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273

NUOVI STUDII E SCOPERTE IN GORTYNA

274

17. Frammento di mano sinistra muliebre che
tiene un oggetto tondo (fig. 43). È nel Museo di
Candia, senza numero d'inventario. Secondo l'infor-
mazione datami a voce dal dott. G. Hazzidakis nel
1896, essa sarebbe stata trovata negli scavi del Py-
thion in vicinanza della statua descritta sopra al n. 9;
ma nè un cenno se ne trova nell'articolo di Halbherr,
nè alcun ricordo questi ne conserva. Marmo bianco
di grana fina, trasparente. Lunghezza del frammento
m. 0,15.

Fig. 43. — Mano muliebre che tiene un roco

L'oggetto ha la forma di un disco (diam. m. 0,105,
spessore m. 0,03) che nel mezzo del giro esterno ha
un incavo come in un rocchetto moderno di uso don-
nesco. L'incavo, non del tutto finito, ha la profondità
massima di 1 cm. e la larghezza variabile da 6 min.
a 1 cm.

Sembrandomi impossibile che l'oggetto sia uno
specchio pieghevole con coperchio, credo che debba in-
tendersi per un oggetto simile a due altri di terracotta,
dipinta con fini disegni, editi rispettivamente da Benn-
dorf e da Tsuntas ('), i quali hanno nello spessore
un incavo come il nostro sebbene più profondo. Il
secondo di questi dicesi trovato in una tomba nella
mano di una donna, come si vede appunto nel nostro
frammento. Se ne conoscono anche delle minuscole imi-
tazioni fatte in lamine d'oro per uso sepolcrale (2).
Tali oggetti sono stati spiegati come rocchetti per
avvolgervi il filo.

(') Griech. uni Sicil. Vasenbilder, tav. XXII, 4, p. 61 ;
'Etptjft. àQX-, 1885, tav. V, 1,1 a e p. 117.

(a) Per es. un paio presso L. Pollak, Goldschmiedearbeiten
der Sammlung von Nelidow, n. 523, tav. XX: spessore 1 cm.
diam. 22 mm. Da Samsun, V-IV sec. a. C.

La mano, sebbene sia un poco danneggiata, non
è spezzata, ma fu lavorata a parte per essere riportata
in una statua. Lungo il dito anulare è un taglio li-
scio e poi picchettato per darvi presa al cemento che
doveva attaccarla e del quale resta tuttora qualche
avanzo; inoltre a metà della palma, ov'è una frattura,
si veggono tracce dell'ossido di un perno di ferro tras-
versale che doveva venire dal sotto in su.

11 lavoro è poco accurato. È da notarsi che le due
falangi estreme dei diti medio e anulare non sono del

etto: frammento di una statua di marmo.

tutto finite; e così è anche la adiacente superficie del
disco, che è tenuto in modo che il pollice stringa la
superficie ben levigata, l'indice si stenda lungo l'in-
cavo e gli altri duo diti conservati stringano la su-
perficie non levigata. Donde è chiaro che questa non
doveva essere veduta e che perciò il disco era tenuto
dalla mano abbassata in senso obliquo, come sono te-
nute p. es. le patere nelle statue di divinità, cioè press'a
poco come si vede nella nostra fig. 43 a destra. E certo
perciò che codesta mano, se proviene dal Pythion,
non poteva in ogni caso appartenere alla statua di
Afrodite n. 9.

18. Nel muro esterno della casa di Strathis Ale-
gizakis in Haghii Deka è incastrato un torso virile,
ignudo, di Apollo, che io suppongo possa provenire
dal Pythion, poiché il proprietario della casa possiede
un terreno vicino a quel santuario.

È bene lavorato in marmo pario e in grandezza
press'a poco uguale al vero poiché misura m. 0,60
dalla sezione del collo al pube, che sono i due estremi
conservati. Mancano la testa, le braccia e le gambe.
Esso è molto importante per ciò che esso sarebbe la
prima replica autentica dell' Apollo del Belvedere in
 
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