasi esclusivamente trattati od accordi fra
Gortvna e varie città cretesi, oppure fra queste ed

Fig. 11. — Acroterio centrale.

foglie di acanto, cauli fioriti e steli ripiegati a vo-
lute, che formano insieme un bel ciuffo, disgraziata-
mente frammentato nell'alto. Ne diamo qui (fig- 11)
una riproduzione migliore della precedente (loc. cit.,
p. 36) dalla medesima fotografia (').

Infine anche dei blocchi, che costituivano le stele
degl'intercolunnii, si rinvennero parecchi, parte iscritti,
parte no : quattro dei primi si vedono pubblicati nel
volu me citato, tav. V e p. 38 e segg. j altri frammenti,
raccolti nel nuovo scavo del '99, sono pubblicati qui

(') Nel nuovo scavo del 1899 si ritrovarono altri due o
tre piccoli frammenti spettanti o a questo o agli altri acro-
terii. Essi si vedono un poco sui gradini nella tav. Ili a destra.

Eumene II re di Pergamo, appartengono in complesso
alla prima metà del II secolo a. Cr., che segna per-
tanto il terminus ante quem per l'esistenza della fac-
ciata e dell'intero pronao.

Questi dati cronologici concordano bene collo stile
delle parti architettoniche, specialmente della sima e
del kymation del triglifo (fig. 10) che nei loro profili

(') Egli suppone cinque blocchi per ciascuna stela, lad-
dove nella ricostruzione grafica della nostra fig. 8 sono in-
dicati solo quattro. Lo Halbherr calcolò che fossero quattro o
al più cinque. Tre di questi blocchi si vedono sull'ultimo gra-
dino a destra della facciata nella tav. II, n. 2 e nella fig. 7.
Base dei pilastri lungh. m. 0,50, largh. 0,82 circa; interco-
lunnii estremi lungh. 2,31, interni 2,52.

(2) Cfr. Halbherr, loc. cit., p. 57.
 
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