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E SUGLI AVANZI DEL TEMPIO DI BONFORNELLO

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muro ciclopico dal lato di destra. Verso il margine di
sinistra si scorgono nella fototipia le tracce della tor-
tuosa rampa, intagliata nella roccia, che conduceva in
alto (').

Io non saprei dire se questa rampa immettesse,
come quella di Tirinto, in una porta praticata in altra

ne esistesse altro parallelo più piccolo per chiudere un
breve spazio, che costituiva forse l'atrio di ingresso del-
l'acropoli (').

Lo schizzo fig. 15 può dare un'idea approssima-
tiva della posizione dei due muri rispetto al monte,
nonché della stretta rampa tagliata nella roccia che

Fig- 14. — Cacume del monte (fot. del Club alpino siciliano).

muraglia oggi distrutta. Potrebbe anche darsi che la
rampa in antico volgesse a sinistra e facesse capo
allo spazio chiuso fra i due muri megalitici la cui
posizione è indicata nello schizzo fig. 15.

Nella tav. XIV si rileva il masso bellissimo rico-
perto di edera, staccato dal monte, cui serve di lega-
mento il muro ciclopico. Anche a tergo del muro pare

sere frastagliato da fenditure profonde e da erosioni, come si
vede in altri punti dello stesso monte. Puossi ritenere che i
primitivi Sicani, od altro popolo coevo, abbiano divelto e roto-
lato i massi del centro, lasciando quelli del ciglione come ele-
menti di chiusura e di costruzione di altre opere megalitiche
oggi distrutte. Non è improbabile che sull'altura fosse un re-
cinto sacro.

(l) Porse la rampa conduceva ad un mégaron, e poscia ad
un recinto sacro.

conduceva in alto, fiancheggiata a sinistra da enormi
lastre di calcare accavallate in diverso senso, alcune
delle quali, che mi parvero rimaste in sito, venivano
a formare una specie di dolmen (2). La successione dei

(') Non è escluso che il muro anteriore avesse avuto una
sopraelevazione con mattoni di argilla cotta al sole. Mi fa sup-
porre questo la circostanza che il muro, nella parte superiore,
era quasi spianato per tutta la sua estensione. Il muro posteriore
pare avesse lo spessore di circa m. 1,90, e facesse seguito ad
un risalto scavato ad arte nella roccia del gran masso.

(aj II prof. Patiri, Termini Imerese antica e moderna, Pa-
lermo, 1899, p. 106. Riferisce aver visto nel Castellaccio, a piè
della roccia stessa che si eleva a piceo, una costruzione . .. per-
fettamente in piedi nella sua forma rudimentale, il cui tet-
tuccio molto basso, sostenuto da due grosse pietre si compone
di una sola enorme lastra calcare rozzamente lavorata nella
faccia interna. Egli scrive che la misura di detto lastrone è
 
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